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MERCATO ROMA, Ecco il bilancio complessivo dell’ultima campagna trasferimenti. Monchi chiude con un attivo di 13,6 milioni

A pochi giorni dalla chiusura (31 agosto) dei mercati internazionali (Francia, Germania e Spagna su tutti) è arrivato il momento di un consuntivo generale sui movimenti dell’ultima campagna trasferimenti giallorossa. La Roma dopo la cessione di Strootman ha concluso anche in uscita le proprie manovre, mentre in entrata bisognerà attendere la riapertura di gennaio. In totale Monchi ha effettuato 40 operazioni in ingresso, a fronte di una spesa totale di circa 136,6 milioni (sono conteggiate anche le operazioni minori riguardanti giovani o giocatori solo di passaggio, ndr), mentre le dismissioni sono state 35 per un totale di 150,2 milioni. Il lapalissiano conteggio porta un +13,6 sul bilancio della campagna trasferimenti, per la felicità di Pallotta e soci. Interessante notare anche come l’età media degli acquisti sia di 23 anni, mentre quella dei calciatori che hanno lasciato Trigoria di 24, a certificare che non c’è stato poi questo marcato ringiovanimento. Per quanto riguarda quindi il goal finanziario, l’operato di Monchi è assolutamente in linea con quanto auspicato dalle alte sfere della dirigenza, considerando anche un abbassamento del 10% del monte ingaggi. Ecco su questo vale la pena soffermarsi un attimo. Il fine societario è estremamente chiaro, cogliere ogni ben che minima occasione per far quadrare i conti, lasciando in secondo piano l’obiettivo tecnico, con buona pace di allenatore e tifosi (vedi caso Strootman). Quello che lascia perplessi è la necessità di dover terminare in attivo un mercato forte dei 99 milioni di introiti della scorsa Champions League, dei circa 22-23 milioni di sponsorizzazioni arrivate in questa stagione (Qatar Airways, Hyundai, Betway, La Molisana) e dei sicuri incassi della prossima competizione europea (minimo 39 milioni). Quanto meno lecito attendersi una trentina di milioni investiti per rafforzare la squadra, e invece…

Dando uno sguardo ai movimenti delle altre compagini di Serie A, non si può che essere ancor più perplessi. La Juventus la fa da padrone con uno sbilancio di 157 milioni, a fronte di 256 milioni di spesa e 99,5 milioni di incassi. Staccate di gran lunga le due milanesi, con l’Inter attualmente in attivo per una decina di milioni ma con un passivo di 60 qualora dovessero concretizzarsi i riscatti di Vrsaljko, Keita e Politano. Il Milan si è indebitato per 38,75 milioni, con l’affare Bakayoko che potrebbe raddoppiare tale cifra la prossima estate. La Lazio è rimasta sostanzialmente in pari con un -3,5 che non sconvolge. Caso a parte il Napoli, con De Laurentiis ancora una volta attentissimo ai conti e un bel +20 milioni a far sorridere le casse azzurre. Tra le squadre di mezza classifica chiudono in rosso invece Torino e Atalanta, rispettivamente per 33,4 e 29,5 milioni, così come la neo promossa Parma a -12,7. L’Udinese e il Cagliari tra le piccole sono tra le più “spendaccione” con un passivo di 36 e 19,5 milioni. In totale la Serie A ha investito 284 milioni (1,14 miliardi spesi e 856 milioni incassati) piazzandosi alle spalle dell’inarrivabile Premier League (-996 milioni) ma abbondantemente davanti a Liga (-91) e Bundesliga (-11,8), testimoniando una buona ripresa sulle ali dell’affair Ronaldo.

Allargando gli orizzonti al resto d’Europa balzano agli occhi le spese folli delle inglesi: Fulham (passivo da 104 milioni), West Ham (-90) ed Everton (-76), senza considerare le ben più rinomate Liverpool e Chelsea (-164 e -83). In Spagna Valencia e Atletico scavalcano Real e Barça con un rosso di 67,4 e 78,5 rispettivamente. Anche in Germania le squadre impegnate in Champions hanno messo mani al portafogli; su tutte Hoffenheim e Dortmund con -25,6 e -24,1, con l’eccezione del Wolsburg che, nonostante non sia impegnato nelle competizioni internazionali, ha messo sul piatto ben 36 milioni per rafforzare la rosa. In ultimo, volendo rivolgere lo sguardo alla Francia, a proposito di Strootman, L’OM ha tirato fuori 22,1 milioni, secondo solo al solito Psg (-67 milioni).

Tutto questo per dire che va bene perseguire l’obiettivo finanziario prima ancora di quello tecnico (assioma perfetto per non vincere mai a livello sportivo), ma almeno poter usufruire a pieno delle proprie possibilità sembra veramente il minimo per una piazza ambiziosa come quella di Roma.

 

Angelo Papi

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