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AS ROMA Nainggolan: “Sono vicino al 100%. La Juve? Dipende da noi”

Nainggolan
Nainggolan

(F. Viola) – L’ultima intervista di Radja Nainggolan con il Match Program era stata fatta per festeggiare le sue 100 presenze in maglia giallorossa “all time”, tra campionato e coppe. E la coincidenza era la presentazione della gara in trasferta con l’Atalanta della scorsa stagione. Ora è la vigilia di un’altra gara all’Atleti Azzurri d’Italia e il centrocampista è a quota 98 presenze in Serie A con la maglia giallorossa. “E possono diventare molti di più, spero di poter continuare a giocare a lungo con questa maglia”.

Se dovesse individuare un momento in particolare di questi anni in giallorosso?

“Mi sono trovato sempre bene, in particolare porto il ricordo di tutte le gare vinte, le stracittadine… speriamo che la striscia positiva continui”.

Le ultime prestazioni in campionato e in Europa ci dicono che sta tornando a buoni livelli. Quanto le manca per raggiungere il 100%?

“La mancata convocazione in nazionale mi ha permesso di allenarmi un po’ di più. Ho cercato di darmi da fare, con l’obiettivo di migliorare la condizione fisica e in questo momento mi sento già abbastanza bene. Non so quanto manchi a raggiungere il 100%, ma ci siamo vicini. In questo momento per me l’importante è dare il massimo che posso per questa squadra, per raggiungere obiettivi importanti”.

Crede la partecipazione agli Europei possa aver influenzato le sue prestazioni di inizio stagione?

“Non so se sia stato quello il motivo della mia flessione, infatti fino alla gara con il Porto mi sentivo bene. Poi ho avuto un po’ di problemi, sono calato un po’ di condizione. Certo dopo gli Europei non mi sono potuto riposare molto, ma ero abituato a giocare tante gare e non può diventare una scusante. Ho sempre pensato che i giocatori siano persone normali ed è naturale che ogni tanto ci sia un calo fisico. Questa volta è toccato a me, spero che da adesso in poi non capiti più e che da ora in poi io possa dare il mio contributo per risultati importanti”.

Nell’ultimo periodo ci sono stati parecchi infortuni tra i quali quello di Paredes che sta lavorando per tornare disponibile già con l’Atalanta. Quanto è cresciuto nell’ultimo periodo e dove deve migliorare invece?

“Paredes ha fatto bene ad andare un anno fuori; per lui è stata una esperienza positiva, ha preso ancora più confidenza con il campionato italiano. È tornato con più fiducia in sé stesso. Giocando accanto a Strootman o De Rossi, potrà mettere molta qualità nel suo stile di gioco. Il calcio poi è fatto di due fasi, possesso e non possesso, e sarà il mister a dargli le indicazioni più importanti”.

Spalletti l’ha utilizzata soprattutto nel ruolo di trequartista centrale, cosa le chiede il tecnico nello specifico?

“Mi piace giocare in questo ruolo, ma non è facile fare quello che il mister mi chiede. Mi chiede di essere il primo e di andare a pressare, di mettere in difficoltà l’avversario nella costruzione del gioco. Lo scorso anno ci sono riuscito e credo di essere tornato a farlo anche oggi; da qualche tempo riesco anche ad entrare di più nella fase offensiva del gioco, nelle conclusioni, insomma mi trovo bene. Nell’ultima settimana ho anche giocato da terzino, non cambia molto il ruolo in cui gioco, l’importante è dare il massimo dove mi chiede il mister di giocare”. 

Il tecnico l’ha definita “un guerriero” e ha detto che tutta la squadra dovrebbe avere il suo furore agonistico…

“Il mio stile di gioco è sempre stato questo, non mi sono mai accontentato. In ogni partita e ogni allenamento pretendo il massimo, io sono abituato a lavorare così”.

Dopo un avvio difficile, la Roma ha cambiato passo, qual è il motivo secondo lei?

“Non so se sia cambiato il passo, ma siamo più tranquilli e quando arrivano risultati positivi portano risultati positivi. Arriva anche la tranquillità e tutto è più facile. Anche se ad Empoli non abbiamo vinto, siamo rimasti tranquilli. Abbiamo creato tanto e concluso un po’ di meno, ma comunque eravamo soddisfatti. In altre gare capita che si hanno meno occasioni, ma si vince. Credo questa sia la differenza. Comunque giochiamo molto più diretti verso la porta e quando possiamo facciamo male all’avversario”. 

Salah e Džeko così in forma possono essere l’arma in più?

“I gol di Džeko quest’anno ci fanno comodo. Sta bene, l’anno scorso ha cercato sempre di dare il massimo, ma non ha raccolto quello che meritava. I tifosi si aspettavano molto da lui, lui avrebbe voluto accontentarli. Quest’anno è molto più tranquillo e sta giocando benissimo. Salah sta facendo quello che deve fare, è un giocatore importante, è forte, con grandissime qualità che possono decidere una partita. Quest’anno sono in forma e speriamo continuino tutti e due così”.

È vero che nello spogliatoio si respira un’aria diversa? Ne hanno parlato sia Spalletti sia De Rossi…

“Sì, forse sì. In classifica ci sono squadre nei primi posti che quando le vediamo giocare e ci rendiamo conto che noi giochiamo meglio, cresce in noi la convinzione di poter fare qualche cosa di importante. Parlando ci siamo detti che ci sono squadre che rispetto agli anni scorsi sono più in difficoltà, perché non provare ad approfittarne e magari fare qualche cosa di bello quest’anno”.

Dopo la sosta si riparte da Bergamo. Contro l’Atalanta è la prima gara di una serie molto impegnativa, Lazio, Milan, Juve e la fine del girone di Europa League.

“Ci aspettano tante partite, speriamo di riuscire a recuperare qualche compagno che non sta al massimo fisicamente, e continuare sulla strada che avevamo prima della sosta. Dobbiamo affrontare una gara alla volta. Cominciamo a pensare all’Atalanta, non sarà una gara facile, perché stanno facendo bene. Hanno messo in difficoltà molte squadre in casa. Per poter sognare bisogna vincere, e noi adesso dobbiamo fare risultato a Bergamo”.

Un ciclo di partite decisivo?

“Sono decisive tutte le partite, se vinci e gli altri continuano a vincere rimani sempre lì. Un periodo importantissimo sicuramente, ci sono degli scontri diretti, il derby… partite che possono dare buone motivazioni per farci credere ancora di più in quello che stiamo facendo. Comunque tutte le partite fino a fine campionato saranno importanti e difficili, perché contro la Roma tutti vogliono fare bella figura, vogliono mettersi in mostra”.

Lo scorso anno a Bergamo la Roma perse due punti importanti: quanto è complicato giocare allo stadio “Atleti Azzurri d’Italia”?

“È sempre stata un trasferta molto difficile quella di Bergamo, loro hanno un pubblico che li sostiene. Poi adesso che stanno facendo bene è tutto più amplificato. Stanno raccogliendo punti con tutti, noi dobbiamo fare una gara come quella che abbiamo fatto a Napoli, con convinzione e personalità, sperando di portare a casa il risultato pieno”.

È una squadra piena di giovani, quali sono secondo lei i pericoli principali?

“I giovani sono importanti per ogni società. L’Atalanta ha sempre avuto un settore giovanile forte e ogni tanto viene fuori qualche giocatore interessante. Ma non penso solo all’Atalanta, sono tanti i giovani promettenti nel campionato di quest’anno che possono ancora dire la loro”.  

A lei Bergamo porta anche bene, ha segnato lo scorso anno e anche la stagione prima.

“Sì, speriamo di segnare pure quest’anno! Non è importante il mio gol, l’unica cosa che conta è il risultato finale. E io darò il mio contributo, come fanno tutti gli altri, poi chi fa gol non importa, unica cosa che conta è la vittoria”. 

Tornando a parlare di Roma, quanto può ancora crescere questa squadra?

“Non lo so, posso solo dire che stiamo lavorando bene e che cerchiamo di fare sempre meglio. Dove possiamo arrivare non lo so, posso solo dire che noi continueremo a fare quello che stiamo facendo e lo faremo con la massima concentrazione”. 

La Juve si può raggiungere?

“Per come stanno giocando in questo momento penso di sì, però dipende soprattutto da noi, se non vinciamo una gara loro si possono sempre staccare di più”.  

Il 4 dicembre si gioca il derby. Quanto sarebbe bello avere il supporto della Curva al completo?

“Visto che le barriere non le hanno tolte neppure per il rugby credo che rimarrà tutto così…”.

Prima di lasciarci cosa pensa quando i tifosi intonano il coro in suo onore?

“A me fa piacere, vuole dire che qualcosa di buono ho fatto. Sicuramente perché si sente tutta la voglia che metto quando indosso questa maglia, i tifosi lo sentono, lo apprezzano e per loro è sicuramente importante. Mi piace…”.

Fonte: AS Roma Match Program

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