(F. Balzani) – «Non cambia niente, l’obiettivo è tornare in Europa». Prova a fare il pompiere Garcia, ma dopo aver rimesso la chiesa al centro del villaggio, il tecnico francese ha riportato all’Olimpico un coro che non si sentiva da anni:«Vinceremo il tricolor». La vittoria straripante col Bologna (la sesta in 6 partite, a meno due dal record della Juve di Trapattoni dell’85) d’altronde ha consolidato la Roma al primo posto e fatto esplodere d’entusiasmo una tifoseria che fino a 4 mesi fa prendeva d’assalto Trigoria. «Possiamo provare uno sprint finale con le favorite, ma per capire se siamo come loro dobbiamo giocarci contro – continua a frenare Garcia – Due punti sopra non vuol dire nulla. Oggi abbiamo giocato con gioia e entusiasmo. Sappiamo che abbiamo talenti enormi in questa squadra e lo si è visto».
Un miracolo sportivo quello di Garcia sottolineato da De Rossi, ancora una volta sugli scudi, con tanto di frecciatina a Zeman che nel pomeriggio aveva fatto i complimenti alla Roma («Sono felice siano primi, spero ci restino fino alla fine. Garcia è bravo», le parole del boemo). «Abbiamo il miglior attacco e la miglior difesa? In Italia si sta in vetta più facilmente con la migliore difesa piuttosto che col migliore attacco e noi lo sappiamo bene… Ora non snobbiamo le partite come facevamo prima, giochiamo da squadra vera sempre. È un discorso di approccio, di stimoli, di organizzazione. La squadra sa quello che deve fare, il mister prepara la gara in un modo incredibile. Sembra che corriamo di più, ma in realtà corriamo meno. Scudetto? Siamo primi, ma non credo che siamo i più forti. L’obiettivo resta l’Europa e credo che ci arriveremo. Di sicuro non ci passa la voglia di vincere dopo 6 partite». Sulla sua rinascita: «Sicuramente qualcosa avrò sbagliato, ma per me sono più le stagioni in cui ho giocato così che quelle in cui ho giocato male. Con la massima umiltà dico anche che sono uno che ha bisogno di essere aiutato e quest’anno sia i compagni che il mister lo stanno facendo». Il mister, ovvero Garcia che ieri ha infranto l’ultimo tabù: la sua Roma ha segnato nel primo tempo. Due gol li ha fatti Gervinho. «Preferisco uno che sbaglia tanto, ma crea anche tanto», il commento di Garcia sull’ivoriano, suo pupillo.