Intervista dell’emittente ufficiale giallorossa a Juan Jesus, difensore brasiliano arrivato alla Roma dall’Inter.
Che tipo di ragazzo sei?
“Sono molto tranquillo, un po’ riservato, ma sono molto divertente. Mi piace scherzare, qui sto facendo gruppo. Sono un po’ come Manolas”.
Sei entrato in gruppo divertente?
“Sì, i ragazzi lo sono. Mi dò del tempo per prendere confidenza coi ragazzi, poi farò casino insieme a loro”.
Gerson?
“Non è facile per lui perché trova un’altra cultura. Ogni tanto parlo con lui e gli dico di stare tranquillo. Il problema è la lingua e poi il resto verrà da sé. Ogni tanto mi chiede dei consigli su come stare in campo, perché il calcio italiano è molto tattico e quindi deve pensare molto per sfruttare al meglio le sue qualità”.
Giochi nello stesso ruolo di Aldair.
“Lui è stato un centrale tecnicamente molto forte. Se posso prendere qualcosa da lui, la tecnica. La si migliora in allenamento, capendo bene la situazione. Sicuramente ho molto da fare per arrivare al 50% di quello che ha fatto Aldair”.
Ti stimola o ti da fastidio quando dicono che ti distrai troppo?
“Mi stimola perché so che non sono una macchina. Devo restare concentrato, sono professionale e lavoro per migliorare. Ogni tanto penso di avere 30-35 anni e che sto per smettere, ma in realtà sono giovane e voglio vincere qui”.
Panucci disse che con Spalletti ha trovato nuova linfa. Ti ritrovi con queste dichiarazioni?
“Si, ho sentito tanti che hanno detto bene di Spalletti, ci farà migliorare e giocare bene”.
Come vedi la Roma da dentro, com’è il livello tecnico?
“Quando incontravo la Roma era sempre dura, con gente come Lamela, Totti, una squadra da battere. Ora sono assieme a loro e devo fare di più, la qualità è sempre alta. Il mister ci chiede intensità”.
Chi ti ha colpito di più tecnicamente?
“Totti non c’è bisogno neanche di citarlo. Perotti è molto forte, come qualità credo sia tra i migliori”.
Marcare Dzeko in partitella?
“E’ dura, è forte e grosso ma mi aiuta molto in allenamento”.
Un pensiero sulla prossima stagione?
“Dobbiamo essere umili e lavorare bene, pensare ‘pianino’. Con il lavoro possiamo fare le cose per bene, i risultati arrivano quando sudi sul campo e metti qualità”.
Fonte: Roma Radio