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Conferenza Stampa, Spalletti: “Troppi errori miei, mi merito io il turnover. Alisson bravissimo. Non capisco chi non sia a favore dello Stadio”

Spalletti

Le parole di Luciano Spalletti al termine di Roma-Villarreal dall’Olimpico:

Non si rifarà il turnover per come è andata la partita oggi? Alisson positivo?

“Si andrebbe fatto con l’allenatore, i calciatori c’entrano poco. Non li ho messi in condizione di fare una buona partita. Quei calciatori lì non possono chiamarsi riserve, mi spiace per il risultato, per la prestazione, per chi è venuto a vedere la partita. Era una gara senza tensione, avendo relegato Perotti e El Shaarawy a prendere i terzini gli unici a caccia del pallone erano De Rossi, Paredes e Totti che non hanno grande aggressività. Loro ci hanno preso al centro e abbiamo fatto fatica. Con gli esterni bassi i due mediani erano costretti ad andare a prendere bassi gli avversari. Loro sono bravi a fare possesso palla muovendosi molto, li ho costretti a fare quella fatica che non dovevamo fare e a mettere sotto pressione la linea difensiva. Alisson è stato bravissimo”.

Di quanto tempo avrebbero bisogno Vermaelen e Mario Rui per ritrovare la condizione. Cosa ha detto a Ruediger?

“Mario Ru e Vermaelen hanno avuto complicazioni per quello che ho spiegato adesso, non posso valutare la loro condizione in un atteggiamento in cui io gli ho creato problemi. Non ho voluto pensare a l’altra partita, forse si sono affaticati. La squadra ha lavorato in maniera seria, loro nonostante la sconfitta l’hanno presa sul serio. Qualcosa mi è mancato nel trasferirgli attenzione, passa dalla fatica e dal modulo che ho scelto. Nel secondo tempo con il 4-2-3-1 e siamo stati più equilibrati, costringendo a fare quei metri che ti fanno fare fatica, ti annulli come numero. riuscire da lì è complicato, passa tutto dalle scelte iniziali, mi dispiace ma è andata così. Quando succedono certe cose c’è Ruediger che è il più dispiaciuto, ne parliamo un pochino domani, lui stesso si è accorto di aver fatto un errore importante che crea complicazioni alla squadra e a lui stesso”.

Sorpreso dell’eliminazione di Zenit e Atheltic Bilbao? L’esonero di Ranieri invece?

“Ci sono comunque squadre forti, c’è il Tottenham, lo United è il nome che portiamo sempre come la squadra da battere. Ma anche lo Schalke e tante altre. Claudio? Non si capisce, ci si rimane male, ho imparato che ruolo sia quello dell’allenatore, sono 20 anni che lo faccio ma sono pronto a tutto. Non c’è riconoscenza, è dispari la gioia del titolo e la possibile retrocessione, te li tieni e te ne assumi la responsabilità. E’ la conferma che mi porto come bagaglio d’esperienza, mi spiace per lui sarà un piacere se venisse a trovarci”.

Domani incontro per lo stadio decisivo. Lo ‘famo’? Le parole di Pallotta vi condizionano?

“Tutti si abbia un dovere professionale, quello della competenza. A vederla così ci sono delle cose che non riesco a capire, mi pare ci sia stato un dialogo con il Comune e non so la risultanza. Mi viene difficile pensare di non essere d’accordo per una cosa per cui si trarrà tutti beneficio, un’apertura importante per il calcio e per il lavoro. Va fatto seriamente e dato sviluppo, la passione delle persone bisogna tenerla presente. A volte viene il dubbio a chi c’è interesse a non farlo fare, da ribaltare la regola e la correttezza. Però è troppo che se ne parla, che ci sia la disponibilità. Non sono nelle condizione di poter giudicare, ma sono stimolato a guardarci in maniera più precisa e più profonda. Perché non riesco a capire. Pallotta viene ad investire in Italia e creare presupposti di crescita, così c’è da aspettare che se ne possa anche andare”.

GGR

 

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