Nelle ultime ore si rincorrono le voci che vorrebbero Fabio Capello ad un passo dalla panchina dell’Anzhi. L’ex c.t. dell’Inghilterra sperimenterebbe così un calcio totalmente diverso da quello che ha affrontato fino ad oggi, impegnandosi in una nuova sfida. ‘RadioCalciomercato’ ha contattato in esclusiva Ivan Pelizzoli, portiere del Padova ed ex della Lokomotiv Mosca, che ha anche avuto Capello come allenatore ai tempi della Roma.
IL CALCIO RUSSO – “L’ambientamento? All’inizio è durissimo, soprattutto per la lingua. Io abitavo a Mosca, una metropoli, e son stato veramente bene, ma non so l’Anzhi dove si alleni… da quanto so credo che abbiano un centro anche nella capitale. L’ambiente? Persone squisite, bravissime, che cercano di metterti a tuo agio. L’unica cosa è che la lingua è completamente diversa, anche se loro fanno di tutti per non farti sentire a disagio. Il calcio è poco tattico, però è buono. In ritiro si mangia in maniera molto diversa che in Italia: una volta che uno si ambienta, con un ristorante italiano o con la moglie a casa che cucina, le cose vanno meglio”.
POCA PROFESSIONALITA’? “La cultura della professionalità del calciatore manca un po’, ma io ero un caso a parte: uscivo con gli amici italiani, non seguivo tanto quello che facevano gli altri ragazzi, ma sentivo dire che a fine partita uscivano a bere… e non solo a fine partita. Manca la cultura del lavoro: corrono, a livello fisico non si tirano mai indietro, ma un po’ di attenzione alla tattica manca”.
CAPELLO – “Capello sicuramente si farà rispettare e porterà avanti le sue idee. L’ho avuto tre anni a Roma, di lui posso parlare solo che bene: mi ha insegnato tanto, ed era un professionista sotto tutti i punti di vista. E’ meticoloso, vuole che tutto sia sempre al suo posto, ma sul campo credo che i giocatori lo seguiranno per forza, perché si può solo che imparare da uno che ha vinto tutto”.
L’ATALANTA NEL CALCIOSCOMMESSE – “Non so cosa pensare. Se ne dicono tante, ma bisogna vedere se sono tutte cose vere o se alla fine c’è qualcosa che non lo è. Preferisco non sbilanciarmi e non toccare questo tasto molto delicato, che solo chi c’è dentro può conoscere, io da fuori sinceramente non ho mai visto niente di tutto questo”.
LA ROMA DI LUIS ENRIQUE – “All’inizio ha fatto un po’ di fatica, ma adesso sta giocando un ottimo calcio e può togliersi parecchie soddisfazioni. Sono contento che De Rossi abbia rinnovato, è ‘Capitan Futuro’, il simbolo: dopo Totti, viene lui”.