Sampdoria-Roma, le pagelle: Pellegrini rigorista, Smalling colonna portante. Camara dinamismo puro

(A.Papi/K.Karimi) – La Roma espugna Marassi con una partita di sacrificio e alta intensità. Decisivo Lorenzo Pellegrini dagli 11 metri dopo pochi minuti. Grande impatto per Camara e Cristante in mediana, oltre al solito sacrificio di Belotti. Passi avanti anche per Abraham.

Di seguito i voti e i giudizi dei giocatori giallorossi e di Josè Mourinho.

Rui Patricio 6: Sostanzialmente gli si chiede solo la normale amministrazione e nulla più. Non ha nemmeno modo di commettere errori.

Mancini 7: Le sue solite sbavature oggi sono ampiamente cancellate dagli anticipi e dalle chiusure con giusto tempismo. Attaccato all’uomo, forte nelle uscite e implacabile di testa. Non molla fino al 90’ la presa, anche sul nuovo entrato Quagliarella.

Smalling 8: Ormai non fa più notizia. È la colonna portante su cui si regge l’intera squadra. Ogni volta che la Samp alza la palla non c’è speranza di poterla giocare perché svetta sempre lui per primo. Tiene la difesa stretta quando serve e sa come fare indicazioni ai compagni. Con una sola frase sa come guidare il reparto. Imprescindibile!

Ibanez 6,5: Si becca un cartellino giallo nel primo tempo molto ingenuo, che finisce per condizionarlo nel resto della gara. Prova a non eccedere nei falli e a volte va a vuoto. Tutto sommato risulta efficace nel limitare Gabbiadini & Co., lottando su ogni pallone. Non guasterebbe un pizzico di precisione in più in fase di impostazione.

Zalewski 6: Qualche ottimo spunto di tecnica pura e moltissimo sacrificio in copertura. Duello a tutta fascia con Augello, prima e Murru poi. Per la giovane età sa già stare in campo in tutti i frangenti.

Camara 7: Partita di grande cuore e dinamismo. Copre tutto l’arco della mediana, pur partendo dal centro destra. Recupera una buona quantità di palloni e si butta spesso in profondità, dando chance di passaggio ai compagni. Pur se disordinato risulta davvero utilissimo.

Cristante 7: Mediano, incontrista, metronomo e incursore. Deve ricoprire da solo una molteplicità di ruoli impressionante. La quantità non gli manca mai, con i soliti 12 km percorsi. Potrebbe sempre fare di più dal punto di vista qualitativo, ma sarebbe chiedere troppo. Fedelissimo!

Pellegrini 6,5: Alla fine dei giochi risulta decisivo con il rigore che vale i tre punti. Una sua giocata illuminante porta El Shaarawy vicino alla possibilità di assist alla fine del primo tempo, vanificata da uno scivolone. Ce la mette tutta anche dopo una brutta botta al ginocchio subita da Villar. Per tirarlo fuori Muorinho aspetta sempre gli ultimi minuti, segno evidente del suo peso specifico. Il trattamento ruvido riservatogli dagli avversari di certo non aiuta.

El Shaarawy 6: Partita di spirito e grinta, in un ruolo che da tanto non ricopriva. Purtroppo pur correndo molto manca nella zona decisiva, quando dovrebbe incidere di più. Un tocco di mano fuori area fa correre grossi brividi, ma Di Bello non ravvede.

Belotti 6,5: Si spende come un terzino e svolge a pieno il compito assegnatogli, ovvero giocare di sponda e pressare. Peccato per il comodo pallone dello 0-2 che si divora a metà della ripresa. In crescita continua.

Abraham 6: Rispetto alle ultime uscite sta facendo dei passettini avanti. Se prima non aveva nè atteggiamento nè qualità nelle giocate, questa volta per lo meno si è presentato nel giusto modo. Atteggiamento corretto e qualche spunto interessante, più il passaggio di prima illuminante che Belotti spara addosso ad Audero. Il ritorno al gol è maturo.

Matic (dal 68’ per Camara) 6: Bravissimo nello sradicare palla agli avversari con le sue lunghissime leve. Anche con il suo contributo si erge il muro davanti a Rui Patricio negli ultimi 20’.

Zaniolo (dal 68’ per Abraham) 6: Il suo giudizio è da duplice lettura. Le giocate in campo aperto a tutta velocità sono di ottima fattura, purtroppo manca la finalizzazione in almeno due occasioni. Un altro giallo, stavolta per una manata, suona come un campanello d’allarme. Deve mantenere la calma.

Spinazzola (74’ per El Shaarawy) 6: Piccolo trotto, senza strafare, come nelle ultime uscite. Controlla con poco affanno le sgroppate di Pussetto e Sabiri.

Karsdorp (dall’84’ per Zalewski) sv: Di rientro dall’infortunio al menisco del ginocchio dimostra di aver recuperato a pieno. Di questi tempi è già tanto.

Bove (dall’84’ per Belotti) sv: Corre ovunque e comunque, senza mollare un centimetro. Questo serviva in quel momento.

Mourinho – Come lo scorso anno se ne va dal Ferraris con una gioia. Gara perfetta dal punto di vista difensivo e buone risposte dai nuovi innesti. Camara è il dinamismo che mancava, così come Belotti quel gioco di sponda necessario. Come detto dopo le gare con Lecce e Betis, questo non è il momento di badare al bello ma di “sopravvivere”. A gennaio si faranno i conti anche con l’estetica, per ora si pensa solo alla classifica e ai punti.

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