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Roma-Milan, le PAGELLE: Maresca protagonista, Abraham irriconiscibile. Mkhitaryan non ne azzecca una

(K.Karimi – A.Papi) – Ecco i voti e le pagelle assegnate al termine di Roma-Milan, match vinto dai rossoneri all’Olimpico per 2-1:

-Roma-

RUI PATRICIO 5,5 – Non esente da colpe sulla bordata su punizione di Ibrahimovic, che comunque è sul suo palo. Meglio e più sicuro nella ripresa.

KARSDORP 5 – Tanta corsa, ma quanti errori. Appoggi approssimativi, cross rivedibili e scelte opinabili. Non serve a nulla davanti e dietro è scolastico. Più che un’alternativa urge un titolare. (80′ SHOMURODOV 5,5 – Ormai scivolato nelle gerarchie come terza punta. Lo si ricorda solo per una rovesciata finita in curva).

MANCINI 5,5 – Cerca di agire da leader difensivo, ma quando Ibra e Leao si scatenano è dura anche per lui. Gara faticosa, anche nell’uscita palla.

IBAÑEZ 6 – Detto che a nostro parere il rigore su Ibra è un’invenzione di Maresca, il brasiliano continua con il suo andamento scenografico ma non sempre efficace. L’energia che mette nei contrasti manca a più di metà della squadra.

VIÑA 5 – Parte aggressivo e molto alto nelle posizioni. Ma la sua prova va scemando, per colpa anche dell’atteggiamento rinunciatario della Roma nel primo tempo. Calabria e Saelemaekers lo affossano senza timori. (68′ PEREZ 5,5 – Gli viene chiesto di puntare l’uomo e calciare. Lo fa solo una volta al 95′).

CRISTANTE 6 – Impegno costante, fino alla fine, anche quando torna a fare il centrale aggiunto come da ‘fonsechiane’ memorie. Ma manca quella qualità necessaria nell’impostazione. A certi livelli si paga.

VERETOUT 5 – Caotico e mai freddo, perde il duello tutto fisico con Kessie. Nelle ripartenze non è incisivo come ai bei tempi e più di una volta sbaglia il tempo dell’intervento.

ZANIOLO 6,5 – Senza dubbio l’unico ad accendere la luce. Voglioso, atleticamente sciolto, mette in crisi Theo Hernandez con un paio di guizzi che lo costringeranno addirittura al rosso. Qualche tentativo nel finale meritava miglior sorte. Arma.

PELLEGRINI 6 – Avrà giocato almeno 1000 palloni, anche se non tutti in maniera lucida. Ma è la portata dell’ennesima prova generosa, da portabandiera di una Roma oggi reattiva solo a gara compromessa. Peccato per l’intesa ormai persa con Abraham. Aveva anche guadagnato il rigore a tempo scaduto, ma Maresca e il VAR stavolta sonnecchiano…

MKHITARYAN 4,5 – Ormai è un caso aperto. Mourinho gli conferma la fiducia, ma l’armeno la getta alle ortiche come alcune ripartenze che gestisce in maniera insufficiente. Non ci si ricorda una singola giocata utile o azzeccata. (46′ AFENA-GYAN 6 – Tanta energia ma poco ordine tattico, dovuto anche ai vari cambi di modulo esercitati nella ripresa. Tenta anche una girata da fuori che non graffia).

ABRAHAM 4,5 – L’involuzione comincia a preoccupare. Di fronte ha due giganti come Kjaer e l’amico Tomori, ma l’atteggiamento passivo e spesso nascosto non è giustificabile. La sua prestazione pecca in qualità e si esaurisce su un pallone vagante sparato senza mordente sul corpo dei centrali rossoneri. Non ci siamo. (63′ EL SHAARAWY 6 – Dopo un paio di tentativi a vuoto trova quanto meno la rete della speranza con un destro in mischia. Il perché gli sia stato preferito anche oggi Mkhitaryan è un mistero).

All. MOURINHO – Passano le partite importanti e i risultati continuano a non arrivare. Se con Lazio, Juve e Napoli la prestazione lasciava qualche recriminazione, oggi si sono visti dei passi indietro, sul piano qualitativo e mentale. Poi andrebbe aperto un capitolo arbitrale, visto che l’operato di Maresca è gravemente insufficiente. L’importante è non crearsi un alibi, ma lui lo sa benissimo.

-Milan-

Tatarusanu 6.5; Calabria 6.5, Kjaer 7.5, Tomori 6.5, T. Hernandez 5; Kessie 7, Bennacer 6.5 (Bakayoko s.v.); Saelemaekers 6 (Ballo-Touré 5.5), Krunic 6.5 (Tonali 6), Leao 6.5 (Romagnoli 6); Ibrahimovic 7.5 (Giroud 5.5). All: Pioli 7.

L’arbitro: MARESCA 4 – Protagonista annunciato, un arbitro poco amato e temuto per il suo protagonismo latente da mezza Serie A. La gestione della gara è già insufficiente, per i numerosi fischi gratuiti che annullano il ritmo e innervosiscono soprattutto i romanisti. Gli episodi sono tutti condannabili: rigore su Ibra più che generoso, sorvola in maniera delinquente sia sullo sgambetto di Bakayoko a Gyan e sul calcetto di Kjaer in ritardo su Pellegrini. Così si falsa e si indirizza in modo fin troppo palese. Simbolo di un sistema arbitrale ormai alla deriva.

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