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Roberto Soriano: «Attento Spalletti, contro le grandi ci piace esaltarci»

(F.M.Ricci) – Roberto Soriano è una delle sorprese positive del Villarreal e della Liga, insieme a Nicola Sansone. I due italiani di Germania (sono nati lì) hanno stabilito il record di spesa del Sottomarino Giallo, ma lo stanno ripagando con qualità e gol. Tutto bene fino a domenica, quando Soriano è stato espulso contro il Malaga e il tecnico Escribà lo ha criticato. «Era arrabbiato. E lo ero anch’io. Non ho fatto nulla di grave e l’espulsione mi è sembrata eccessiva. Mi dispiace per la squadra e per me».

L’allenatore ha detto che ora lei per tornare dov’era dovrà remare il doppio degli altri…
«Io continuo a lavorare e a impegnarmi come ho fatto finora. Poi starà a lui decidere».

Intanto, però, arriva la Roma. Nelle ultime 9 partite il Villarreal ne ha vinta una, la Roma 8.
«Brutta statistica. Non ci sono dubbi, loro sono in un gran momento, noi stiamo soffrendo. Le cose non vanno malissimo: di queste 9 gare ne abbiamo perse solo due, una in più della Roma, ma pareggiamo troppo. Abbiamo smarrito un po’ di brillantezza e facciamo più fatica a segnare pur giocando bene. Perché le buone abitudini non le abbiamo perse».

Preoccupato?
«Diciamo che loro sono più in forma e che noi per passare dovremo tornare ai livello di un paio di mesi fa. Sarà difficilissimo, però a volte certi momenti girano proprio in queste sfide, belle e complicate. E poi noi con le grandi facciamo bene: con Real, Barça e Siviglia in 4 gare non abbiamo mai perso. Ma giochiamo in casa, conta solo la vittoria».

Dzeko non segnava tanto da quando era al Wolfsburg…
«Me lo ricordo, io ero appena arrivato alla Samp e seguivo la Bundesliga. Ha avuto momenti più o meno fortunati ma la qualità è indiscutibile, non avevo dubbi sui suoi gol. E attaccanti così quando iniziano a segnare non smettono più, perché guadagnano fiducia e tranquillità».

Che partita si aspetta?
«Aperta. Loro hanno qualità, sono forti. Verranno qui per ipotecare già la sfida di ritorno. E noi lo stesso. Come ho detto vogliamo vincere, non aspettare e vedere cosa succede».

Cosa pensa delle dichiarazioni di Nainggolan sulla Juventus?
«Se è un suo pensiero è giusto che lo abbia espresso. Può essere un’idea giusta o sbagliata però ognuno fa ciò che si sente. Ogni giocatore ha simpatie e antipatie: alcuni le esprimono, altri no. Lui l’ha fatto e non c’è nulla di male».

Cosa è successo con Pato?
«Non lo so. Ognuno fa le sue scelte, lui ha deciso per la Cina. Per me è stato un piacere giocare con lui. Lo guardavo in tv col Milan quando ero più giovane, l’ho sempre considerato un grandissimo attaccante».

Cosa l’ha più sorpresa in Liga?
«La grande qualità degli avversari. In Italia si pensa che ci siano solo 2-3 squadre forti, ma vi assicuro che pure chi lotta per non retrocedere prova sempre a giocare e spesso ci riesce. Fai fatica con tutti e non perché si chiudono ma perché provano a vincere. Io in Italia giocavo più in mezzo, qui sulla fascia: mi trovo bene ma spesso finisco sulla linea dei nostri difensori inseguendo il terzino che sale».

fonte: La Gazzetta dello Sport

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