Ma c’è una statistica che a Dzeko proprio non va giù e che vuole iniziare a correggere. E cioè il fatto di non aver mai vinto una volta contro il Barcellona. Niente, un solo pari in cinque sfide personali e quella sesta dove non ha giocato (era in panchina con il City, nel ritorno degli ottavi della Champions 2014-15) che è finita esattamente come tutte le altre: catalani con le braccia al cielo, citizens delusi e sconfitti.
Se c’è una possibilità che la Roma oggi possa davvero provare a far male al Barcellona è tutta legata al suo centravanti. Se sta bene Dzeko, sta bene anche la Roma, altrimenti si rischia di impantanarsi strada facendo in chissà quali paludi. E non è neanche un caso che il bosniaco sia entrato in più della metà dei gol segnati dai giallorossi in questa edizione di Champions, esattamente il 55% (4 gol e 2 assist nel totale di 11 reti realizzate). E’ semplicemente il teorema di un giocatore fondamentale per tutti gli equilibri gliallorossi.
(…) Che poi non è neanche il duello con Messi e Suarez a stuzzicarlo davvero fino in fondo, almeno non quanto il sogno di arrivare in Champions dove non è mai arrivato prima. E cioè in semifinale, traguardo che non ha mai neanche sfiorato prima, visto che con il City si era sempre fermato massimo agli ottavi. Per inseguire quel sogno, però, servirà davvero il miglior Dzeko. Se non di sempre, quasi.
Fonte: gasport