(A. Angeloni) La Roma perde due punti a Palermo. La scusante: le assenze. Troppe, troppo importanti. Il problema è che questa squadra fatica ad arrivare davanti alla porta. La nota lieta il ritorno al gol di Mattia Destro, il primo in trasferta. Ma ciò che non piace a Garcia è questo regalare sempre il primo tempo, l’apoteosi s’è vista contro la Lazio, qui a Palermo è avvenuto qualcosa di simile. Il tecnico lo definisce «un regalo di Natale dopo Natale». Aggiungendo, che «eravamo piantati e senza movimento, abbiamo incontrato un Palermo in fiducia. E’ stata una corsa ad handicap. Nel secondo tempo abbiamo corso di più, ma dobbiamo fare meglio, non possiamo perdere punti così». Non bene, insomma.La Juve oggi ha una specie di match point con il Verona e trovarsi i bianconeri a più cinque non è il massimo per una squadra che deve combattere con molte assenze, specie dei partecipanti alla Coppa d’Africa, e tanti non al top (vedi Totti e Maicon). Ma tutto questo per Rudi non è un problema o forse è il guaio minore. La toppa, se mai, va messa in testa ai giocatori, più che nelle gambe. «Dobbiamo entrare in partita meglio dall’inizio, devono capire che ogni momento della gara è importante, non solo dopo che abbiamo subito il gol. Dobbiamo tornare alla continuità durante la partita».
IL PROBLEMA JUAN MANUEL – Garcia non vede l’ora che torni Gervinho, intanto fa quel che può per recuperare psicologicamente Iturbe, che rischia di affondare definitivamente. «Qui a Palermo è stato difficile per Manuel, che deve migliorare in certe sue scelte nelle giocate. Ma è stato un problema di tutta la squadra, non solo per lui. Perché ho inserito Verde? Daniele ha le stesse qualità di Iturbe: veloce, mancino e può saltare l’uomo. E’ la sua prima presenza, con più esperienza potrà darci una mano». Anche la questione “scarsa vena sotto porta”, per Garcia dipende dall’atteggiamento. «Iturbe gioca più sulla fascia, Ljajic si accentra di più ma dobbiamo cercare di non dare riferimenti agli avversari. Bisogna lavorare e fare meglio, martedì abbiamo un’altra partita difficile e poi ancora un’altra trasferta a Firenze». Nel finale poi, si è cercata soprattutto la giocata personale e non quella da squadra. Troppa confusione, insomma. «A volte giochiamo troppo di fretta anche nei minuti di recupero abbiamo tentato cose impossibili invece di mettere il pallone a terra e fare gol con la giocata collettiva. Quando mancano alcuni leader sul campo è normale che si nota, la squadra riflette un po’ meno. Ci sono cose positive per il futuro ma adesso il nostro futuro è la Coppa Italia».
LEANDRO TRA I GRANDI – «Abbiamo sbagliato approccio alla gara – è la critica di Pjanic – Poi nella ripresa abbiamo fatto bene ma sicuramente abbiamo perso due punti. Dobbiamo fare di più se vogliamo raggiungere i nostri obiettivi». E Paredes? Dignitoso. Quantomeno pure lui ha qualcosa di positivo da portarsi a casa: la prima da titolare. «Per quanto mi riguarda è andata bene, anche se abbiamo giocato un po’ male all’inizio. Se non avessimo iniziato così avremmo potuto vincerla. Meglio da mezz’ala nella ripresa? Sì, nel secondo tempo abbiamo cambiato e s’è visto un miglioramento anche da parte mia». La rassegna dei giovani, finisce con Verde. «Quando Garcia si è girato verso la panchina, pensavo ce l’avesse con Maicon, poi mi ha indicato e mi ha fatto cenno di sì con la testa. Da lì è iniziato a tremare, ma mi sono fatto forza e coraggio e sono entrato. Non potevo tirarmi indietro».