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Cagliari-Roma, le PAGELLE: Rui Patricio provvidenziale, Pellegrini dipinge la vittoria. Abraham fuori fase

(K.Karimi – A.Papi) – I voti e le pagelle assegnate ai calciatori di Cagliari e Roma al termine del match di stasera alla Sardegna Arena:

-Cagliari-

Cragno 6; Zappa 6, Ceppitelli 6.5, Carboni 6, Lykogiannis 6; Bellanova 6.5, Grassi 5.5 (Oliva 5.5), Marin 6, Deiola 5.5 (Keita s.v.), Joao Pedro 6; Pavoletti 6.5. All: Mazzarri 5.5

-Roma-

RUI PATRICIO 7,5 – Semplicemente perfetto. Il portierone portoghese, incolpevole sul gol di carambola di Pavoletti, si esalta e tiene in piedi una Roma traballante. Gran parata sullo stesso Pavoletti e le sue mani d’acciaio salvano letteralmente la difesa nel finale. Decisivo.

KARSDORP 6 – Alti e bassi. Continuo e generoso nello spingere in fase offensiva, ma appare troppo irruento negli interventi, regalando tante punizioni ai sardi. Da un suo bel cross nasce l’occasione della traversa di Pellegrini.

MANCINI 6,5 – Marcare il Pavoletti di questa sera è compito ostico. Non ha colpe particolari sul gol subito, ma nei duelli aerei fa fatica. Cresce nell’ultima mezz’ora con personalità, andando anche a sfiorare il gol personale.

IBAÑEZ 6,5 – Si addormenta nel rimpallo che porta al gol di Pavoletti. Ma sa rialzare la testa e segna di testa il gol dell’1-1. Per il resto, gara senza fronzoli, tra contrasti e palloni gettati in tribuna.

VIÑA 5 – Inqualificabile il modo con cui gestisce le situazioni difensive più scomode. Il liscio che porta alla rete del Cagliari è da censura, ai livelli dell’indimenticato José Angel. Già nel primo tempo aveva concesso spazio e campo a Bellanova, fermato solo dal legno. Grosso passo indietro. (56′ AFENA-GYAN 6,5 – Davvero un bell’esordio. Entra con personalità e vivacità nel momento più delicato del match, in grado di dare sprint ad una Roma costretta a rincorrere. La difesa del Cagliari comincia a traballare da quando il classe 2003 subentra. Voto positivo da dividere con Mourinho, che con coraggio lo manda in campo e azzecca la mossa).

CRISTANTE 6,5 – Vive un momento di fiducia e lo conferma con una prova centrale, dove prova ad impostare con naturalezza. Ma il meglio lo regala nei contrasti aerei, quasi sempre vinti, e nei duelli con gli ostici rivali.

VERETOUT 5,5 – Scialbo e mai imprevedibile come invece aveva abituato i tifosi romanisti. Nel giro-palla giallorosso è sterile, senza mai tentare un cambio di passo. Lontano dai suoi ritmi. (90′ KUMBULLA S.V. – Mourinho lo ributta nella mischia per difendere nel finale, ma non c’è tempo per fargli assaggiare il pallone).

ZANIOLO 6,5 – Gli manca solo il gol. Nel primo tempo tra i pochi ad accendersi, ingaggiando duelli estremi con Lykogiannis. Sfiora due volte il gol e non molla un centimetro. Quando si sbloccherà sarà una festa. (80′ CALAFIORI 5,5 – Entra malissimo, con due falli in 2 minuti e un’ammonizione sciocca. Poi ritrova fiducia).

PELLEGRINI 7,5 –  Alla faccia di chi si chiedeva perché continuasse a battere le punizioni. Destro perfetto sotto l’incrocio dei pali e 3 punti in cascina. La decide da vero capitano, poche parole e tanti fatti. Bravo Lorenzo.

MKHITARYAN 5 – Rinunciatario e lontanissimo parente del treno armeno visto un anno fa da queste parti. Perde numerosi duelli e non si avvicina mai alla zona calda del campo. A questi blandi ritmi è più nocivo che utile. (46′ EL SHAARAWY 6 – Si sacrifica a giocare a tutta fascia, sia a sinistra che a destra. In avanti niente da segnalare).

ABRAHAM 5 – Altra ‘assenza’ ingiustificata della serata. Non si ricordano giocate degne di nota, se non qualche sponda nel finale. Pochi palloni protetti, zero tiri nello specchio e un posizionamento statico facilmente marcabile. Ceppitelli lo sovrasta. Fuori forma.

All. MOURINHO – Vince una partita stile Inter dei vecchi tempi, in rimonta e con grande carattere. La qualità del gioco è un’altra cosa ma i 3 punti sono fondamentali. La mossa di Afena-Gyan e del passaggio a 3 dietro risulta decisiva per rompere l’apatia che stava congelando il match. Il gruppo è unito e i frutti stanno arrivando. Per la qualità del gioco c’è tempo. I ragazzi sono tutti con lui, almeno quelli che fanno parte del progetto.

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