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Champions e salvezza, mai fidarsi della logica

Antenucci e Fazio

(A. Sorrentino) – L’anticipo di Ferrara era da due asterischi per la Roma o da cinque stellette per la Spal, e in effetti è finita 0-3. Anche Chievo-Inter è da due asterischi per i nerazzurri in una scala da uno a cinque, mentre alla Lazio contro la Samp viene accreditata una difficoltà media, tre asterischi (o stellette, o pallini). Juventus-Napoli manco a dirlo: notte a cinque stelle per entrambe, e in zona salvezza è un altro trionfo di pallinati sparsi.

È la logica, giornalistica, delle volate per scudetto, Champions, Europa League o retrocessione: il grado di difficoltà è in base alla classifica, ma attenzione. In un campionato in cui quasi tutte sono (in teoria) in lizza per qualcosa, tranne il Benevento ormai in B più Toro, Bologna e Genoa che sono in una felice terra di nessuno, gli asterischi possono essere traditori. Non ditelo alla Juve: in pochi giorni 3-0 alla Samp, che lotterebbe per l’Europa, ma poi 1-1 contro il Crotone terz’ultimo, anche se alla vigilia i pallinati prevedevano altri equilibri. È ancora e sempre una questione di motivazioni, mica di rendite di posizione.

La lotta per la Champions tra le romane e l’Inter è un bel guazzabuglio di partite in teoria dure o durissime o più morbide, ma un conto potrebbe essere incontrare la Juve sabato prossimo, come capiterà all’Inter, o alla penultima, come sarà per la Roma, anche se dipenderà dal Napoli. Roma e Inter hanno anche il Sassuolo come avversario in comune, all’ultima e alla penultima, e non si sa quale sarà lo stato d’animo degli emiliani in quei giorni, bisogna aspettare gli eventi. La Lazio nelle prossime affronta Samp, Toro e Atalanta impegnate nello sprint per l’Europa League e sarebbero avversarie da difficoltà almeno media, ma sappiamo che nelle ultime stagioni c’è chi per svariati motivi non si è sbucciato le ginocchia per raggiungere l’Europa minore, quindi chissà anche qui, può essere una cosa oppure il suo opposto, come ha scoperto l’Inter martedì: pensava di trovare un Cagliari agguerrito per la volata salvezza, invece ha scoperto che i sardi pensavano soprattutto alla gara col Bologna di oggi. Si chiama distribuzione delle energie, e in serie A la cosa assume i contorni di un tema vastissimo e perlopiù impenetrabile, in cui si sa quando ci si infila e non si sa quando se ne esce, anche se guardare bene il quadro di acciaccati, infortunati o malpancisti in ogni vigilia aiuterebbe a chiarire le idee. La certezza è che Roma, Lazio e Inter si batteranno alla morte: una qualificazione in Champions, con il tintinnare di dollari che si porta dietro, è la motivazione più ardente che esista.

Fonte: la repubblica

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