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CONFERENZA STAMPA Luis Enrique: “Dobbiamo migliorare ma sono orgoglioso dei miei ragazzi; l’unico responsabile sono io” (AUDIO!!)

Luis Enrique

E’ prevista per le 11,30 quest’oggi la conferenza stampa di Luis Enrique, per presentare la sfida contro l’Udinese di domani sera allo stadio Olimpico. Ecco di seguito riportate le sue dichiarazioni:

Ci sono state dichiarazioni importanti dopo la gara contro il Lecce. Giocatori sopravvalutati o sono errori suoi?

“Non ho sentito le dichiarazioni di nessuno. Quando devo parlare con Franco, con Walter lo faccio in privato. Non sento le dichiarazioni”.

Ritiene che alcuni giocatori sono stati sopravvalutati caratterialmente?

“Voi volete una lotta e io non voglio lottare. Io voglio lavorare…la-vo-ra-re…e lo farò fino a fine anno. Il mio lavoro è quello di migliorare la squadra”.

Il piazzamento Champions è lontanissimo?

“Sono orgoglioso dei miei calciatori. Di come si comportano e da come si allenano ogni giorno. Ho visto sulle loro faccia la disillusione dopo le sconfitte e ne abbiamo subite tante. Ma abbiamo fatto partite buone. Dobbiamo migliorare tantissimo: non siamo al livello dei nostri tifosi ma sappiamo quali colori difendiamo. La Champions è facilissima: questa settimana siamo vicini, tre settimane fa no. Ho ancora l’illusione di arrivare al terzo posto. Ma la classifica dice che siamo sesti adesso”.

Lei dice di essere orgoglioso dei suoi giocatori. A Lecce sembrava che si fosse estraniato dalla partita: non ha fatto un cambio. Cosa stava pensando?

“Pensavo alla partita. Ora è normale vedere gli allenatori in piedi, ma cinque anni fa erano tutti seduti. Non cambia nulla nella partita se sei in piedi o no. La partita di Lecce per noi era importante: ma ogni volta che siamo andati vicini al terzo posto abbiamo fatto una figuraccia. E tutte le volte che siamo stati in grande difficoltà la squadra ha fatto bella figura. Anche per noi è difficile da comprendere. Ma capiamo tutti i tifosi che si arrabiano per la situazione”.

Crede di restare a Roma anche nel futuro?

“Si il giorno che vedrò che la mia squadra non mi segue non sarò qui. Ti dirò una cosa: la Roma l’anno scorso arrivò in sesta posizione, ma nessuno di voi mi può dire che questa squadra in futuro non potrà fare qualcosa. E vi chiedo: che discorso è questo di fare discorsi su giocatori di 20 anni? tanti grandi giocatori a 20 anni facevano le riserve. Molti di lotro stanno facendo un lavoro importantissimo e saranno un potenziale grandissimo per la Roma, con ogni allenatore. Ma se volete massacrarli…il colpevole sono IO. Lasciamo in pace i giovani e i calciatori più esperti: stanno migliorando tantissimo. Smettetela di raccontare queste bugie: che litigano nello spogliatoio. Lasciateli lavorare in pace. Questi ragazzi si comportanto come persone, professionisti, si comportano in modo ottimo a testa alta. Non si deve distruggere niente ma migliorare la nostra prestazione”.

La squadra ha appreso poco di quello che vuole?

“No credo abbia appreso abbastanza. Poi se l’avversario è più grintoso e fortunato è un conto. Ma la Roma se vince o no fa sempre la sua proposta. Poi è un obiettivo povero se non si vince, ma la squadra ha una sua identità. Manca qualcosa sulla tattica, mi prendo la responsabilità ma lasciamo in pace i ragazzi. Per vedere una squadra migliore abbiamo bisogno della fiducia dei tifosi, come hanno fatto tutta la stagione. Così si vedrà una grande società, una grande tifoseria, una grande squadra. A tutti piacerebbe essere già una grande squadra ma dobbiamo andare piano piano”.

Un allenatore può cambiare la motivazione di una squadra?

“Come no! Assolutamente si”.

Lei ha ammesso di essere il colpevole. Questo senso di colpa potrebbe portarla a rassegnare le dimissioni?

“Quello che dico è quello che sento e parlo con il cuore. Forse parlo troppo…ma io ogni mattina mi alzo e faccio quello che penso sia migliore per la squadra. La cosa che mi interessa è la partita di mercoledì. Poi nel calcio non si sa mai…Questa squadra, dopo un momento difficile, ha fatto sempre i compiti, si sono dimostrati uomini”.

Io parlavo di lei non della squadra.

“Sono tranquillissimo. Io penso che la squadra deve migliorare…sono molto esigente e non sono mai soddisfatto. Neanche se la squadra vince 10 partite di fila. C’è semrpe qualcosa da migliorare”.

Ogni volta la Roma sbaglia nei momenti chiave. La squadra è fragile?

“No. A noi succede l’inverso di quello che succede nelle altre squadre ma ci sono state tante occasioni in cui la squadra ha fatto bene e domani mi aspetto una partita difficile. Ma sono sicuro che la squadra faccia benissimo e per questo ho bisogno del pubblico”.

Il calcio che propone è un calcio nuovo per quelli in rosa nella ROma. Ha sempre parlato della cultura del lavoro: quanto ha pesato non poter lavorare con i centrali difensivi da Riscone?

“Dopo nove mesi se mi conoscete un pò sapete che non parlo dei singoli. Parlare di quelli che non ci sono, mi dispiace…io non cerco delle scuse. La mia rosa è questa, con infortuni o squalifiche. Io devo migliorare la mia squadra con quelli che possono giocare. Il resto sono scuse”.

Come si fa ad uscire da questa situazione? Da questi continui fallimenti?

“Per me sarebbe facile dirti: prendi gli allenatori europei di grandissimo livello e dimmi quando hanno vinto il primo anno. Crujiff sai quanto ci ha messo a vincere il primo trofeo al Barcellona? 4-5. No? Non ha vinto al primo anno. Ferguson quanto ci ha messo per vincere al primo anno?”.

E allora Mourinho, Allegri, Guardiola.

“Ci sono allenatori che hanno vinto, ma altri no”.

Come si esce da questa situazione?

“Vincendo si esce da questa situazione. Le ultime sette partite le vinci tutte e sette ed esci da questa situazione”.

Secondo lei i tifosi sono orgogliosi di una squadra che ha battuto tanti record negativi?

“Ho detto che sono orgoglioso dei miei calciatori perchè quello che sento. Ma non significa che io non sia delusissimo. Se vedremo un clima difficile per loro, per loro sarà molto più difficile fare bene in campo. Si avvicinabo sette partite importantissime per noi e per questo mi aspetto e voglio un altro clima, anche se forse non lo meritiamo”.

Lei dopo il gol primo gol di Muriel ha detto che c’era poco da fare. Può spiegare il perchè?

“Dopo il gol di Muriel si vedva chiaramente che la squadra non era pronta, con l’atteggiamento giusto. Che eravamo inferiori al Lecce. Per quello l’ho detto dopo la partita, perchè credevo che la partita cambiasse in fretta”.

Cosa non va nel clima intorno alla squadra?

“E’ incredibile il clima. E’ stato un clima ottimo e perfetto. Quello che dico ai tifosi è che noi abbiamo bisogno diel rapporto che abbiamo avuto in questa stagione con loro. Non ho quasi mai visto un tifo di questo tipo”.

A cura dei nostri inviati Emiliano Di Nardo e Nicolò Ballarin

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