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IL MESSAGGERO “Ora ci vuole pazienza”

Massimiliano Allegri

(U.Trani) – Massimiliano Allegri si sveglia presto. È il libeccio che spinge le onde sugli scogli e fa tremare i vetri delle case sul lungomare di Livorno. Non certo la telefonata di Adriano Galliani che arriva più tardi, nella mattinata, e che cancella l’incontro tanto pubblicizzato e alla fine, come l’ad e il tecnico temevano, evaporato. Niente Arcore, stasera. Il presidente Berlusconi rimane in Sardegna e non vuole parlare con nessuno. «Bisogna solo avere ancora pazienza» sospira Max. Che al tavolo verde sa stare e non scopre le carte.

SU VIA AURELIA AL CONTRARIO – Allegri abita in viale Antignano. Vede il Tirreno, a poche decine di metri. La strada è il litorale. A sinistra si va direttamente a Roma: Grosseto, Civitavecchia e, percorrendo tutta l’Aurelia, si scende fino al Vaticano. Ma per la fumata bianca c’è da attendere. Perché il tecnico livornese andrà stamattina in direzione opposta. Prenderà la destra, uscendo dal cancello di casa, e tornerà a Milano, in via Turati. Lì lo aspetta Galliani per l’ennesimo colloquio di queste due settimane. Finora l’ad non è riuscito a confermarlo sulla panchina rossonera. Tra le telefonate che partono dal cellulare di Allegri quella a Frederic Massara, braccio destro di Walter Sabatini, per aggiornarlo sulla vicenda. L’avvocato che rappresenta l’allenatore è a Roma e non a Milano: questo qualcosa vuol dire. Ormai è più importante restare in contatto con Trigoria.

AMICI E PARENTI –  «La forza di Max è che non sente lo stress. Anzi situazioni del genere lo divertono» racconta Andrea che gestisce con Paolo il bar Ughi in via Toscana. Lo conoscono bene qui: è giocatore d’azzardo e sa come bisogna comportarsi quando la partita si complica. Lo raccontano nel suo quartiere, al Coteto, dove è nato Allegri. E, proprio dove ora c’è il supermercato, ha tirato i primi calci. Pure ieri mattina è andato a far colazione con gli amici. Al banco il proprietario Sandro. Non c’è bisogno di discutere del Milan e di Berlusconi. Parlano d’altro. E se capita di calcio, certo. Anche perché il Livorno in serata ha giocato a Empoli l’andata dello scontro diretto per salire in A: si gioca al Castellani, a cinquanta chilometri dall’Ardenza che è lo stadio degli amaranto. «Io, però non posso venire a vederla con voi, mi dispiace. Sono a cena dalla mia sorella, è il suo compleanno». Vero. Più piccola di lui, Michela ha l’occasione di festeggiare con il fratello e il resto della famiglia. Il papà e la mamma vivono nel quartiere Leccia. E anche l’ex compagna Claudia con il piccolo Giorgio, il secondogenito di Max. È il vero motivo di questi giorni passati a Livorno. Era qui anche la settimana scorsa, prima di volare a Londra con Galliani per la finale di Wembley. E ieri pomeriggio, prima si spostarsi a casa di Michela, è stato tutto il pomeriggio con il suo bimbo di un anno e mezzo.

L’ATTESA E LA RABBIA – Allegri si distrae con Giorgio. L’atteggiamento di Berlusconi, ovviamente, lo infastidisce. Il presidente rossonero lo vorrebbe già giallorosso per accogliere Seedorf detto Obama. «Non lo conoscete…» sorride il Bistecca, che poi è Romano, con la maiuscola, ex magazziniere dell’Under 21 uno che, prima di Max, ha dovuto sopportare Cassano quando il ct era Gentile. È uno degli amici del bar di via Toscana che elogia per il carattere e la personalità Max. L’uomo prima del tecnico. Lo sa bene Amerigo che è quasi un secondo padre. E Federico, detto Ballotta, l’altro scudiero. Prima di Empoli-Livorno, sulla tv passano le corse dei cavalli, altra passione di Allegri. A Tordivalle il presidente Pallotta vuole costruire il nuovo stadio, ma il vero progetto sarà quello di Max che dovrà rendere squadra la Roma sparita nell’ultimo bienno.

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