Atalanta-Roma, MOURINHO: “Spirito fantastico, passo avanti per la mentalità. Ora non battiamo una big da 20 minuti…”

Queste le dichiarazioni di Josè Mourinho, allenatore della Roma, al termine del match con l’Atalanta:

MOURINHO A DAZN

Oggi forse la più bella Roma della stagione, d’accordo?
Sì, spirito fantastico. I giocatori sapevano che con l’Atalanta non puoi essere mai in controllo per 90′ e ci sono periodi in cui soffrire. La squadra è stata forte su tutti i punti di vista, l’arbitro è stato bravissimo per il modo in cui gioca l’Atalanta, per il pubblico con tanta pressione, serviva un arbitro così d’esperienza. Noi bravissimi, con tanta consapevolezza dei pericoli in area. Abbiamo interpretato bene il modo di uscire e creare loro danni. Complimenti ai ragazzi. Uno come Karsdorp ha i parastinchi distrutti, era in difficoltà ma sapeva che in panchina non c’era nessuno per il suo ruolo, si è sacrificato. Poi dopo 19 mesi che la Roma non vinceva contro una big, ora sono 20 minuti che non si vince contro una squadra da top 5.

Ora si può guardare a quelli davanti?
Possiamo guardare, ma possiamo guardare anche la panchina con giocatori giovani inesperti. Una cosa è fare cambi e migliorare la squadra e un’altra fare cambi di emergenza. Dobbiamo anche recuperare i giocatori che sono infortunati, però questa mentalità di oggi deve essere importante per i giocatori. Quando affronti una squadra di questo livello, Atalanta e non voglio neanche parlare dell’Inter che è ad un livello che non si può paragonare, per fare punti contro di loro non basta l’organizzazione tattica e il lavoro tattico, ma serve anche un carattere che oggi i giocatori hanno avuto. Oggi scherzano con i giocatori prima della partita sul terremoto, che non ho sentito: dovevamo essere noi a sorprendere tutti, soprattutto quelli che tutti i giorni ci ricordavano che da mesi, anni e giorni che non vincevamo contro una grande. Ora (guardando l’orologio, ndr) non vinciamo da 22 minuti e mezzo…

L’unico difetto che la Roma ha avuto in questo periodo è stata la rosa corta e manca un giocatore che segni tanto. Ma lo avete ed è Abraham, può fare 20 gol all’anno?
Certo, perché lo faceva in Inghilterra. Non mi sono mai preoccupato per i gol, ma la mia preoccupazione era che lui dovesse interpretare lo spirito di una squadra che non domina il campionato. Lui viene da una cultura in cui la sua squadra ha sempre la palla ed è sempre superiore, lui gioca bene e fa gol. Da noi un attaccante che gioca bene non deve solo far gol ma tante altre cose. Quando oggi eravamo in blocco difensivo basso e non si poteva rischiare nella prima fase, era importante avere un uomo che vince duelli con gente come Palomino e Toloi, è cresciuto tanto in questa dimensione di gioco. Non mi preoccupa, farà più gol sicuramente.

Ha attirato la mia attenzione il movimento di Veretout che si sganciava.
Fantastico. Mkhitaryan aveva una missione difensiva più difficile di Jordan. Per pressare i loro tre difensori nel primo tempo Mkhitaryan doveva saltare Toloi e continuare sul terzo a destro. Dall’altra parte Zaniolo faceva pressione al terzo di sinistra, Jordan era più posizionale e la freschezza di uno era diversa dall’altro. Jordan ha sfruttato bene il movimento. Mi è piaciuta davvero la squadra, che non si sentiva molto ad agio nei movimenti di difficoltà e sofferenza nel gioco. In difficoltà non eravamo bravi, c’è stata un po’ di crescita ed oggi è stato fantastico vedere questa evoluzione, il modo in cui abbiamo sofferto e siamo entrati nella ripresa bene dopo il gol al 46′ del primo tempo. La squadra è rientrata forte, abbiamo giocato veramente bene. Questa vittoria significa un passo in avanti a livello di mentalità.

Zaniolo?
Penso che il gol per lui sia importante, ma guardo le cose che sembrano piccoli. Ha avuto un giallo presto e un Nico senza testa e troppo emotivo sarebbe finito fuori e lo avrei dovuto cambiare. Lui ha saputo stabilizzarsi, ha interpretato molto bene il gioco. Mi è piaciuto la sua stabilità emotiva e interpretato il gioco.

MOURINHO IN CONFERENZA STAMPA

Partita che rappresenta la svolta della stagione considerato l’avversario che avevate di fronte? C’era Dzeko in tribuna…
Non sto pensando alla classifica e all’importanza dei 3 punti, ma più alla trasformazione nella mentalità di una squadra a cui la stampa romana non ha mai fatto dimenticare da quanti mesi, ore, minuti e secondi non vinceva una partita contro una big. Questo per me è la cosa più importante, è un cambio di mentalità. Saper giocare contro una squadra di alto livello significa saper soffrire, saper essere umili, saper affrontare le difficoltà. In partite simili non sei mai in controllo del match: abbiamo saputo soffrire, in modo organizzato. Per me siamo stati fantastici, anche il fatto di andare nello spogliatoio sul 2-1. La squadra è entrata in campo con maggiore consapevolezza, è la cosa che mi piace di più, questa deve essere la svolta. Karsdorp ha avuto una gran difficoltà, ma è rimasto lì per 95′, anche Smalling. Non voglio sapere di gol e assist, voglio sapere della mentalità. Ora ci sarà una sfida importante con la Sampdoria.

Si vede sei anni su una panchina
Nella Roma sì. e un tipo di progetto che mi piace, ma serve qualcosa di più, ora siamo limitati, se questo poco di più arriva, fra due-tre anni possiamo far bene. Guarda l’Atalanta, hanno Piccoli che è un giocatore forte, ma alla fine è entrato Muriel, Miranchuk, Malinovskyi. Con qualcosa di più possiamo arrivare dove è l’Atalanta

È un assist all’Inter?
L’Inter non ha bisogno di avere degli assist, ha una gran rosa

L’ha preparata così?
Abbiamo preparato la partita per vincerla. Ho rischiato tanto, oggi potevamo essere qui a ridere di me. L’Atalanta sarà sempre l’Atalanta, per tutto il loro modo di essere, sarà una squadra sempre così, che dominerà sempre.

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