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Le PAGELLE di Verona-Roma 2-1: Smalling e Rui Patricio da incubo, Cristante in confusione. Pellegrini e Dybala senza luce

(K.Karimi – A.Papi) – I voti e le pagelle di Verona-Roma, gara valida per la seconda giornata di campionato:

-HELLAS VERONA-

Montipò 7; Magnani 6.5, Hien 6, Dawidovicz 6.5; Terracciano 7 (Faraoni 6.5), Hongla 7, Duda 7.5 (Bonazzoli 6), Doig 6.5; Ngonge 7 (Serdar 6.5), Folorousho 6.5 (Saponara s.v.); Djuric 6.5 (Mboula s.v.). All: Baroni 7.5

-ROMA-

RUI PATRICIO 4 – La peggiore notizia della serata è che la Roma ha un enorme problema tra i pali. Il portoghese lo dimostra dopo 3 minuti, respingendo malissimo un tiro centrale di Terracciano e regalando l’1-0 a Duda. Poco reattivo anche sul raddoppio di Ngonge. Mancanza letale.

MANCINI 5,5 – Più caotico che altro, si esalta nei contrasti e negli scontri duri, ma non è quasi mai preciso a livello di verticalizzazioni. Si nota in avanti solo per un destro secco dalla distanza facilmente respinto.

SMALLING 5 – Come con la Salernitana, quando fu Candreva a mandarlo in tilt, anche oggi va in bambola nell’uno contro uno, consentendo a Ngonge di andare a segno per il 2-0 che taglia le gambe alla Roma. Cattive impressioni: se non è al top diventa un centrale impacciato come tanti altri.

LLORENTE 5 – Solitamente brillante e reattivo, lo si nota in ritardo sulla rocambolesca azione del vantaggio Verona, oltre che assente ingiustificato nell’azione di ripartenza del raddoppio. (dal 46′ SPINAZZOLA 6 – Sprazzi del vecchio terzino spacca difese di un tempo. La Roma nella ripresa si affida quasi solo ai suoi strappi).

KRISTENSEN 5 – Qualcosa di meglio rispetto alla prima uscita con la Salernitana si è visto.
Una sua percussione porta nel primo tempo ad un tiro a botta sicura da Zalewski respinto a pochi centimetri dalla linea di porta. Di sicuro deve crescere fisicamente e tatticamente ma perlomeno una minima crescita. (dal 46′ EL SHAARAWY 5,5 – La gamba c’è, la pericolosità quasi mai. Da leader offensivo nel precampionato sembra trasformato in alternativa non esaltante).

CRISTANTE 5 – Tantissimi errori di precisione, di idee e di conclusione. Grida vendetta solo con la traversa colpita nel primo tempo. Con Paredes parte mezzala, nel secondo tempo invece torna centrale. Il risultato purtroppo è lo stesso. Inconcludente.

PAREDES 6 – Difficile spiegare la sua uscita alla fine del primo tempo visto che era uno dei migliori. La sua qualità in impostazione rischia di essere imprescindibile, specie se c’è da recuperare il risultato. La condizione sicuramente non era ottimale ma visti gli altri centrocampisti… (dal 46′ AOUAR 6 – L’esclusione del franco-algerino dal 1′ minuto ha sorpreso non poco. Ha il merito di entrare bene in campo e segnare la sua prima rete italiana. Peccato che finisca anche lui nel marasma di un gioco confusionario e senza capo né coda).

PELLEGRINI 5 – Due le giocate degne di nota in 90’. La prima nel primo tempo con un dribbling in area e conclusione a lato, la seconda nella ripresa con una splendida punizione sulla traversa. Per il resto davvero troppi errori per uno che dovrebbe trascinare i compagni.

ZALEWSKI 5,5 – Arriva al tiro a botta sicura ed è sfortunato nel non trovare il bersaglio grosso che poteva valere il pareggio nel primo tempo, mentre poi è vittima di uno scontro di gioco tremendo che lo costringe ad alzare bandiera bianca. Sfortunato in tutti i sensi. (dal 51′ KARSDORP 5 – Non che giochi male o commetta errori clamorosi, ma l’indolenza con cui entra in campo è quasi inspiegabile).

DYBALA 5,5 – Non è nella sua miglior versione e si capisce sin da subito. Una simulazione, pochi dribbling e zero tiri. Nervoso fin dall’inizio e acciaccato dopo 60’, con un principio di problema muscolare che consiglia cautela e sostituzione. Peggio di così… (dal 68′ SOLBAKKEN 4,5 – Difficile capire il motivo per cui giochi in Serie A).

BELOTTI 5,5 – Sta meglio di 12 mesi fa, riesce a lottare alla pari con tutti ma non trova mai il pallone giusto. Hien è un duro avversario e si vede, costringendolo a sgomitare più del previsto. C’è anche il suo zampino nell’unico gol realizzato, se non altro per il contrasto coraggioso con Montipó. Con Gyomber e Fazio è stata un’altra storia.

ALL. MOURINHO/SALZARULO/CONTI – Campo difficile per antonomasia e avversario ostico dal punto di vista tattico e fisico. Detto questo il problema è anche quello che si mette sul terreno di gioco, a livello di proposta e di idee. La Roma ha perso compattezza difensiva e non ha migliorato di molto la manovra offensiva. La condizione fisica è davvero approssimativa e alcuni interpreti principali sono irriconoscibili. Contro Salernitana e Verona era davvero difficile poter ipotizzare un solo punto. La difesa a 4 può essere una soluzione stabile, ma il tempo degli esperimenti è quasi finito e ora servono i risultati. Bisogna trovare la strada e anche rapidamente.

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