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SERIE A Partono i grandi campioni ma il Fantacalcio non soffre

Serie A

Serie A sempre più povera? A quelli del Fantacalcio importa poco. Perché uno dei tratti distintivi del “gioco più bello del mondo… dopo il calcio” è proprio quello di regalare emozioni a prescindere dal contesto di riferimento. Anche in un campionato svuotato di grandi campioni e tecnicamente meno accattivante, ci sarà sempre l’attaccante che segnerà più di 20 gol, il portiere che ne subirà meno degli altri e così via. E quindi la trasposizione virtuale mantiene intatto il suo fascino, come confermano i 226 mila partecipanti al campionato italiano di Fantacalcio, sulle piattaforme di Deejay, Facebook e Repubblica. it, con quest’ultima arrivata a contare già 65 mila squadre iscritte, in aumento rispetto all’anno scorso. Un fenomeno in continua espansione, insomma, che non stanca gli adepti della prima ora e ne raccoglie sempre di nuovi.  Al punto da approssimarsi in piena salute a un traguardo storico. Al termine di questa stagione, infatti, il Fantacalcio festeggerà le nozze d’argento con i suoi appassionati: 25 anni di gioie e arrabbiature, sfottò dati e ricevuti, fiato sospeso ed esultanze surreali per gol di impronunciabili terzini di provincia. Il tutto dribblando con nonchalance gli sguardi allibiti di mogli e fidanzate (ma anche di… mariti e fidanzati) e le supponenti profezie di chi aveva frettolosamente appiccicato a questo gioco l’etichetta di moda passeggera. “Prima o poi si stuferanno”, sentiamo ripetere da decenni. Stiamo  ancora aspettando. Perché c’è davvero poco che possa competere con l’emozione dell’asta di inizio stagione, quando, cascasse il mondo, le stesse persone si riuniscono attorno a un tavolo per costruire le loro squadre. Ed è davvero difficile, per un calciofilo, pareggiare la soddisfazione di aver dimostrato ad amici, colleghi, magari al capufficio, di “capirne” più di loro. Più che mai oggi che le maggiori difficoltà nell’individuare i possibili protagonisti finiscono per esaltare proprio la competenza di chi davvero ne sa rispetto a chi conosce solo i big conclamati. Bello vincere con Eto’o e Ibrahimovic, certo, ma l’orgoglio di scoprire un Insigne, un Florenzi, un De Sciglio… non ha prezzo. Non vorremmo arrivare alla presunzione di dire che oggi si palpita per il Fantacalcio quanto per la squadra del cuore, forse a quel punto non si è ancora arrivati e (giustamente) non si arriverà mai, ma di certo il calcio vero deve ringraziare il Fantacalcio per aver contribuito a mantenere viva l’attenzione verso un fenomeno corroso da spettacoli qualitativamente poco allettanti e schifezze di ogni genere. La fetta di appassionati che seguono ancora il calcio solo perché rappresenta la base del proprio divertimento “virtuale”, credeteci, è sempre più consistente.

Fonte: Repubblica.it

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