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Roma-Spal, le pagelle: Pellegrini mostra la via. Perotti è infallibile. Florenzi si merita gli applausi. Kolarov arranca

(A. Papi) – Ecco le pagelle e i giudizi dei giocatori della Roma nella partita disputata allo Stadio Olimpico contro la Spal, per la sedicesima giornata di Serie A. Vittoria importante per i ragazzi di Fonseca, bravi a rimontare dopo lo svantaggio iniziale.

ROMA:

Pau Lopez 6: Qualche leggerezza di troppo nel gestire il pallone con i piedi, vedi anche il tocco su Kolarov con l’uomo alle spalle in occasione del rigore. Provvidenziale invece sul diagonale di Petagna ad inizio gara.

Florenzi 6,5: Il capitano ce la mette tutta per strappare gli applausi del suo pubblico, nel suo stadio. Diligente in fase difensiva, nonostante qualche sbavatura in marcatura, e sempre propositivo in attacco. Regala a Mkhitaryan l’assist per il 3-1 conclusivo, dopo una splendida discesa e una combinazione stretta con Pellegrini. Sarebbe comunque un peccato perderlo in questo mercato di gennaio.

Fazio 5,5: Soffre la fisicità di Petagna nonostante la sua stazza. Perdersi Paloschi sembra la sua specialità di serata, fortunatamente ripetutamente graziato dall’attaccante ferrarese. Purtroppo si continuano a vedere i soliti limiti. Avendo Smalling negli occhi, la sua prestazione diventa stridente.

Cetin 5,5: È un giocatore molto appariscente, nel senso che le sue qualità sono chiaramente riscontrabili. Veloce, tecnico, forte di testa. Il problema è che le lacune tattiche e di concentrazione sono altrettanto grandi. Gli avversari di giornata non sono straordinari, ma gli creano grossi grattacapi con i loro movimenti. Dà la sensazione di non trovarsi mai a posto giusto nel momento opportuno. Sicuramente si farà, ma ha ancora bisogno di tempo.

Kolarov 5: Purtroppo non è un momento florido per il serbo. Nonostante il turno di riposo in Europa League, sembra ancora stanco e impacciato. Commette un’ingenuità incredibile in occasione del rigore dello 0-1, sbagliando lo stop e facendosi soffiare il pallone da dilettante. Anche nella metà campo avversaria si vede la brutta copia del solito incursore prepotente.

Diawara 6: Un pochino al di sotto dei suoi standard nella media dei passaggi riusciti, prova a verticalizzare la manovra con fortune alterne. Anche lui arriva alla conclusione un paio di volte, senza mai riuscire a centrare la porta. Utile in fase di riconquista e di protezione.

Veretout 6,5: Più brillante del collega di reparto, fa e disfa a suo piacimento nel cerchio di centrocampo. I suoi strappi tornano utilissimi nella ripresa per allargare le maglie della difesa spallina. Il dinamismo è la sua forza e una necessità indispensabile per questa squadra. Purtroppo giocando ininterrottamente da 14 partite, senza saltare nemmeno un minuto, non si può pretendere di vederlo sempre al top.

Pellegrini 6,5: Le fiammate della Roma partono spesso dai suoi piedi. È in grado di accendere la luce, soprattutto nel secondo tempo, con fraseggi lunghi e corti. La sua caparbietà nel tentare il tiro da fuori, alla fine lo premia, facendogli trovare, anche grazie al tocco decisivo di Tomovic. Pur non volendo sta diventando sempre più il trascinatore di questo gruppo, grazie alle sue qualità innate di leadership.

Perotti 6,5: Come in Europa League contro il Wolfsberger, anche questa sera è uno dei migliori. Le sue serpentine e la capacità di puntare l’uomo, sono per larghi tratti della gara l’unica soluzione offensiva romanista. Freddissimo come sempre dal dischetto, non lascia scampo a Berisha per il 2-1.

Zaniolo 6,5: Forza e dedizione. Dove non arriva con i tocchi di fino ci mette la “tigna”, quella sana. Fa entrambe le fasi con profitto e diventa spesso imprendibile per Igor e compagni. Gli manca solo la soddisfazione personale del gol, ma la sua prestazione è senza dubbio positiva. Sul 3-1 c’è anche il suo zampino.

Dzeko 6: A suo merito va di certo ascritto il rigore procuratosi per la rete del sorpasso. Per il resto non si può certamente parlare della migliore versione del centravanti bosniaco. Va a sprazzi, alternandosi tra giocate intelligenti per alimentare la manovra d’attacco ed errori grossolani. Alla fine un po’ in debito d’ossigeno, lascia il campo al redivivo Kalinic.

Mkhitaryan (dal 79’ per Perotti) 6: Entra e segna, come nelle migliori storie. In realtà deve solo spingere il pallone oltre la linea, a porta vuota, ma si fa trovare pronto. Pochi minuti ma una vivacità incoraggiante.

Kalinic (dall’89’ per Dzeko) s.v.: Qualche minuto nelle gambe. Tanto per sentirsi ancora un calciatore.

Fonseca – Il primo tempo sembra ripercorrere la falsariga del match di Europa League. Il pubblico rumoreggia e la squadra sembra non trovare il bandolo della matassa. La difesa senza Smalling e Mancini è tutt’altro che insuperabile e Kolarov non dà una mano. La reazione della ripresa è però incoraggiante, con 3 gol realizzati in 45’ contro una difesa molto abbottonata. Si fa sentire negli spogliatoi e ha il gruppo in pugno, sopperendo ancora bene alle tante assenze (anche oggi 8). Ora per chiudere bene questo 2019 manca la trasferta di Firenze, crocevia fondamentale in chiave Champions.

GGR

 

 

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