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Roma, Sabatini a Roma Tre: “La Roma ha scelto Monchi, uomo straordinario. Il ciclo super della Juve ammette solo il secondo posto. Nainggolan? Il migliore d’Europa” (FOTO-VIDEO)

Sport & Lavoro, l’evoluzione del direttore sportivo, questo il convegno che va in scena oggi, a partire dalle 16.00, nell’aula 4 della facoltà di Giurisprudenza di Roma Tre tenuto dall’ex ds della Roma, Walter Sabatini.

Ore 16.10 Sabatini apre così il convegno: “Non sono polemico ma due, tre cosine devo dirle. Oggi è una giornata per me infausta. È quasi stato reso ufficiale il nome del prossimo ds della Roma. Non c’è ancora ufficialità, ma è Monchi. Un grande professionista. Avendo fatto questa scelta straordinaria, la Roma ha scelto un uomo straordinario. Ha generato grandi plusvalenze”.

Ore 16.15 Prosegue l’intervento di Sabatini: “Io sono stato fino ad ottobre il direttore sportivo della Roma, però in questi mesi ho pensato alle cose della mia vita come d.s. della Roma. Oggi sono disarcionato da questa scelta. Odio aver perso la Roma, la Roma è stata la mia vita. Da oggi per buona educazione cercherò di pensare ad altro. ‘Sono un uomo malato, cattivo e sgradevole’. Quello che è stato fatto a Roma in questi anni sotto il profilo delle plusvalenze è importante. A volte hanno evitato ricapitalizzazioni della proprietà”.

Ore 16.20 Uno studente grida il nome di Piris e Sabatini risponde: “Il poro Piris forse alla Roma non ci poteva stare. Ma lui ha fatto la più bella partita da un terzino destro della Roma. Fece una straordinaria partita col Genoa”.

Ore 16.25 Riprende la parola Sabatini: “Monchi è stato presentato come un autore di grandi gesta, lo confermo e lo sottoscrivo, ma lui viene presentato oggi come un deus ex machina, un uomo infallibile, io sono stato introdotto in questo ambiente con la denuncia di una mia squalifica avuta e scontata. La Roma ha fatto passi da gigante in questi mesi nel migliorare il rapporto con la stampa, ora più generosa con la Roma. Prima allenatori e dirigenti erano stati trattati malino. L’algoritmo di cui vado in cerca è l’algoritmo della vita. È totalmente falso che l’algoritmo produca il giocatore perfetto senza sbagliare scelta. Uno dei motivi per cui ho chiesto l’addio alla Roma è che la statistica sta sovrastando quella che potrebbe essere un’illusione cognitiva. Il calcio per istinto potrebbe essere foriero di… non nomino ancora quel calciatore, ma l’errore è anche più probabile. Torno al tema che interessa, ciò che caratterizza l’attività di un ds è la coniugazione tra assets, competitività e plusvalenze mantenendo forte la squadra”

Ore 16.35 Siparietto tra Sabatini e gli studenti: “La Roma è incappata nel ciclo di una Juventus inarrestabile. Ma la Roma è competitiva”.

Perché allora arriva seconda?

“L’ho detto nella premessa, subisce un ciclo irripetibile e fortunato della Juventus. È vero che la Roma arriva seconda, ma ti garantisco che molte società metropolitane vorrebbero arrivare secondi come arriva – o arriverebbe – la Roma. Lo dico perché il Napoli è molto forte. Ma cercheremo di mantenere la posizione… Noi, non loro. Visto che non sono più il ds”. Applausi del pubblico.

“Siete tutti romanisti qui? La Roma è una malattia, pensate che mi hanno anche dato del laziale…”.

Smentisca!

“Io l’ho sempre smentito, figuratevi… Io ho sempre detto che avrei rispettato la Lazio, che mi ha fatto lavorare in un periodo difficile della mia vita. Sono riconoscente, non denigrerei mai la Lazio. Ma mi sentirete sempre dire che la vorrei battere. Esiste anche l’arroganza nel calcio”.

Ore 16.45 Walter Sabatini si prende una pausa per fumare una sigaretta. Queste le sue parole ai cronisti presenti:

Manolas resta?
“Il direttore è Monchi. Quando ho preso Nainggolan alle 4 di mattina mi hanno dato del cianotico per aver speso 9 milioni per la metà”.

Ore 17.00 Ancora l’ex ds giallorosso: “Spalletti ha provato, e sta provando, a cambiare la mentalità romanista per renderla vincente. Lui ha dato vita a un’officina permanente con i suoi collaboratori nel tentativo di portare un percorso nuovo. Ma ha dovuto dire cose impegnative, andando in rotta di collisione con Totti. Ho visto fargli fare giocate non riproducibili. Ma ha rappresentato un problema, gestirlo nella sua fase declinante. Spalletti, colpendo Totti in alcune circostanze, lo ha fatto per portare dentro la Roma quell’idea di forgiare una squadra forte. E lo si fa solo grazie ai comportamenti. Ha fatto qualcosa di poderoso e sta cercando di farlo ancora oggi. Ma guardate quello che succede. Lui è coraggioso, ed è una virtù di pochi. Spero resti qui. Mi dispiace che Spalletti possa essere vilipeso e denigrato, anche da persone che non potrebbero farlo. Due giorni fa Spalletti è stato affrontato come si affronterebbe un uomo di marciapiede. ‘A Spalle’, nun fa’ cazzate…’, gli ha detto un principe della comunicazione. Ma come si permette?”.

Ore 17.10 Sabatini risponde ad alcune domande degli studenti presenti:

Ce l’ha con Mazzone?

“Ma no… Ha detto una cosa carina, affettiva… Sono cose che succedono ricorrentemente, e la maggioranza della gente di questa città lo permette. Il nostro allenatore è onesto e responsabile, sta cercando di portare dentro Trigoria i comportamenti necessari. E cosa succede? Lo insultano. Questo nuovo direttore sportivo godrà di un vantaggio enorme. Io faccio un plauso alla società, che è riuscita a indirizzare i media in una giusta direzione. Monchi lo disegnano come un Re Mida del calcio”.

“Spalletti sarebbe una perdita enorme. Non chiede i top player. A chi auspica una politica di giovani dico che si potrà verificare nel new deal della Roma. Fino a qualche giorno fa non è stato possibile. Spalletti non ha mai, di fronte una telecamera, evidenziato l’inadeguatezza di una rosa. Guardate gli altri tecnici invece cosa fanno. Spalletti merita di vincere con la Roma, e sarebbe l’unico in grado di farlo”.

Spalletti potrebbe andare alla Juve?

“Lo auguro alla Juve, ma spero che Spalletti voglia restare alla Roma”.

Ore 17.20 Ancora Sabatini prosegue nel suo intervento: “Iturbe? Un ottimo giocatore che ha fatto male. Quando l’ho preso era un beniamino di Roma e del giornalismo romano. È stata una mia colpa prenderlo a quelle condizioni. Quando sono entrato a Trigoria non ero il ds della Roma, sono entrato per proteggere Di Benedetto e il suo trapasso. C’era un casino a Roma, mi è stato chiesto di entrare in sala stampa ma senza contratto. Però c’era l’ipotesi giornalistica, la città mi ha ammalato. Camminavo a Piazza Cavour, inchioda un camioncino e mi urla: ‘A Sabati’, ma che cazzo fate con ‘sti abbonamenti?’. Ho riso per non farlo arrabbiare, che era un energumeno. Lì ho sentito la forza popolare della città. Iturbe era fortemente voluto e ho voluto dare un segnale di forza per la Roma, mettendo la mia società su un piedistallo. Volevo che la Roma fosse considerata una potenza a livello internazionale. Così come quando sono venuto qui, non da ds, e sono andato a prendere Lamela. Erik era sul mercato, lo stava prendendo un’altra società di Serie A italiana. Ancora oggi la mia pretesa è di dire: ‘Quando c’è la Roma non c’è trippa per gatti’. Non quelli maculati…”.

Ore 17.25 Sabatini prosegue: “Doumbia è un grande giocatore. Gerson? Altrettanto. La cosa che ha fregato Doumbia è stato il sottovalutare le condizioni ignobili con cui è tornato dalla Coppa d’Africa. Contro il Parma avrei segnato anche io. Ma nessuno ricorda che Doumbia, in virtù di quell’esordio traumatico, ha comunque segnato al Sassuolo e poi ha segnato pure al Genoa. Poi è andata male, anche quella è una mia responsabilità. Gerson? Qualora la Roma pensi che sia una sola, me lo prendo io in una prossima squadra. È un po’ compassato ma è del ’97 e l’ambiente non lo ha accolto delicatamente. Quando girano centinaia di giocatori ci sta che si commettano degli errori. Perché la Roma non vince? Ok, ma sono tre anni che crea presupposti per vincere. Vincerà. E forse anche quest’anno”.

Ore 17.30 Altre domande in arrivo per l’ex direttore sportivo giallorosso:

Uno studente: E le cessioni in difesa?

“Un’osservazione legittima. Ma questa Roma, che io ho gestito, aveva bisogno di queste cessioni. 30 milioni Benatia, Manolas a 13. Servivano saldi positivi. Ci sono situazioni che è difficile leggere da fuori. Escono notizie frammentate. Quando i calciatori giocano male non vengono in ufficio a chiedere uno sconto. Ma se giocano bene diventano incontrollabili da un punto di vista salariale. Il rapporto giusto tra uscite e ricavi deve esserci. Il problema con i giocatori che fanno bene diventa di carattere salariale”.

Uno studente: Sembra che la dirigenza giallorossa sia qui solo per fare lo Stadio…

“Domanda accettabilissima, ma non voglio rispondere. Sono l’ex direttore sportivo della Roma”.

Ore 17.40 Sabatini risponde ad alcune domande su Nainggolan e Luis Enrique:

Uno studente: A che cifra venderebbe Nainggolan, idealmente?

“Nainggolan è dell’88, ha quasi 29 anni. Non puoi fare un investimento folle per uno di quell’età. 60 milioni li vale. Ma lui è il giocatore più forte d’Europa”.

Uno studente: Perché non ha funzionato Luis Enrique?

“Non avevamo una grande squadra, e l’ho fatta io. Il suo calcio ha funzionato altrove, era un grande uomo. Abbiamo cercato di tenerlo quasi a forza, ma voleva andarsene. Lo ricordiamo tutti con grande affetto e stima”.

Ore 17.50 Sabatini prosegue toccando anche il tema Ibarbo: “Su Ibarbo sono state raccontate storie vergognose. Ibarbo è venuto in prestito per due milioni e se n’è andato per la stessa cifra. Ibarbo ha fatto una percussione contro la Lazio incredibile, e lo ha fatto a titolo gratuito. E grazie a quello siamo andati in Champions League!”.

Ore 18.10 Volge a termine l’incontro con l’ex d.s. che parla però anche del tema barriere all’Olimpico: “La Roma ha pagato tantissimo questo blocco, anche se in casa ha vinto tante partite. Non sapete quanto è stato dannoso. Nel calcio si deve lavorare tutti per vincere e far bene, per la gioia dello sport. Non tutti la pensano così”.

 

(continua)

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