Gent-Roma, le pagelle: Mkhitaryan illumina la scena, Kluivert ne approfitta. Smalling solido, Mancini incubo

(A.PAPI) – Ritorno dei sedicesimi di finale di Europa League per la Roma, impegnata sul campo del Gent dopo l’1-0 dell’andata all’Olimpico. Ecco i voti e i giudizi dei giocatori giallorossi scesi in campo questa sera agli ordini di mister Fonseca, nel pareggio per 1-1 che vale la qualificazione.

ROMA: 

Pau Lopez 6: Sempre sicuro tra i pali sulle mille conclusioni di Odjidja, meno quando c’è da disimpegnare con i piedi. Rispetto all’inizio dell’anno in questo particolare sembra essere involuto. Prestazione comunque solida.

Spinazzola 5,5: ingaggia duelli ad alta velocità con il talento David con fortune alterne. Il ragazzo è un osso duro e lui si aiuta come può. Davanti è praticamente nullo, spingendo poco e sbagliando tutte le scelte di passaggio. Un cartellino giallo nella ripresa consiglia a Fonseca di cambiarlo.

Mancini 5: Una delle peggiori versioni “ammirata” quest’anno. Come detto per l’altro ex atalantino, David sembra di una categoria superiore. Pastrocchio sul momentaneo vantaggio belga e una serie infinita di interventi col tempo sbagliato. Da centrale difensivo ha ancora troppe amnesie per compiere il definitivo salto di qualità.

Smalling 7: Dalle sue parti si respira un’aria diversa. Nonostante la rapidità degli avversari non perde mai la calma. Depoitre è fin troppo scarso per scalfirlo, tanto che alla fine decide di girare a largo. Si trova molto spesso a coprire le magagne altrui cucendo bene tutte le smagliature. Ogni settimana che passa senza il riscatto è una settimana persa.

Kolarov 6: La condizione fisica è sicuramente in netta ripresa, come testimoniato dalla sua esuberanza offensiva. Lambisce il palo con un bel diagonale sinistro dopo pochi minuti e continua a dare un buon contributo alla manovra. Rivedibile quando il pallone ce l’hanno gli altri e si trova a correre all’indietro, con postura e letture sbagliate. Di certo le settimane passate in panchina gli hanno fatto bene.

Cristante 6,5: La qualità è un’altra cosa, così come le doti che servirebbero per fare il regista. Non è e non potrà mai essere un geometra del centrocampo ma corre a perdi fiato per due. Dal punto di vista tattico e fisico è veramente encomiabile con un grande spirito di sacrificio, d’esempio per gli altri. Gli errori in appoggio sono comunque tanti, ma non lesina mai una rincorsa in più per aiutare i compagni. Utile.

Veretout 6: Più quantità che qualità anche per lui in questa posizione ibrida sulla destra a coprire le discese del terzino. Quando c’è da impostare dal basso non è propriamente a suo agio, molto meglio negli inserimenti palla al piede. Anche lui ci mette quella dose di dinamismo fondamentale nelle competizioni europee, soprattutto in questi campi.

Mkhitaryan 7: La sua prestazione è da intenditori. Non risulta eclatante ma fa quasi sempre la cosa giusta. Nel momento più difficile, dopo il vantaggio interno di David, tira fuori la giocata della partita con un assist al bacio di esterno destro per Kluivert, solo da spingere in porta. Galleggia tra le linee allargandosi spesso anche a sinistra, sua posizione prediletta. Ne ha ancora per sprintare nel finale, ottimo segnale in vista del prosieguo della stagione.

Perez 5: Praticamente non si vede mai. Tocca si e no 4-5 palloni in un’ora di gioco, limitandosi a banali appoggi. La sua verve vista all’andata poteva tornare utile ma non era in serata. Anche nei ripiegamenti è molto generoso ma spesso fuori tempo. Percorso di crescita (ennesimo).

Kluivert 6,5: Fa tanta confusione in avanti però ha anche il merito di fare il gol che ci porta agli ottavi di finale. Scaltro nel liberarsi in profondità con un perfetto taglio centrale e freddo nel battere il portiere sul primo palo. Esplosivo e pasticcione nella ripresa, un po’ come sempre. Ma per oggi va bene così.

Dzeko 5,5: Non la versione migliore del “Cigno di Sarajevo” sempre bravo a cucire il gioco ma troppo apatico negli ultimi 16 metri. Contro difensori del genere era lecito attendersi qualcosina in più da uno come lui, recordman in attività di segnature europee in casa Roma. L’unico vera problema è che non ha un’alternativa per cui anche quando non gira non può essere mai tolto. Ma la colpa non è di certo sua.

Santon (dal 66’ per Spinazzola) 6: Si cala con la giusta mentalità nella sfida nel momento più caldo. Unico problema gli scarpini, visti i 3 scivoloni in altrettanti minuti.

Fazio (dal 77’ per Veretout) 6 : Un po’ di sana esperienza quando serve. Visto il Mancini attuale si candida a tornare titolare.

Villar (dall’82’ per Carles Perez) S.V.: Prima presenza assoluta in campo europeo.

 

All. Fonseca – Ottiene il massimo, ovvero la qualificazione, pur senza brillare. Non avendo grande qualità dai giocatori chiave, si mette sullo stesso piano del Gent e accetta la battaglia. La Roma risponde colpo su colpo e alla fine merita la qualificazione. Dei piccoli accorgimenti tattici, come la posizione ibrida di Veretout e Mkhitaryan stanno ridando un minimo di sicurezze alla squadra e indicano comunque un lavoro approfondito da parte sua. La squadra è coraggiosa ma poco brillante tecnicamente. Francamente diventa anche difficile imputargli qualcosa in tal senso visti determinati interpreti in alcuni ruoli cardine, con cui si trova a lavorare. La speranza è che la qualificazione porti anche quella fiducia per ribaltare le sorti di una sfortunata stagione.

 

GGR

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