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CORRIERE DELLA SERA. Federico Viviani, il ritorno del gioiello della Primavera

 

Federico Viviani - Capitano dell' Under 20

Il ritiro precampionato a Riscone di Brunico con la prima squadra. Le amichevoli, da quella facile contro i boscaioli dell’Alto Adige a quella di lusso contro il Valencia. Due partite da titolare nel preliminare di Europa League contro lo Slovan Bratislava: tutte e due le volte in campo per 90′.
Poi — recuperati i titolari e arrivati i vari Gago, Osvaldo, Kjaer, eccetera — in prima squadra si sono perse le tracce di Federico Viviani, classe ’92, capitano della Primavera, campione d’Italia nella stagione scorsa, punto di forza dell’under 20 e in procinto di fare l’ultimo salto nell’under 21 di Ciro Ferrara.
Un vero peccato, perché Viviani ha continuato a giocare ad alto livello: 13 partite, 9 gol (4 su punizione), leadership, orgoglio di portare la fascia di capitano come medicina per guarire dalla logica delusione di essere ritornato in Primavera.
Stasera, nel caso in cui De Rossi dovesse giocare da centrale difensivo, Federico potrebbe ritrovare il suo posto di regista «basso». Luis Enrique — che lo chiama alla spagnola, Bibiani — ieri ha parlato di lui: «Federico è pronto, senza nessun dubbio. Calcisticamente dico. Però c’è un abisso tra la il ritmo della Primavera e quello della serie A, c’è tantissima differenza. Io penso sempre che i calciatori giovani devono andare in prima squadra piano piano, allenarsi, vedere che il ritmo di allenamento è molto diverso. In ogni caso sono sicuro che se giocherà solo un minuto oppure novanta, sarà all’altezza. È un calciatore che diventerà importante, ma, per favore, senza pressione. Le sue convocazioni sono un premio per il lavoro dei giovani che giocano qui, per il lavoro della società, per l’impegno di Viviani, Verre, Caprari e tantissimi calciatori che possono essere il futuro della Roma».
Dopo la sosta, con il mercato di gennaio, si capirà se continuare a farlo crescere a Trigoria o darlo in prestito. Ci sono molte squadre di serie B ma anche di serie A che lo vorrebbero. Lui, che in Primavera veste la maglia numero 6 e con i «grandi» la numero 92, si sente pronto per il grande salto. Ma, proprio perché ha tutti i numeri per fare carriera, ha pure la testa giusta per ascoltare i consigli.

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