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L’ANALISI di PALERMO-ROMA Belli e disordinati: Gervinho trascina il caos offensivo. Garcia, che cambi fai?

L'analisi della partita
L’analisi della partita

(D.Luciani) – Due combinazioni Pjanic-Florenzi e due grandi giocate di Gervinho bastano alla Roma per stendere un Palermo in disarmo per almeno un tempo. Con una ritrovata concretezza i giallorossi arrivano alla seconda pausa delle Nazionali centrando tre punti che li fanno risalire in classifica e aggiustano in parte i volti tristi post-Borisov. Una gara messa in discesa dopo soli due minuti da Pjanic, bravo ad incunearsi nella morbida difesa rosanero con una triangolazione con Florenzi. Proprio la posizione del n°24 giallorosso è la grande novità nelle scelte di Garcia: triplo ruolo, trequartista alle spalle di Gervinho in fase offensiva, all’occorrenza mezzala o ala destra quando la palla ce l’ha il Palermo.

Nei quattro di difesa Torosidis viene preferito a Maicon, mentre vengono esclusi Castan e Vainqueur. De Rossi affianca nuovamente Manolas in mezzo alla difesa con la mediana affidata a Nainggolan. Un elastico continuo tra tre moduli (4-2-3-1, 4-1-4-1 e 4-4-2) in base dei movimenti senza palla (finalmente tanti) di Florenzi, Pjanic e Salah, con l’egiziano impegnato nell’appoggio a Gervinho partendo da destra. Un grosso disordine che porta Florenzi, Nainggolan e Iago Falque a sprecare molte energie per cercare di riequilibrare la squadra. Caos che il Palermo riesce a rendere pericolosissimo con la lentezza difensiva di Struna, Gonzalez e El Kaoutari: i rosanero, puniti dopo 120 secondi, si aprono sin troppo facilmente consentendo al contropiede romanista di raddoppiare e triplicare con Florenzi (al 13′) e Gervinho (al 27′). Grande azione personale dell’ivoriano. Nainggolan e Gervinho sprecano due occasioni per chiudere la prima frazione col poker e Vazquez dà un primo segnale di risveglio con un colpo di testa fermato dalla traversa.

Iachini corregge il Palermo, inserendo Gilardino al posto del lentissimo Jajalo: un riferimento importante per i rosanero, evanescenti in avanti con Trajkovski. La Roma cerca di gestire il possesso palla ma al 12′, con Pjanic a terra per un colpo subito, subisce la rete proprio di Gilardino. Al 21′ esordio per Emerson Palmieri, inserito alto a sinistra al posto di Iago Falque: Garcia passa al 4-4-2 con Florenzi fisso a destra per aiutare Torosidis contro Quaison e Lazaar. Al 25′ Szczesny sbatte in faccia a Gilardino la porta della doppietta superandosi su un bel colpo di testa in mischia. Quattro minuti più tardi annullato un gol regolare a Pjanic: il bosniaco aveva ribadito in rete una respinta della traversa su uno strepitoso colpo di tacco di Gervinho su cross di Palmieri. Spazio anche per Salih Ucan nell’ultimo quarto d’ora, al posto di Salah: altro cambio tattico, 4-1-4-1. Al 38′ esordio anche per Gyomber, piazzato sul centro-destra della mediana al posto di Florenzi. Nel primo minuto di recupero, la Roma sonnecchia su calcio d’angolo e Quaison pesca la testa di Gonzalez che fa 2-3. Ci pensano Ucan e Gervinho a confezionare il poker al 48′: ottima palla verticale del turco e gran giocata dell’attaccante giallorosso che batte Sorrentino siglando il suo quarto gol nelle ultime tre partite.

Difficile capire dove finiscano i meriti degli uomini di Garcia e i demeriti di quelli di Iachini, passivi e senz’anima nel primo tempo, leggermente più cattivi nella ripresa grazie soprattutto agli innesti di Gilardino e Quaison. Tutte da decifrare le mosse in corsa di Garcia: se Florenzi e Pjanic in mezzo al campo coniugano imprevedibilità, velocità e fantasia, per contro la squadra rimane poco protetta dal solo Nainggolan e dai quattro difensori. E poi perché rivoluzionare la squadra più volte con Ucan e, soprattutto, Gyomber messo sulla destra del centrocampo? Un segnale a Sabatini? Una scelta cervellotica con Maicon e Vainqueur in panchina.

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