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Di Francesco fa autocritica: “Troppo brutti per essere veri”

di francesco

Come sempre (e forse com’è giusto) le vittorie stempererebbero tutto, anche i malumori per la cessione di Strootman, che attraversano ancora la tifoseria. «può darsi che abbiamo pagato gli effetti della vicenda…», ammette DiFra alla fine di una partita ottovolante, in cui si sono sentite anche contestazioni a Pallotta, nonostante Monchi nel prepartita sia stato chiaro. «Kevin è forte – raccontava il d.s. –, ma stata una decisione presa tutti insieme, da giocatore e società con l’allenatore. Chi è della Roma è anche perché lo vuole. A nessuno viene puntata una pistola alla testa per dire: “vai via”. […]». L’olandese ieri è partito da Ciampino per Marsiglia, col fratello e il procuratore, per sostenere le visite mediche.

Visite mediche anche per il ginocchio sinistro di Florenzi (quello operato), uscito con un po’ di brividi. A fine partita, però, la Roma fa sapere che non dovrebbe essere nulla di grave, anche se tutto verrà monitorato. […] Mentre Nzonzi, al battesimo all’Olimpico, assicura: «Sto crescendo, presto sarò al top». A spiegare tutto, comunque, ci prova Di Francesco«Bisogna dare merito all’Atalanta, che ha una condizione fisica strepitosa. Nel primo tempo andavano il doppio di noi e si è visto. Noi ora siamo più diesel, abbiamo perso le distanze e sbagliavamo le pressioni. Ne avrei cambiati 7-8 se avessi potuto, troppo brutti per essere veri nei primi 45’. Ma non gettate la croce su Pellegrini e Cristante. Mi hanno fatto incavolare negli ultimi 10’ perché abbiamo perso gli equilibri. Dovevamo essere più bravi a tenere le posizioni e ci siamo allungati. […]».

Il tecnico era così arrabbiato che si è fatto male dando un pugno alla panchina. Risultato: mano fasciata. «Divento matto, perché vorrei più attenzione durante la partita nell’interpretazione di quello che dico. Negli ultimi 10 minuti sembrava scapoli-ammogliati, uno attaccava e l’altro difendeva e se vogliamo essere una squadra importante non possiamo permettercelo». Complimenti a metà per Pastore«Gli avevo chiesto più qualità e lui me l’ha data, ma nel primo tempo è sparito dopo il gol. […] Sono contento di averlo, ma ci vogliono anche cattiveria e intensità. Abbiamo sbagliato tante occasioni. Sono rimasto deluso perché abbiamo fatto male in situazioni nelle quali in genere lavoriamo molto meglio». […]

Fonte: gazzetta dello sport

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