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REPUBBLICA.IT Pallotta nuovo presidente. Per Totti solo una contusione

Totti e Pallotta

(M. Pinci) La testa è già a Milano. Per dimenticare il battesimo amaro contro il Catania, la Roma pensa già all’Inter, domenica, quando Zeman ritroverà Destro, senza dover rinunciare a Totti. A ridurre l’organico offensivo da qui a domenica, però, sarà il mercato: oltre a Borriello, che piace alla Fiorentina e alla Juve, ma che anche il Genoa non ha smesso di seguire, resta caldissima la pista che può portare Bojan lontano da Roma: il giocatore piace eccome al Milan, operazione da ultime ore di mercato. In fondo, la Roma ha trovato una nuova stellina.

DIBENEDETTO SALUTA, PALLOTTA NUOVO PRESIDENTE – Un cda di fine estate per riscrivere i vertici giallorossi. Il 27 settembre di un anno fa il cda della Roma nominava presidente l’americano Thomas DiBenedetto, primo numero uno statunitense della storia del club. Oggi, 27 agosto, ad appena 11 mesi (esatti) di distanza DiBenedetto lascia: al suo posto, il consiglio d’amministrazione ha eletto al vertice della società James Pallotta, italo americano proprio come il predecessore, la testa del consorzio che un anno fa rilevava le quote di maggioranza della Roma. Il progressivo aumento della centralità di Mr Jim all’interno del gruppo Usa ha imposto o quasi l’avvicendamento. Protagonista della tournée statunitense della squadra a fine luglio (un’ombra invece DiBenedetto, ormai confinato a un ruolo completamente marginale), Pallotta è anche l’uomo che ha di fatto ridisegnato il management imponendo il lavoro del proprio braccio destro Mark Pannes, a. d. del club che ha preso personalmente in consegna la questione stadio di proprietà. A certificare uno scatto di Pallotta potrebbe essere anche il prossimo aumento di capitale. I soldi sono già in cassa sotto forma di finanziamento soci, ma una volta ufficializzata la ricapitalizzazione potrebbe emergere anche una ridefinizione delle quote di partecipazione dei soci statunitensi al capitale del club. In favore del nuovo presidente. “Un grazie a Mr Tom Di Benedetto per tutti i suoi sforzi come presidente fin dall’acquisto del club nell’ultimo anno”, il messaggio di Mark Pannes, che dà il benvenuto anche al neo eletto Pallotta: “Congratulations mr Pallotta, the New Era powers forward”.
NICO LOPEZ: GOL AL DEBUTTO E MEDIA DA BOMBER- “Non è stato il debutto che volevamo”. Leandro Castan ha sintetizzato così il giorno dopo su twitter la serata agrodolce dell’Olimpico. Eppure, quella di domenica all’Olimpico resterà comunque una gara importante, almeno per qualcuno. Ad esempio, per Nicolas Federico Lopez Alonso, per tutti soltanto Nico Lopez. Diciannove anni il primo ottobre, mezza stagione da fenomeno lo scorso anno con la Primavera di Alberto De Rossi, e un debutto in serie A di quelli che non si dimenticano. In campo al posto dell’infortunato Totti quando al novantesimo mancavano cinque minuti appena. Il tempo di uno sbadiglio. E invece no: controllo, sombrero ad Alvarez, sinistro potente sul primo palo, gol. Sei minuti appena dal momento dell’ingresso per una gemma che conserverà a lungo nella memoria. Ma il gol al debutto è quasi un marchio di fabbrica di questo ragazzo: era il 24 aprile del 2011, domenica di Pasqua, la sua prima nel Nacional di Montevideo contro il Central Espanol. Appena 62 minuti, e il ragazzo, 17 anni appena, all’esordio da professionista firma la sua prima rete: sempre di sinistro, il piede con cui ha sempre fatto tutto, anche salire sull’autobus per andare ad allenarsi da bambino. A Roma è venuto rompendo con il club uruguaiano: la clausola l’ha pagata il suo agente Betancur, quasi un mese nascosto in un albergo sulla Pontina, prima dell’ufficializzazione da parte della Roma. Ma le stimmate del predestinato sono scritte nei numeri. Alla sua terza stagione in carriera, nonostante la giovanissima età, Lopez ha disputato sei partite nei massimi campionati nazionali, e realizzato già sei reti. Un gol ogni 70 minuti, recita la media di reti di questo diciottenne dal gol facile, che “non ha ancora capito niente”, dei movimenti chiesti da Zeman. Ma ha impiegato il tempo di uno sbadiglio per far innamorare i tifosi della Roma.

TOTTI: NIENTE VISITA, SOLO UNA CONTUSIONE – 
Mentre Lopez sbalordiva, in panchina sedeva un Totti pensieroso. Ma la botta alla caviglia che domenica lo aveva costretto ad abbandonare il campo preoccupa già molto meno. Uno scontro duro con Barrientos quando alla fine della gara con il Catania mancavano sette minuti, il tempo di un check veloce per capire che sarebbe stato meglio lasciare il campo. Niente visita d’urgenza, però, rimandando il giudizio a martedì: il capitano romanista ha ancora dolore, e non solo nella parte posteriore della gamba, la stessa operata nel 2006, quella con ancora all’interno le viti dell’operazione che lo rimise in piedi appena in tempo per diventare campione del mondo. E che, anche, gli aveva creato qualche fastidio un paio di settimane fa, tanto da costringerlo a lasciare il ritiro di Irdning per una visita a Villa Stuart. Visita che, stavolta, non è stata invece necessaria: soltanto una contusione. Domani verrà valutato in campo, a Trigoria, alla ripresa degli allenamenti. E già domenica Totti potrebbe tornare in campo.

Fonte: repubblica.it 

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