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La strana decisione di squalificare Strootman per un tempo

(M.Ferretti) Dopo essersi battuta con tutta se stessa per poter (ri)avere Strootman in campo contro il Milan, la Roma, cioè Luciano Spalletti, ha scelto in avvio di squalificare l’olandese. Questo perché, come accaduto nel primo tempo, Kevin è stato impiegato a destra e lui, mancino, si è trovato completamente fuori dalla partita. Con il Milan, trascinato da Suso, a far continuamente, e bene, gioco sulla fascia difensiva sinistra della Roma, ci sarebbe stato bisogno come il pane da quelle parti di uno come Kevin che, invece, stava ad osservare la partita in un’altra zona del campo, dove praticamente non succedeva niente. Spalletti, in sostanza, ha ripetuto la scelta tattica del derby, con De Rossi a sinistra e Kevin a destra, salvo poi portare a casa la vittoria contro la Lazio dopo aver invertito la posizione dell’olandese. E, analizzando l’andamento del gioco, sarebbe stato quanto mai opportuno modificare immediatamente anche contro il Milan la posizione dell’olandese, costretto praticamente sempre ad azionare il piede sbagliato. Cosa accaduta solo dall’inizio della ripresa, con Kevin (ri)portato nella posizione tattica a lui più congeniale. E con evidenti vantaggi per la Roma in entrambe le fasi di gioco.

LA SVOLTA – Al di là del felice risultato e dell’ennesima vittoria, una riflessione: sarà pure un attaccante che ne ha uno solo e che spesso e volentieri con quel piede sbaglia anche l’impossibile, ma, diteci, quanto manca alla Roma uno come Salah? Tanto. Troppo. Te ne accorgi quando la squadra di Luciano Spalletti conquista palla e tenta di ripartire. Già, tenta. Perché molte (troppe) volte le manca l’appoggio in verticale, le manca la soluzione facile e comoda. E, senza Salah, fa una fatica enorme anche il generosissimo Dzeko, pericoloso solo dopo essersi messo in moto da solo. L’egiziano, però, non c’è, si sapeva che non avrebbe potuto giocare, eppure le soluzioni tattiche proposte da Spalletti in avvio non sono apparse all’altezza della situazione e della delicatezza dell’impegno. Così, per un tempo, non è rimasto altro da fare che sottolineare la parata di Szczesny sul rigore di Niang. Poi, dopo gli azzeccati cambi tattici di Spalletti, la prodezza simil derbydi Nainggolan, con quel sinistro che si è infilato dritto dritto nel cuore della Sud. Roma così a meno quattro dalla Juve, in attesa della sfida di sabato allo Stadium. Missione compiuta, finalmente con un cinico uno a zero: cosa rara, ma preziosissima.

fonte: Il Messaggero

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