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GAZZETTA GIALLOROSSA Roma, maledizione europea: quante figuracce dallo Slovan in poi

Totti e Dzeko
Totti e Dzeko

(K. Karimi) – C’era una volta la Roma delle imprese continentali, delle magiche serate a Lione o a Madrid, capace di fronteggiare e battere avversarie molto più forti e blasonate e conquistarsi una certa nomea internazionale. C’era una volta, per l’appunto, perché ormai nell’ultimo quinquennio made in Usa, la società giallorossa ha collezionato una serie di figuracce, soprattutto davanti al proprio pubblico, che l’hanno costretta ad uscire dall’élite del calcio europeo.

L’Europa non è una dimensione adatta a questa Roma, che anche ieri sera contro l’Austria Vienna ha rimediato l’ennesima rimonta devastante per l’animo di calciatori e tifosi. Dopo il 3-1 di Alessandro Florenzi la gara sembrava praticamente vinta con merito, ma il black-out di due minuti ha annullato il tutto, portando i comunque avventurosi austriaci a conquistare un punto d’oro all’Olimpico.

La maledizione europea della Roma comincia il 25 agosto 2011: i giallorossi di Luis Enrique vengono buttati fuori dall’Europa League per mano dei semi-sconosciuti slovacchi dello Slovan Bratislava. Un pareggio scellerato in casa dopo la sconfitta di misura maturata nel match d’andata e un inizio di stagione da bollino rosso per la proprietà americana appena sbarcata, incapace di rendere competitiva la Roma anche contro una rivale ‘debole’ come quella slovacca.

Giallorossi assenti dalle coppe europee fino al 2014, quando Rudi Garcia riporta la Roma in Champions League. Ma il francese, ben memore dei flop continentali con il Lille, si ripete prendendo schiaffi dal Bayern Monaco, con un 7-1 subito all’Olimpico che annichilì ogni velleità stagionale. Il terzo posto nella fase a gironi portò la Roma in Europa League, ma agli ottavi fu il derby con la Fiorentina a umiliare i capitolini: 0-3 sempre in casa e contestazione durissima della Curva Sud.

Lo scorso anno non è andata meglio; il solo punto in due partite con il BATE Borisov e la rimonta subita dal Bayer Leverkusen (rocambolesco 4-4 in Germania) sintetizzano perfettamente l’incapacità della Roma di giocare con personalità e carattere in Europa. Senza parlare delle sei sberle subite al Camp Nou dal Barcellona di Messi e Suarez.

E arriviamo ai giorni nostri: i preliminari Champions drammatici con il Porto, le tre espulsioni in due incontri ed un altro 0-3 interno che ha tolto alla Roma di Spalletti ogni credibilità europea. La retrocessione in E.L. non sembra però aver mosso l’orgoglio giallorosso viste le due rimonte malamente subite da Viktoria Plzen e Austria Vienna, squadre francamente non proprio all’altezza della rosa giallorossa.

GGR

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