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Il Tempo Roma, che peccato

Perotti

(T. Carmellini) – La Roma tiene un tempo. Poi il Barcellona dilaga e chiude di fatto il discorso qualificazione con un 4-1 che piega le già tenue speranze di una Roma che fino a un certo punto aveva fatto tutte le cose giuste. Poi, alla distanza, la differenza è venuta fuori e ha messo in evidenza, qualora il 3-0 del la Juvedel giorno prima non fosse bastato, tutta la differenza tra le top italiane e quelle spagnole: sempre loro.

Il Barcellona cosi rispetta il pronostico scontato della vigilia e infligge agli uomini di Di Francescouna punizione forse fin troppo severa: almeno per quanto visto in campo e per l’applicazione dei suoi uomini. La Roma parte forte, in avvio subito un episodio dubbio con Dzeko che va a terra in area: rigore solare ma non per l’arbitro olandese che dirige la gara e che anche più avanti farà orecchie da mercante su un fallo al limite (o era riga?) su Pellegrini.

Poi il Barcellona inizia a fare il Barcellona e la Roma va in apnea. La difesa giallorossa tiene botta, l padroni di casa centrano un palo prima del gol firmato incredibilmente De Rossi: incolpevole sulla copertura senza la quale Messi sarebbe andato in porta con il pallone. Ma nel complesso la Roma nella prima metà parte di gara fa quello che deve: corre, copre tutto quello che può e cerca di fermare la marea blaugrana che cresce col passare dei minuti sotto il tifo incessante dei quasi centomila del Camp Nou. Gli uomini di Valverde arrivano sempre prima sul pallone, vincono tutti o quasi i contrasti, ma la Roma è brava a non mollare e  restare sul pezzo attaccata coi denti a un risultato fin qui «normale».

Ma nella ripresa la musica cambia, la Roma ha subito un’occasione in avvio poi arriva un altro incredibile autogol: e non è casuale perché l’attacco del Barcellona strema psicologicamente i giallorossi, costringendoli all’errore. Stavolta è Manolas a toccare di ginocchio e beffare per la seconda volta un incolpevole Alisson: il tabellone del Camp Nou dice De Rossi-Mandas, ma il 2-0 e per i padroni di casa. Tutto vero.

La serata è girata, la Roma fatica a rialzarsi e arriva anche il primo gol «vero» del Barcellona: lo firma Piquet. E non è finita perché la Roma prova a rialzare la testa in un impeto d’orgoglio: sbagliano prima Defrel entrato per De Rossi, poi Perotti. Ma ci pensa sempre lui, il solito Dzekoa provare a salvare la serata: il 3-1 avrebbe lasciato un piccolo spiraglio, una speranza velata per la Ro ma in vista del ritorno di martedì prossimo all’Olimpico. Il gol 4-1 di Suarez chiude i giochi e addio sogni di gloria. La Roma torna a casa comunque con la coscienza a posto, sa di aver atto quello che poteva, il risultato è più duro di quanto probabilmente avrebbe meritato e rovina una giornata che non era partita male per niente. Già, perché il vero successo giallorosso era arrivato nel pomeriggio da San Siro: il pareggio del derby milanese ha ridato ossigeno a Di Francesco & Co. reduci dall’incolore 0-0 di Bologna. La Roma resta terza con un punto di vantaggio sull’Inter nell ’unico campionato nel quale può dire qualcosa.

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