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IL MESSAGGERO. De Rossi va in difesa

 E pensare che da ragazzino giocava da centravanti e che proprio perché era un bravo attaccante venne acquistato dalla Roma e portato a Trigoria. Dopo essersi via via allontanato dalla porta avversaria, Daniele De Rossi con il passare degli anni ha finito con l’avvicinarsi sempre più alla porta propria, fino al punto di giocare, stasera contro la Juventus, da difensore centrale. (…).
Non è il primo, De Rossi, e non sarà neppure l’ultimo a arretrare così vistosamente: basti pensare a Agostino Di Bartolomei, ad esempio, o più recentemente a Javier Mascherano del Barcellona per averne immediate conferme.Due scelte volute, quelle; non forzata come questa legata a DDR (che Luis non ha ufficializzato): assenti Burdisso, Kjaer, Juan e con Cassetti acciaccato, non resta che DDR, come accaduto domenica scorsa a Firenze dopo la prima espulsione subita dalla Roma. Daniele, però, aveva già ricoperto (non da titolare) quel ruolo: era accaduto il 26 ottobre 2008, a Udine, quando Luciano Spalletti, che aveva cominciato la partita contro l’Udinese con la coppia di centrali formata da Panucci e da Loria, durante l’intervallo, con la Roma sotto di due gol, decise di togliere Loria e di affiancare DDR a Panucci, con risultati non eccezionali (…).

Difficile pensare che il futuro di De Rossi (per ora) sia in difesa: lui ha costruito la sua carriera a centrocampo e da centrocampista ha vinto il titolo di campione del mondo e si è imposto come uno dei migliori interpreti del ruolo. Con Luis ha giocato da centrale e da intermedio, come gli capita di fare in Nazionale al fianco del suo amico Andrea Pirlo, stasera pericolosissimo nemico: resta da verificare quanto la Roma perderà senza uno come De Rossi in mezzo al campo e al tempo stesso quanto guadagnerà con un centrocampista adattato al centro della difesa. Ovvio che, se non fosse stato obbligato, Luis non avrebbe mai piazzato DDR davanti a Stekelenburg. Per di più, in coppia con quello che, in estate, veniva considerato come il quarto (o quinto…) centrale in rosa, cioè il finora deludente Gabriel Heinze.

Una Roma in assoluta emergenza in difesa che, per lo spostamento di De Rossi, finisce in affanno anche a centrocampo: troppo facile, stavolta, ipotizzare la sedicesima formazione diversa di fila targata Luis Enrique. La novità più clamorosa, se mai, potrebbe essere legata ai nomi (e alle caratteristiche) dei quattro difensori, perché alla fine Luis potrebbe optare per tre (ex) centrocampisti con Taddei e Rosi a far compagnia a De Rossi, che stasera raggiungerà Damiano Tommasi a quota 263 presenze in campionato con la maglia della Roma.

Fonte: Il messaggero

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