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Il Messaggero «Riprendiamo a correre»

Di Francesco

(S. Carina) Tocca a lui provare a sfatare il tabù dell’Allianz Stadium. Dopo Luis Enrique, Zeman, Garcia e Spalletti è arrivato il turno di Di Francesco.

Sette trasferte nell’era americana, compresa quella in coppa Italia con Lucho, altrettante sconfitte. Eusebio smorza la tensione della vigilia con un sorriso: «Sappiamo benissimo qual è il trend degli ultimi anni. Nemmeno mi ricordo da quanto la Roma non fa risultato lì. Anche quando giocavo era sempre una partita ostica, il 2-2 dell’anno dello scudetto me lo ricordo come una vittoria, mi auguro di riprovare la stessa gioia. Adesso con lo stadio nuovo è ancora più difficile. A suo tempo (da giocatore, ndc) potevo andare alla Juventus, ma ho scelto la Roma e sarebbe bellissimo vincere qui». Non è stato un inizio di settimana semplice. Il ko con il Torino e la conseguente eliminazione dalla coppa Italia gli brucia ancora. A tal punto che quando si torna sull’argomento, tende a puntualizzare: «I risultati non stati quelli che ci aspettavamo in questo mese, ma le prestazioni sono state all’altezza. Siamo mancati sottoporta anche l’altra sera, ma non è che il Torino ci abbia massacrato».

Anche se è bravo a far finta di nulla, le critiche arrivategli per l’eccessivo turnover contro i granata non è riuscito a farsele scivolare addosso. Orgoglioso com’è, punta su una prova d’orgoglio dei suoi ragazzi: «La Juventus è un esempio, ma è tanto bello qui dove sto io. C’è il sole, c’è tutto…anche un pubblico magnifico. Non andremo a Torino per fare una gita, fare punti ci darebbe tantissimo entusiasmo perché sono mancati i risultati e dobbiamo riprendere il cammino. Chi toglierei ai bianconeri? Troppo facile dire Dybala, quindi indico Mandzukic».

ASPETTANDO EDINI complimenti di Allegri suonano sinistri. Non raggiungono il livello dell’ammaliatore Guardiola, ma poco ci manca: «Ci vede come l’antagonista più accreditata per lo scudetto? Lo ringrazio per il complimento visto che ci reputa avversari forti. Tra l’altro lui sa benissimo come si vince, sa valutare le squadre avversarie. Ci aspetta una partita importantissima, non dico decisiva, ma dal grande valore dal punto di vista anche mentale. Un risultato positivo ridarebbe forza ed entusiasmo alla mia squadra. Sarebbe una risposta importante per tutto il gruppo». E anche per l’ambiente che ha accolto con qualche mugugno più che lecito l’eliminazione dalla coppa Italia. La formazione sembra fatta ma Eusebio si nasconde: «Non voglio concedere vantaggi».

Nemmeno sul rigorista designato si sbottona: «Chi tirerà il prossimo? De Rossi – ridacchia – A parte tutto, sceglierò io, ma non voglio dare vantaggi a un portiere come Szczesny che già ci conosce bene. Bisogna essere più concreti. Servono i fatti e serve il lavoro». E magari anche qualche gol di Dzeko: «Edin ha grandissima voglia segnare. Magari ne fa qualcuno in più in una botta sola, saremmo tutti contenti. La sfida tra lui e Higuain potrebbe essere determinante per il risultato finale». Frena su Schick: «Sta crescendo ma ha fatto 10 partite nelle Sampdoria, segnato qualche gol, deve ancora dimostrare il suo talento. Facciamolo maturare». Una valutazione che sa tanto d’indicazione anche sulla formazione di questa sera.

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