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GAZZETTA DELLO SPORT 5 Motivi per giocarsela. La strada scudetto passa per Monaco

Squadra
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(D. Stoppini) – Una frase di Rudi Garcia, più delle altre, ha colpito subi­to dopo Napoli­-Roma: «Dob­biamo tornare subito a vincere, già contro il Torino». Che sia un lapsus o un riferimento vo­luto, in fondo poco importa: nella testa c’è il campionato, perché la strada l’ha indicata in tempi non sospetti lo stesso al­lenatore e perché il Bayern non è esattamente l’avversario mi­gliore per immaginare un ri­scatto. Ma è poi così vero? Ma siamo sicuri che la partita di domani sia solo un intralcio, in termini di energie? No. Alme­no non del tutto. Per cinquemo­tivicinque

1 Autostima – Non c’è dubbio che esista una Roma pre Bayern e una post. Quei sette gol hanno mi­nato le certezze, non è solo un modo di dire ma è la realtà di quanto avvenuto dentro Trigo­ria. Non è più la stessa Roma, l’ha detto Sabatini dopo Napo­li, l’ha confermato pure Nainggolan. E allora è facile immagi­nare che un risultato positivo, anche solo una prestazione po­sitiva senza la conseguenza del risultato, possa essere la medi­cina migliore per uscire dal tunnel nel quale si è infilata la Roma. Sarebbe un modo di di­mostrare a se stessi, ancor pri­ma che agli avversari, che «la vecchia Roma» — copyright Nainggolan — esiste ancora, che la fiducia urlata a tutto il mondo da Garcia dopo Juve­-Roma non è sparita nel giro di 10 giorni.

2 Classifica – Si dice che solo una vittoria all’Allianz Arena segnerebbe in maniera positiva il cammino in Champions. Vero, ma solo fino a un certo punto. Facciamo due conti: anche la X può risultare un segno decisivo. Pur immagi­nando due vittorie del City con Cska e Bayern, un pareggio do­mani regalerebbe infatti alla Roma una relativa tranquillità verso Mosca: a quel punto, una vittoria in terra russa darebbe a Garcia la chance di due risul­tati su tre nell’ultima sfida al­l’Olimpico. E una sconfitta non sarebbe in ogni caso rimediabi­le con un successo col City.

3 Tabù Garcia – C’è poi l’allenatore, che fati­ca a convivere con l’etichetta dell’uomo che fallisce sempre gli scontri diretti. I k.o. con Ju­ventus (al netto delle polemi­che) e Napoli, quello pesante col Bayern, le sconfitte di un anno fa sempre con Napoli e Juve, hanno lasciato questa sensazione. Una scimmia sulla spalla da far scendere al più presto.

4 Vetrina – Anche per evitare nuovi casi Benatia. Per evitare, in definiti­va, che i giocatori della Roma si convincano che per disputare la Champions ad alti livelli sia necessario cercare fortuna al­trove. Dubbio che forse è venu­to anche a Rabiot, dopo l’1­7.

5 Gli occhi di Pallotta – E poi c’è il cuore, oltre la ra­gione. C’è l’orgoglio di un gruppo che certo vorrà evitare altre figuracce, per di più di fronte a Pallotta. L’uomo che ama ripetere «vogliamo fare della Roma uno dei più grandi club del mondo». E la strada non prevede scorciatoie: per arrivare al Torino bisogna pas­sare da Monaco.

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