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IL ROMANISTA Calabresi: “Sì, è vero mi ha chiamato”

Paolo Calabresi

(P. A. Coletti) – Il giorno dopo il servizio andato in onda alle Iene, Paolo Calabresi parla a Il Romanista. L’attore precisa un po’ di cose, soprattutto il coinvolgimento di Luciano Moggi in questa vicenda.

Come è nata la storia della bufala?

Chiamai Roberto Renga per fare un’intervista su Juventus-Bologna del 1980 perché stavo lavorando su un servizio sul calcioscommesse degli Anni 80. Durante quell’incontro Renga mi disse di avere del materiale scottante sulla Roma e mi chiese di rivederci il giorno dopo. E il resto è quello che avete visto nel video andato in onda giovedì sera.

Su Repubblica e Il Giornale di ieri si è fatto il nome di Moggi.

I miei precedenti con Moggi sono iniziati quando lavoravo a La7. Mi travestii da cardinale per un servizio su Calciopoli. Successivamente riprovai a farmi dare un’intervista per Le Iene ma lui rifiutò.

Come si inserisce Moggi in questa vicenda? È vero che vi siete incontrati?

Esattamente una settimana dopo l’incontro che ho avuto con Mario Corsi, mi è arrivata la chiamata di Luciano Moggi. É stato subito molto scherzoso, chiamandomi cardinale… Mi propose di vederci per fare due chiacchiere. Mi disse: «Vieni nel mio ufficio tra due ore!» Andai in uno studio legale dove c’erano Moggi e due suoi avvocati. Non sapevo e non capivo cosa volessero da me. Inizialmente si è parlato di mio figlio. Uno dei due avvocati mi chiese: «Ma sei tu il padre del Calabresi che gioca nella Roma?». A quel punto Moggi ha iniziato a fare tanti complimenti a mio figlio.

Come è andato l’incontro? Che vi siete detti?

È stato un incontro molto strano, quasi surreale. Moggi e i suoi avvocati erano estremamente conviviali e gioviali, abbiamo parlato di cazzate per tutto il tempo, ricordando i tempi dell’intervista mascherato da cardinale.

Durante tutto l’incontro non c’è stato nessun accenno al dossier?

Assolutamente no, non è stato mai menzionato.

Che idea si è fatto? Cosa volevano da lei?

Ancora mi chiedo il perché di quell’incontro. Non sono riuscito a capire perché mi ha chiamato. Nel servizio Mario Corsi parlava di qualcuno che gli aveva passato il dossier.

Pensa che Moggi c’entri qualcosa?

Credo di no, ritengo che la telefonata di Moggi in quella settimana sia stata pura casualità. Quell’incontro per me rimane una gradevole chiacchierata.

Dopo la messa in onda di giovedì vi ha chiamato qualcuno dalla Roma, Baldini per esempio?

No, della Roma non ho sentito nessuno. La società ha scelto di tenere un profilo basso, non vuole parlare di questa vicenda.

Nel servizio che abbiamo visto avete messo tutto o c’è qualcosa che non è ancora emerso?

Posso dirti che durante l’incontro con Renga lui mi ha parlato anche di come secondo lui Sabatini fa il mercato, ovviamente non in termini positivi. Ma abbiamo scelto di non metterlo nel servizio perché non avevamo alcuna pezza d’appoggio. Erano solo supposizioni di Renga, solo parole sue, non c’erano né fogli né prove.

Quindi ci saranno altre puntate?

Prima aspettiamo, vediamo come vanno a finire le cose. Però, sì, di materiale ne abbiamo ancora tanto…

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