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CORRIERE DELLA SERA Bari fabbrica di tarocchi. Interrogato anche Conte

Antonio Conte

 (A. Arzilli) – Giovedì scorso Antonio Conte è entrato da solo nella caserma dei carabinieri di Monopoli, una quarantina di chilometri da Bari. L’avvocato non serviva, il tecnico della Juventus è stato ascoltato per quattro ore come persona informata dei fatti nell’ambito dell’inchiesta che laProcura della Repubblica barese sta conducendo sul«laboratorio del tarocco», cioè il Bari descritto dai pentiti come un’autentica fucina di illeciti.
A Conte è stato chiesto in particolare di due partite che risalgono alla sua gestione tecnica — Bari-Treviso (0-1) del 2008 e Salernitana- Bari (3-2) del 2009 — sulle quali gli inquirenti indagano seguendo le indicazioni che Andrea Masiello e Vittorio Micolucci hanno fornito nelle loro deposizioni.«Tutti sapevano», hanno detto i pentiti nelle varie Procure, entrambi hanno parlato di combine a fini di lucro, di partite vendute dai giocatori del Bari con tanto di tariffario (dai 200 ai 250 mila euro a tarocco) e di pagamento effettuato in contanti e direttamente negli spogliatoi. Un’accusa che attraversa varie stagioni dei biancorossi, parte dal 2010-11 (infatti i pugliesi sono ripartiti in B con un -5), va a ritroso verso il 2008-09, l’anno con Conte in panca, e prosegue sfumando fino al limite della prescrizione.
È ancora Andrea Masiello, che è uscito dal processo sportivo di agosto dopo aver patteggiato 26 mesi, a far scoppiare la scintilla della nuova inchiesta, il Bari-bis. Il 10 luglio in Procura federale ha tirato fuori nuove partite e le sue parole hanno trovato riscontro nel memoriale che l’altro pentito ex barese, Vittorio Micolucci, ha faxato sia a Palazzi sia alla magistratura ordinaria. Da lì sono partiti interrogatori a raffica per i giocatori transitati da Bari nelle stagioni setacciate dai pm, in 25 sono finiti iscritti nel registro degli indagati e molti hanno confermato la teoria della fabbrica di combine.
Se dal punto di vista penale Conte è uscito dalla caserma di Monopoli così com’è entrato, senza macchia, da quello sportivo potrebbero arrivare altre grane. Una ferita aperta. In corso c’è il terzo grado di giudizio davanti al Tnas, il tecnico della Juventus sta combattendo una battaglia legale contro la squalifica di dieci mesi (ieri è finito il primo) per l’omessa denuncia che gli è stata sanzionata dalla Corte federale. Il collegio arbitrale (Calvi per Conte, De Giovanni per la Figc e Zaccheo presidente) si è appena insediato e già la prossima settimana, dopo aver analizzato l’eventualità della sospensiva, potrebbe tentare la prima conciliazione. Difficile, perché dopo l’episodio del patteggiamento saltato Conte si è sempre opposto alla via del compromesso puntando esclusivamente all’assoluzione. Ma il passaggio è obbligato. Dopo, comunque entro il 7 ottobre, si entrerà nel merito e i legali della Juve tenteranno di smontare l’accusa su AlbinoLeffe-Siena. Sarà certamente un mese caldo per Conte:entro la fine di ottobre l’allenatore della Juventus potrebbe essere convocato dalla Procura Figc, come persona informata dei fatti e in relazione alle partite del Bari oggetto dell’inchiesta penale. Anche Mutti e Ventura passarono da Palazzi per dire la loro, il primo ha patteggiato 4 mesi e il secondo è andato liscio: come ne uscirà Conte?

 

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