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Conferenza stampa, DI FRANCESCO: “Ora servono uomini forti, voglio una Roma con il sangue agli occhi. Finora Inter migliore di noi”

Di Francesco in conferenza stampa

Eusebio Di Francesco torna a parlare in conferenza stampa. L’allenatore della Roma risponde alle domande dei cronisti alla vigilia del match di campionato con l’Inter in scena domenica sera allo stadio Olimpico. Il tradizionale appuntamento prepartita inizierà alle 14.30 nella sala Champions di Trigoria, prima dell’allenamento di rifinitura. Ecco le parole del tecnico giallorosso:

Già dopo il Real Madrid aveva parlato degli indisponibili. Perotti e Pastore?
Ad oggi sono entrambi disponibili, il tempo di impiego è relativo, sicuramente non ci saranno dal 1′. Avrò risposte definitive dall’allenamento.

Come sta lavorando dal punto di vista mentale
Non ho mai smesso, è un lavoro continuo, che non dà sempre i suoi frutti. Dobbiamo dare qualcosa in più. Se certe lacune tornano dopo un bel primo tempo con il Real significa che non ci siamo. Sta a noi far girare questo in tutti i sensi.

La posizione avanza di Florenzi per qualche equilibrio in più?
Dirlo darebbe un vantaggio a Spalletti, non parlerò di formazione. Ma l’ho fatto in passato e ho poche alternative in quel ruolo. Ritrovare Perotti è un vantaggio, per Florenzi tutto è possibile.

Schick alla quarta da titolare, si gioca un pezzo di futuro e ci dirà che dimensione ha?
Oggi sono venuto con un po’ di dati: ha fatto più di 4 partite dell’anno scorso, a Udine sono stato criticato per averlo fatto giocare… Cosa si vuole? Servono giocatori al top e tante scelte non le posso fare. Patrik deve avere maggior determinazione e credere nei suoi mezzi.

Con questi calciatori la Roma che destino ha?
Al di là dei discorsi precedenti, ci servono uomini forti o aiutare chi si sente più debole. Devo cercare di dare forza a questo gruppo. Se pensassi il contrario dovrei mollare, credo invece che da questa squadra si può tirare fuori qualcosa. C’è grande delusione, siamo in debito con i tifosi ma ci serve il loro sostegno. Capisco l’amarezza ma dobbiamo tornare a dare loro delle gioie, è un obbligo.

Le condizioni di Fazio? Può giocare con l’Inter?
Non lo so, forse la difesa è l’unico reparto in cui ho scelta. Potrei anche giocare con la difesa a 3, sto lavorando su due moduli.

El Shaarawy?
Non sarà della partita ma nemmeno di quella successiva, valuteremo più avanti le sue condizioni.

23 volte sotto e solo 3 volte la rimonta, a cosa addebita questo fattore?
Non conoscevo queste statistiche precise ma mi rendo conto che non ne siamo usciti fuori. Tornano sempre paure e timori di venirne fuori. A Firenze abbiamo subito gol e siamo stati mezz’ora a pensare all’arbitro. Cerco di trasmettere certi concetti, come la voglia di rimontare e cercare il gol successivo. Non sempre è facile. Ma nel nostro mondo il tempo è sempre poco, dobbiamo essere bravi ad accorciare i tempi di questa crescita.

L’anno scorso ha recriminato per tanto tempo sul ko con l’Inter. Quella partita può essere importante per non ripetere certi errori? Si aspettava le difficoltà di Nainggolan all’Inter?
Nainggolan è un grande giocatore ma ha avuto problemi, si vede che non è al meglio ma resta un giocatore di grande livello. Sulla partita ci sono elementi diversi, non avremmo meritato la sconfitta, mi auguro di fare come l’Inter: giocare meno bene ma vincere.

Sulle assenze, avete dato una spiegazione ai tanti infortuni?
Se volete c’è anche uno studio UEFA, l’incidenza tra ottobre e novembre è alta. La differenza è che li abbiamo avuti tutti nello stesso momento. Perotti e Pastore avevano problemi pregressi e abbiamo aspettato, Dzeko mi aveva chiesto di riposare ad Udine. Non si possono giocare 100 partite di fila, non tutti riescono ad assorbire tanti match e i ritmi si sono alzati rispetto al passato. Questo porta ad aumentare i rischi. El Shaarawy ha fatto tanti minuti in più e la sua poca abitudine mi permetteva di alternare certi giocatori. Quest’anno ho dovuto schierare spesso sempre gli stessi, aumentando i rischi.

Si ripetono gli stessi errori: Manolas con l’Atalanta, Fazio con il Real. Cosa può dire un tecnico davanti certe cose? Avete cercato di cambiare qualcosa dal punto di vista psicologico? Sentite troppo quello che si dice su di voi?
E’ inevitabile non sentire e non tapparsi le orecchie, ma più che giustificare voglio spiegare. Non voglio giustificarmi di nulla, cerco di dare sempre il massimo. Troppo facile dire ‘l’avevo detto’… Io da allenatore devo risolvere i problemi. La forza sta nel rischiare meno. Il fatto che sottolineo troppo quello che si sente dire è perché non sono capace a tenermi dentro quello che penso, ma lo faccio sempre con onestà.

Politano, la Roma poteva crederci di più?
Sono stato il primo a mandarlo via… Al Sassuolo ho preteso il suo riscatto. Era uno di quelli che veniva a vedere la Roma quando giocava a Sassuolo. Aveva grandi potenzialità, ora si sta togliendo soddisfazioni, purtroppo per noi da un’altra parte. Sono felice della sua crescita.

L’importanza della partita di domani, anche per il suo futuro: come si arriva a una partita del genere con una squadra rimaneggiata? Inter più forte della Roma?
L’Inter ha dimostrato di essere più forte in campionato, in Champions l’andamento è simile ma è cresciuta tanto. Spalletti sta facendo un ottimo lavoro, è un’Inter diversa e in crescita. La Juve ha un altro passo, ma potenzialmente l’Inter dimostra di essere più forte di noi. Sul mio futuro ho già parlato: darò sempre il massimo, con grande serenità. Ma è la parola sbagliata, mi girano tanto… Voglio vedere una squadra con il sangue agli occhi, con la voglia di cambiare passo.

Inter battibile?
Dobbiamo dimenticare gli errori e fare una grande prestazione. Non dovrò mai rimproverare alla squadra di aver dato tutto. E la squadra lo deve fare

Per cambiare passo servirebbero medie importanti, si può invertire la rotta?
In fase offensiva siamo mancati nell’andare a chiudere, ma sulle soluzione abbiamo dato prova di voler sempre fare la partita. Il problema non è la fase offensiva, è un problema mentale. Si prendono gol con facilità, sono errori di reparto ed individuali. Il ritardo? Tutto vero, 4 punti dalla Champions non sono tanti, possono diventarlo se non si cambia marcia.

Importante costruire con una grande circolazione di palla?
L’Inter è diversa dalle altre, cerca di fare la partita e non di partire in contropiede. Dobbiamo essere bravi a sfruttare gli spazi che ci lasceranno. Anche la serenità permette di sbagliare meno, le insicurezze portano errori in più. Solitamente chi sbaglia meno vince.

Dopo l’errore di Champions, Under è sembrato triste. Giusto farlo giocare titolare domani?
Al di là del fatto che non ho molte soluzioni (ride, ndr). Giocherà titolare. Gli ho dato uno ‘schiaffo’ ieri, ma devo dire che è uno di quelli che prende sempre iniziativa. La differenza la fanno le scelte finale, magari ancora si commettono errori ma ci stiamo lavorando.

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