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Le PAGELLE di HJK Helsinki-Roma 1-2: Abraham figliol prodigo, Mancini sogni d’oro, El Shaarawy prezioso

(K.Karimi – A.Papi) – I voti e le pagelle assegnate ai calciatori di Helsinki e Roma dopo la gara di Europa League:

-HJK Helsinki-

Hazard 7; Hoskonen 5, Halme 5.5, Peltola 6; Soiri 5.5, Lingman 5.5, Vaanen 6, Hetemaj 7 (Boujellab 6.5), Browne 6.5; Hostikka 6, Olusanya 5 (Abubakari 6). All: Koksela 6.

-Roma-

RUI PATRICIO 6 – Il 2-2 sarebbe stato imparabile per chiunque, così come l’unico gol dell’HJK, sul quale è incolpevole. Per il resto gestisce una normale amministrazione.

MANCINI 5 – Inguardabile sul momentaneo pareggio, dove sbaglia la marcatura del suo uomo, lasciando come sempre troppo spazio all’avversario. Becca il solito giallo nel primo tempo con una plateale trattenuta che lo condiziona nella ripresa.

SMALLING 6 – La parte più importante del suo lavoro è svettare di testa sui lanci avversari. Molto meno sollecitato di altre occasioni, fino a quando non entra Abubakari, più fisico e rognoso dei compagni.

VINA 6 – Diligente, senza strafare e con una buona propensione alla spinta sulla sinistra. In questo ruolo ibrido di braccetto difensivo ed esterno si disimpegna in modo onesto, senza commettere grossolani errori. Peccato in quel batti e ribatti a pochi centimetri dalla porta che poteva sbloccare il match dopo pochi minuti.

ZALEWSKI 6,5 – Sicuramente uno dei più propositivi, con la confidenza sulla fascia destra che cresce di partita in partita. Sa fare in modo accettabile la fase difensiva ma chiaramente la sua specialità è il cross tagliato dal fondo. Per una serie di coincidenze gli attaccanti non riescono a sfruttare almeno 2-3 palle calciate in modo tagliato e molto insidioso. Ormai un imprescindibile.

CRISTANTE 6 – I soliti pregi, i soliti difetti. Ispirato sulle palle ferme, visto che nel primo tempo colpisce una traversa e poi insacca (gol annullato dal VAR). Qualche ottimo cambio di gioco, ma pecca nelle marcature preventive. Il pari di Hetemaj nasce anche da un suo ritardo di posizione sull’inserimento del finlandese.

CAMARA 5,5 – Se contro Sampdoria e Napoli era sembrato brillante e sciolto nella corsa, oggi il guineano si accontenta del compitino. Pur sapendo coprire più metri di campo rispetto ai compagni, appare spesso in ritardo nella pressione alta. Tecnicamente rivedibile.

EL SHAARAWY 6,5 – Festeggia il compleanno con il 50° gol in giallorosso, agevolato da una deviazione decisiva. Il fattore positivo della sua prestazione è l’ottima condizione atletica, che per almeno 70-80 minuti lo accompagna tra sgroppate e ripiegamenti.

PELLEGRINI 6,5 – La condizione è quella che è, sa di doversi sforzare per dare una mano alla squadra. Lo fa da capitano, tra pro e contro. Prezioso il cross perfetto per il colpo di testa di Abraham. Qualche gemma nel momento migliore della Roma fa intravedere il Pellegrini dominante in Conference dello scorso anno.

VOLPATO 6 – Prima da titolare in prima squadra. Talento, buone idee ma ancora tanto da imparare, oltre che meccanismi da oliare. Ma non lo si può di certo bocciare.

ABRAHAM 7 – Finalmente torna al gol, e questa è la prima buona notizia. Una girata aerea da attaccante puro, che gli fa ritrovare la serenità. Entra in tutte le occasioni chiare da rete della Roma, sfiora anche la doppietta con un bel destro che scende tardi. Che quello di oggi sia un nuovo inizio per lui.

-Subentrati-

dal 75′ SHOMURODOV 6 – C’è spazio anche per lui nella fase finale del match. In un quarto d’ora riesce ad arrivare al tiro e a sfiorare il gol. A questi livelli, contro questi avversari ha un suo perché.

dal 75′ BOVE 6 – Piazzato da mezzala offensiva al posto di Pellegrini si occupa di pressing e ripartenze rapide. Meriterebbe forse più spazio e mostra sempre il giusto atteggiamento quando entra in campo.

dal 75′ FATICANTI S.V. – Un esordio complicato e vincente. Buona la prima.

dal 82′ KUMBULLA S.V. – Rinforza la difesa quando serve.

dal 89′ SPINAZZOLA S.V. – Solo un brivido per un classico passaggio in orizzontale che andrebbe evitato.

ALL. MOURINHO – Rimescola le carte per necessità e trova una vittoria importante (non troppo per la classifica) soprattutto per il morale. I giovani hanno risposto presente, chi più chi meno, così come Abraham, finalmente ritrovato. Il livello del gioco è ancora distante da quanto voluto, ma con tutte queste defezioni è anche difficile chiedere di più. Ora l’unica parola d’ordine è: “sopravvivere”.

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