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IL ROMANISTA Il sarà Mattia Destro

Destro

(V. Meta) – Doveva essere la sua prima volta contro la squadra del suo debutto in Serie A, il momento in cui sarebbe salito sul palcoscenico come per dire “ecco, guardate come sono diventato” e magari pure per segnare un secondo gol dell’ex dopo quello fatto (e festeggiato) a Siena. Invece perMattia Destro domani non sarà la sera di un dì di festa, perché la passerà ancora una volta sul divano, con il ginocchio sollevato, a guardar giocare i compagni e chiedersi perché, al contrario della fortuna, la sfiga ci veda benissimo. Il calendario dice che dall’infortunio al ginocchio sono passati quaranta giorni, dall’intervento al menisco qualcosa in meno, il recupero procede senza intoppi, ma il campo Mattia ancora non l’ha rivisto, figuriamoci il pallone.

Le sue ultime due settimane sono state scandite dalle lunghe sedute difisioterapia, alternate al lavoro in acqua nella piscina di un centro sportivo dalle parti di Trigoria: non esattamente il massimo della vita per uno che di mestiere vorrebbe solo fare gol. Stava cominciando a riuscirci con una certa continuità, quando il ginocchio ha deciso di giocargli un tiro costato carissimo a lui e alla Roma, visto che da quel 2-1 con l’Inter in Coppa Italia i giallorossi sarebbero stati risucchiati nel vortice da cui sono riemersi soltanto con l’impresa contro la Juve. Il suo gol aveva portato la Roma in semifinale permettendo ai giallorossi di espugnare il Franchi in una serata molto vicina all’epica, che forse avevano reso tale anche i gol che aveva mancato. Una settimana dopo contro l’Inter, la prima gioia contro la squadra che l’ha cresciuto ma poi non ha creduto in lui, peccato che a rovinargli la festa sia arrivato il referto della risonanza magnetica.

Oggi, a quaranta giorni dall’infortunio, il periodo nero comincia a sfumare quantomeno nel grigio e già la prossima settimana ci sono buone possibilità che Destro possa tornare ad assaggiare il campo, almeno per qualche giro di corsa. L’obiettivo è festeggiare il ventiduesimo compleanno (il 20 marzo) con tre giorni d’anticipo, regalandosi almeno la convocazione per la sfida dell’Olimpico contro il Parma. Intanto può consolarsi condividendo la sventura con l’amico di sempre, Fabio Borini, quello che gli sarebbe piaciuto ritrovare a Roma (e in effetti inizialmente sembrava che a partire potesse essere Osvaldo) e che invece «non se riesce mai a fa’ ’na cosa insieme!». Hanno finito per infortunarsi quasi in contemporanea, i due, ma a dividerli c’era mezza Europa, perché al ginocchio di Mattia ha risposto la spalla di Fabio, operato la scorsa settimana dopo essere rientrato da un mese scarso dal brutto infortunio muscolare che lo teneva fermo dai primi di gennaio. A rischio gli Europei Under 21, quelli per cui Mangia ancora non dispera di riavere indietro Destro dalla Nazionale di Prandelli. Brasile o Israele, per Mattia l’importante è esserci. Ci sarà – questo è sicuro – nel futuro prossimo della Roma. Presto, anche prima che l’inverno finisca.

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