
(K.Karimi – A.Papi) – I voti e le pagelle di Roma-Fiorentina, match valido per la 35.a giornata di Serie A:
SVILAR 9 – Non abbiamo davvero più parole per un portiere che è valso una serie di punti in più in questa stagione da record. Ingaggia un duello avvincente con lo spauracchio Kean e lo vince a forza di riflessi straordinari e parate da applausi. Non pago, si supera anche su Mandragora e inchioda una vittoria che sa tanto del buon Mile.
CELIK 6,5 – Se la cava sempre con una certa naturalezza in questo ruolo che ormai lo vede a suo agio indiscutibilmente. Solo Kean è in grado di saltarlo nel primo tempo, per il resto non soffre quasi mai. Si arrende a qualche dolore alla schiena.
MANCINI 7 – Partita maschia, difficile, quasi più rugbystica che di pallone vero e proprio. I duelli ingaggiati con Kean finiscono quasi sempre nel fango, tra falli, provocazioni, colpi semi-proibiti e proteste. Il difensore giallorosso non si tira mai indietro e diventa quasi insuperabile. Solo in un caso il viola lo beffa in velocità, ma c’è San Svilar a mettere una pezza.
NDICKA 7 – Roccioso, manifesto di una difesa della Roma che non molla mai e che ha trovato una quadratura spaventosamente equilibrata. Zaniolo gli fa il solletico, mentre tutti i palloni aerei che spiovono in area giallorossa sono suoi. Difficile farne a meno.
SOULE’ 6 – Palladino ha preparato la partita molto su di lui, cercando di limitarlo e chiudendolo sempre più sulla fascia. Poche occasioni di accentrarsi, di entrare nel vivo, rimando ai margini. La squadra lo cerca spesso, si appoggia dalla sua parte, purtroppo non con i risultati sperati. In 90’ non arriva mai alla conclusione e il meglio arriva paradossalmente sulla presenza tattica.
CRISTANTE 6 – Non è la partita più semplice per lui perché con pochi spazi a disposizione in fase di costruzione servirebbe maggiore qualità nel palleggio. Solita presenza sia in fase offensiva che difensiva, da mezzala destra di sostanza. Per provare ripartenze più aggressive nella ripresa lascia il posto a Gourna-Douath.
KONE 7,5 – A parte una comprensibile fatica nel finale non si può che togliersi il cappello di fronte alla sua prestazione. Messo al centro della mediana da Ranieri, come a San Siro, giostra ritmi e tempi di gioco, oltre a recuperare molti palloni. La testa è tornata quella di inizio 2025 e la squadra non può che giovarne. Nonostante il ruolo è spesso lui a guidare le transizione offensive, per indole, per istinto, per qualità.
PELLEGRINI 5,5 – Purtroppo non incide. Nel corso dei minuti giocati (45’) c’è un solo pallone significativo, ovvero quello tagliato in area per Soulè, anticipato dalla difesa viola che porta al tiro alto di Shomurodov. Troppo poco, come tristemente ha abituato.
ANGELINO 7 – Si rivede ai suoi livelli dopo un periodo di appannamento fisico. Il gol di Dovbyk porta anche la sua firma perché la volée mancina sulla testa di Shomurodov è da grande giocatore. Anche dal punto di vista difensivo è sempre sul pezzo, nonostante la statura. Robusto.
SHOMURODOV 6,5 – Non sembrava essere la mossa giusta nel primo tempo, non avendo spazio e modo di colpire centralmente. Poi, proprio all’ultimo respiro prima dell’intervallo, una sponda, una torre chirurgica che permette a Dovbyk di siglare il gol vittoria. Sono giocate che contanto, sono punti che pesano.
DOVBYK 6,5 – Per l’importanza del match e per quello che si legge sul tabellino, non si può non dargli la sufficienza piena. Siamo arrivati a 12 gol in questo campionato, a meno uno da Lukaku della scorsa stagione. Gol da tre punti, come nel manuale del centravanti. Se poi dobbiamo analizzare la prestazione sarebbe tutto un altro paio di maniche. In alcune occasioni sembra non saper giocare a pallone, ma finché segna si rimane in silenzio.
-Subentrati-
dal 46′ PISILLI 6,5 – Entra subito al posto di un Pellegrini scarico e si mette a servizio della squadra, con corsa ed energia oltre che qualche gestione lucida del pallone. Non ha grosse opportunità di far male, ma nelle ripartenze non sbaglia.
dal 65′ GOURNA-DOUATH 6 – Ranieri gli chiede lucidità ed aggressività, peccato che il francese alterni momenti di grande intelligenza tattica ad altre indecisioni che costano un paio di ripartenze. Le sue caratteristiche sono chiare: aggredire alto e difendere il pallone, per giocarlo con qualità serve altro.
dal 65′ BALDANZI 6,5 – Ottimo impatto, tra corsa, pressione e buona qualità nel tenere la palla lontana dal campo. Quando serve perdere tempo si sa guadagnare 2-3 calci d’angolo che spezzano la pressione della Fiorentina.
dal 77′ – RENSCH 6 – Rimpiazza Celik acciaccato e si piazza in area a difendere sui tagli di Beltrani in area giallorossa. Non commette errori né corre rischi.
dal 77′ EL SHAARAWY 6 – Come a San Siro fa la sua buona figura tenendo alta la squadra e mantenendo il pallone lontano dalla propria metà campo.
ALL. RANIERI – Siamo ai limiti del miracolo. Diciannove risultati utili consecutivi, un girone con proiezione da novanta punti. Percorso Scudetto e squadra trasformata più volte, sia dal punto di vista tattico che caratteriale. Altro 1-0 solido, con la difesa meno perforata dell’ultima parte di stagione. Aggiungere altro sarebbe inutile se non un immenso grazie, comunque vada.