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Diritti tv per l’estero, corsa a 4 per la Serie A

(M.Bellinazzo/A.Biodi) – In corsa per i diritti tv internazionali della Serie Asono rimasti in quattro ed entro la fine della prossima settimana, la Lega e l’advisor Infrontdefiniranno le trattative in forma privata in corso di svolgimento a Londra. C’è grande ottimismo sulla possibilità di incassare una cifra superiore ai 300 milioni. È questa la quota indicata come obiettivo nelle scorse settimane e che segnerebbe un incremento consistente rispetto ai 186 milioni stagionali ottenuti di media nel triennio 2015/18.

All’asta per i diritti audiovisivi esteri del campionato, della Coppa Italia e della Supercopparelativi alle stagioni sportive 2018-2021 hanno partecipato 30 diversi operatori di tutto il mondo con 95 offerte per le diverse aree geografiche. Fino al bando 2015/18, in effetti, i diritti per l’estero erano stati ceduti, sempre attraverso il meccanismo di un’asta pubblica, a un unico intermediario abilitato poi a rivenderli nei vari Paesi. A vincere gli ultimi bandi è stato Mp&Silva. A contendersi il pacchetto internazionale della Serie A 2018/21 ora sono rimasti in quattro. I nomi sono ancora top secret, ma le intenzioni della Lega e di Infront restano quelle di procedere a cessioni differenziate.

Si vorrebbe cioè vendere direttamente in alcune realtà territoriali di grande impatto mediatico, come potrebbero rilevarsi Cina e Nordamerica, e affidarsi a intermediari specializzati in grado di penetrare negli altri mercati tv. Decisa la partita per l’estero, la sfida sui diritti tv del triennio 2018/21 si sposterà poi in Italia. Un esito positivo della vendita internazionale avrebbe senza dubbio la conseguenza di semplificare l’iter interno. I rappresentanti della Lega e Luigi De Siervo, alla guida di Infront Italy, dovranno infatti riformulare il bando nazionale, dopo il fallimento dell’asta dello scorso giugno, in un clima che non si è certo rasserenato.

Lo dimostrano plasticamente le lettere di protesta spedite la scorsa settimana alla Lega da Mediaset Premium e Sky contro la programmazione dei match che penalizzerebbe ascolti e investimenti, con le gare di Inter e Milan spostate negli orari pomeridiani per favorire le tv cinesi e asiatiche e con la concorrenza low cost delle trasmissioni web da parte di Tim, Eleven Sport e dello stesso canale della Lega.

Proprio quest’ultima, d’altro canto, sarà chiamata nei prossimi giorni a darsi una nuova governance più spiccatamente manageriale per uscire dal commissariamento e soprattutto per poter amministrare con pieni poteri il dossier diritti tv. Un’altra questione di grande importanza per i  destini industriali del calcio italiano è quella dei diritti tv per i Mondiali 2018. Le offerte presentate da tutti gli operatori, a quanto risulta, al momento sono state fatte in maniera duplice, considerando la qualificazione o anche la mancata qualificazione della Nazionale italiana attesa, salvo clamorose sorprese, dai playoff di novembre. In questo caso a svolgere il ruolo di advisor per la Fifa è Mp&Silva. A concorrere, in questa occasione, sono sia Rai sia Mediaset. Gli ultimi due Mondiali sono stati aggiudicati per circa 180 milioni ciascuno. Mediaset ci punta, soprattutto per sollevare con il prodotto premium per eccellenza, il calcio, le audience della sua tv free. Non saranno i Mondiali invece a decidere i destini della Premium, se cono senza calcio. Gli occhi, in questo caso, sono puntati sulla Serie A.

Fonte: il sole 24 ore

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