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Tutti per Abete: candidato unico per la Federcalcio. Malagò s’arrabbia

A volte ritornano. Lo farà anche Giancarlo Abete, a distanza di quattro anni dal gol dell’uruguaiano Godin che ci sbattè fuori dal Mondiale brasiliano provocando le sue dimissioni da presidente federale. Fumata bianca. Il poker Lega Dilettanti-Lega Pro-Assocalciatori-Arbitri ha estratto dal cilindro la candidatura unitaria dell’ex presidente federale (dal 2007 al 2014) per dire basta al commissariamento della Figc. (…) Si andrà a votare presumibilmente nella prima decade di agosto. Il tempo per il commissario Roberto Fabbricini di gestire la fase cruciale delle iscrizioni ai campionati. Peraltro quest’estate arricchita (e complicata?) dall’avvento delle seconde squadre. Tutti d’amore e d’accordo, dunque? Macché. Se Fabbricini ai microfoni Rai è stato diplomatico, «una valutazione che hanno fatto le componenti e che merita rispetto», Giovanni Malagò, presidente del Coni e commissario della Lega A, non l’ha presa bene: «Dare giudizi sulla persona sarebbe inelegante. Mi sento però di dire che questa è una candidatura che non tiene conto minimamente delle indicazioni della Serie A, il motore finanziario di tutto il movimento. È una metodologia molto sbagliata, è innegabile». (…) Il nome di Abete era stato fatto da Sibilia e Tommasi, mentre Gravina pareva orientato su Vito Cozzoli. Ora però il presidente della Lega Prospiega: «Volevamo una persona di garanzia che ci consentisse di raggiungere un consenso molto ampio». Usa parole simili anche Sibilia, che poi polemizza con le osservazioni di Malagò: «Anche nelle elezioni di gennaio la Lega A era commissariata». E il c.t.? Nessun ribaltone. La scelta va fatta adesso, non c’è più tempo: impossibile rinviare tutto al nuovo presidente, si perderebbero tutti i treni possibili e la neonata Nations League è già dietro l’angolo. Insomma, Zenit permettendo, tutte le strade continuano a portare a Roberto Mancini.

Fonte: gazzetta dello sport

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