
(A.Papi – K.Karimi) – La Roma sbanca San Siro con il classico risultato delle ultime settimane, ovvero l’1-0. Partita di sacrificio, fatta anche di errori imperdonabili sotto porta, ma di sostanza infinita, soprattutto in fase difensiva. Ancora una volta decisivo Mati Soulé con un gol che sblocca il match nel primo tempo e indirizza la contesa. Al di là della rete una prestazione maiuscola da parte dell’argentino che ha sfruttato alla grande ogni pallone capitato dalle sue parti. Ranieri saluta San Siro per la sua ultima da allenatore con una vittoria che dire pesante è dire poco. Ora il quarto posto diventa possibile.
ROMA:
SVILAR 6,5: Sicurissimo in ogni uscita alta e nel gioco con i piedi. Pochi i tiri realmente pericolosi da parte dell’Inter, ma quando arrivano dalle sue parti è sempre ineccepibile. Quello che conta per un portiere è anche la sicurezza che sa donare al reparto e con lui si va sul sicuro. Saracinesca.
CELIK 6,5: Concentrato, attento, reattivo, agonisticamente cattivo, contro avversario di livello, anche se senza benzina. Questo ruolo da braccetto di destra gli sta dando un nuovo look anche agli occhi dei tifosi. La sua applicazione sta diventando una piacevole costante e ora potrebbe regalarsi anche un futuro più lungo nella Capitale. Almeno si è capito quale può essere il suo ruolo ideale.
MANCINI 7: Duello con Lautaro sempre complicatissimo, ma al di là di un giallo rimediato bisogna fargli i complimenti per la marcatura e le poche sbavature, anche sotto pressione. Usa fino ai limiti del regolamento il suo fisico e si aiuta anche con il mestiere. In gare di questo livello serve l’esperienza e la qualità e oggi l’ha messe sul campo entrambe. Capitano in pectore.
NDICKA 6,5: Prima deve fare i conti con Arnautovic, Frattesi e tutti quelli che gravitano in quella zona, poi nel finale ingaggia un duello incredibile con Dumfries, subentrato dalla panchina. A parte il rischio preso con Bisseck (trattenuta veniale ma con un arbitro casalingo la frittata era fatta) non sbaglia praticamente mai. Solido e ancora lucido, nonostante non abbia saltato nemmeno un match di campionato. Instancabile.
SOULE‘ 8: Nel momento dell’infortunio di Dybala si era detto ‘ora o mai più’, riferendosi alla necessità da parte di sua di trascinare i compagni verso il quarto posto. Un conto è decidere i match contro Parma, Empoli o Verona, un conto è sbancare San Siro con un’altra rete che porta la sua firma. Gol pesantissimo, ma soprattutto una continuità di giocate che hanno fatto la differenza. Ogni pallone dirottato lì a destra è stato gestito nel migliore dei modi, o saltando l’uomo o duettando in modo corretto con i compagni. Da non sottovalutare anche la fase difensiva, da vero tutta fascia, cosa che prima dell’arrivo di Ranieri non era. Chapeau.
CRISTANTE 6,5: Per la bravura in fase di recupero palla e per la sostanza tattica da centrale e da mezzala, meriterebbe molto di più a livello di voto. Purtroppo se c’è da soffrire fino alla fine è perché sono state mancate troppe occasioni, tra cui la sua nel primo tempo, con un tiro sballato da posizione magnifica. Con un pizzico di qualità in più poteva finire con un punteggio più largo.
KONE 7: Il vero dominatore della mediana. Gioca più centrale di Cristante, soprattutto con il passare dei minuti e mangia gli avversari in ogni contrasto, in ogni ripartenza. Abbina qualità e quantità, senza mai perdere la calma nella gestione del pallone. Peccato per quel cartellino giallo nella prima parte della ripresa, che porta Ranieri a sostituirlo per sicurezza. Come in Nazionale con la Francia, San Siro è ancora una volta uno stadio che lo esalta.
PALLEGRINI 5: Purtroppo ogni occasione che gli viene concessa lui la fallisce miseramente. Non è questione di accanirsi o meno ma non si trovano guizzi o peculiarità positive nella sua prestazione. L’unico bel pallone giocato è quello vanificato da Cristate. Per il resto tutte le ripartenze che lo vedono protagonista finiscono o con un passaggio sbagliato o con una scelta non corretta. Anche fisicamente è un passo indietro rispetto ai compagni, nonostante abbia giocato meno nell’ultimo periodo. Speriamo che l’Inter, per un’eventuale trattativa, non si basi su quanto visto oggi.
ANGELINO 6,5: Dopo qualche gara di appannamento si è rivisto oggi pomeriggio il vero Angelino, abile nelle due fasi e propositivo in avanti. Arriva bene anche al tiro nel secondo tempo, piazzando però troppo centralmente la conclusione. Serve l’assist per Shomurodov all’inizio, propizia un altro paio di occasioni sempre nella prima parte di gara (più il cioccolatino per Dovbyk nella ripresa) e non soffre particolarmente Darmian. Discorso diverso dopo l’ingresso di Dumfries, dove il mismatch fisico fa la differenza.
DOVBYK 5: Il commento alla sua gara è sempre lo stesso, ovvero se non segna non può mai essere sufficiente. Aiuto alla squadra quasi nullo e gol divorato nel momento del bisogno (spara alto in modo imbarazzante). Purtroppo dopo una trentina di partite c’è il dubbio che il giocatore sia questo, un finalizzatore ma non di primissima fascia. Va bene aspettarlo l’anno prossimo ma va per forza preso un altro bomber da affiancargli.
SHOMURODOV 6: Va bene il salvataggio di Carlos Augusto a vita persa, murando quasi sulla linea la sua conclusione, ma nel primo tempo doveva segnare il raddoppio. Il sacrificio senza il pallone è da incorniciare e la pressione sui portatori avversari è da sottolineare.
BALDANZI (dal 57′ per Shomurodov) 5,5: Doveva dare vivacità nelle ripartenze ma finisce per fare tanta confusione. La Roma si presenta spesso al limite dell’area nella ripresa, ma il massimo che riesce a combinare è un tiro centrale bloccato da Sommer. Deve dare di più.
GOURNA DOUATH (Dal 68′ per Kone) 5,5: Vederlo al posto di Kone, soprattutto del Kone ammirato oggi è impietoso, sia per qualità che per fisicità. Un pochino troppo compassato nello scivolare sul lato destro e ruvido quando ci si avvicina all’area avversaria.
PISILLI (dal 68′ per Pellegrini) 5,5: Anche per lui vale il discorso fatto per altri, va bene la corsa e l’impegno ma su quel pallone a pochi passi da Sommer doveva fare meglio. Il risultato copre anche queste mancanze e alla fine sono tutti felici, ma nel giudizio resta una macchia.
RENSCH (dall’84’ per Soulé) s.v.: Partecipa nel finale alla resistenza.
EL SHAARAWY (dall’84’ per Dovbyk) s.v.: Tanta corsa e abnegazione.
RANIERI – Vara per la prima volta la doppia punta pesante dall’inizio. Alla fine viene premiato per l’atteggiamento aggressivo e la scelta di stare alto. L’ultima a San Siro porta una bella vittoria, significativa e pesantissima anche per la corsa al quarto posto. La sua Roma non perde da 18 gare e può continuare a sognare un posto nell’Europa che conta. Qualsiasi cosa succeda non si può che dirgli grazie. Sempre.