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IL MESSAGGERO Garcia: “Prendiamo troppi gol

Garcia
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(A. Angeloni) – C’è una Roma con Maicon e senza Maicon, disse un illuminato Walter Sabatini qualche tempo fa; c’è una Roma con i giocatori al proprio posto (tranne rarissime e necessarie eccezioni) e c’è una Roma improvvisata, pensa un altro illuminato anonimo.Quella con i giocatori al proprio posto, demolisce il Palermo in meno di mezz’ora; l’altra va in affanno e rischia la rimonta. A volte le necessità ti portano a commettere errori, ma in generale, quando si fanno cose semplici, il risultato si porta a casa. Rudi Garcia lo ha capito e stavolta non ha preso il volo di Pindaro: ha messo due ali a fare le ali, due terzini a fare i terzini. Una Roma logica con l’unica eccezione De Rossi al centro della difesa. Che stona, perché Daniele ce la mette tutta ma quando la squadra si abbassa va in sofferenza. Perché non è un difensore, facile. Tutto è andato come doveva andare fin quando, a sinistra è finito Emerson e a destra Gyomber, uno presentato come un terzino e l’altro come un centrale. Con tutto il rispetto dei due, la squadra ha ritrovato il suo vecchio squilibrio e la partita stava per finire come le altre, con una rimonta beffa stile Spalletti nell’aprile del 2006, da 3 a 0 a 3 a 3. «Spero di non dover far sempre quattro gol per prendere i tre punti», il cartellino giallo arriva proprio da Garcia, comunque soddisfatto per la prestazione dei suoi. «Un primo tempo giocato ad alto livello, mi dispiace di aver regalato il primo gol. Ne prendiamo ancora tanti, bisogna migliorare». Si gode la vittoria con rivincita dal nome Gervinho.«Chi dice che Gervinho sia il mio cocco dice una cavolata (eufemismo, ndi). Lui sta in forma e gioca. Stavolta tutta la squadra è andata bene, non solo lui».

IL DOPO BORISOV Palermo, una Borisov alla rovescia. Lì ha rischiato di rimontare la Roma, qui il Palermo. «Sapevo che la squadra avrebbe reagito dopo la prestazione in Bielorussia. Purtroppo ancora manchiamo in continuità. Certi errori ci serviranno per il futuro. Se ora sono sereno? Lo sono sempre stato. Io lavoro per il bene della Roma. Se restiamo uniti, saremo più forti, in caso contrario ci spareremo una pallottola nel piede. Ma sono fiducioso, questa rosa mi piace molto». Anche Florenzi terzino? «In quel ruolo gioca alla grande. Nel nostro calcio gli esterni bassi sono quasi degli attaccanti. Ale è bravo in tutti i reparti e in grado di giocare su tutto la fascia. E’ un giocatore offensivo di destra».

IN DISCUSSIONE CHI? Garcia adesso respira, si assopiscono d’incanto certe critiche e dubbi sul suo conto, da Trigoria in su. Mauro Baldissoni, dg della Roma, aveva messo a tacere tutto, come si fa sempre in questi casi. «In settimana ha parlato il presidente, c’è fiducia nei confronti del tecnico. A Borisov abbiamo fatto una partita con un pessimo approccio, ma alcuni dati ci dicono che la Roma è la squadra più pericolosa del campionato. I bookmaker ci danno tra i favoriti per il titolo, nonostante questo a ogni inizio partita ci invitano a cambiare tecnico. La squadra è costruita per vincere, è giusto che ci si ponga delle domande, ma vale per tutti».

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