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IL MESSAGGERO Difesa, quel buco con la Roma intorno

Palermo-Roma
Palermo-Roma

(A. Angeloni) – Sarà un problema di uomini o di sistema? Deve essere un problema generale, senza additare questo o quel calciatore a primo responsabile dei 9 gol subiti dalla Roma in campionato e dei 4 presi nelle due partite di Champions League, 1,4 a partita. Come erano belli i tempi in cui l’imbattibilità durava per settimane e non dobbiamo nemmeno risalire alla Roma di Capello, basti ricordare la prima stagione di Rudi sulla panchina giallorossa. È vero c’erano Benatia, c’era Castan a pieni giri, un Maicon e un Balzaretti che camminavano parecchio. C’era, adesso non c’è più. Per adesso. La Roma soffre quando non è compatta, al di là degli uomini, e quando non interpreta le partite solo in maniera difensiva, dove la Roma è capace di diventare un blocco unico, complicato da superare. Quando si sente bella, quando si abbassa la concentrazione, ecco che arriva il gol. Per questo non può essere solo una questione di uomini: solo una volta, Szczesny non ha beccato gol, mentre De Sanctis nelle sue tre presenze ha mantenuto la porta inviolata nello spezzone giocato con il Barça e poi ha preso gol sia con la Samp sia con il Carpi.

UOMINI E NO – Verona-Roma: Szczesny; Florenzi, Manolas, Castan, Torosidis; Roma-Juventus: Szczesny; Florenzi, Manolas, De Rossi, Digne; Frosinone-Roma: Szczesny; Florenzi, Manolas, Ruediger, Digne; Roma-Sassuolo: De Sanctis; Maicon (19′ st Florenzi), Manolas, Rudiger; Sampdoria-Roma: De Sanctis; Florenzi, Manolas, De Rossi, Digne; Roma-Carpi: De Sanctis; Maicon, Manolas, De Rossi, Digne; Palermo-Roma: Szczesny; Torosidis, Manolas, De Rossi, Digne. In Champions: con il Barcellona, Szczesny (5′ st De Sanctis); Florenzi (40′ st Torosidis), Manolas, Ruediger, Digne; Bate Borisov-Roma: Szczesny; Florenzi (48′ st Soleri), Manolas, De Rossi, Digne. Facile analizzare da soli come, tra arrivi, infortuni, turnover più o meno forzato, Garcia sia stato costretto a variare il quartetto arretrato. E questo non aiuta. Inoltre, De Rossi si è dovuto sacrificare in un ruolo non suo, che interpreta bene ma a volte va in difficoltà. Ruediger si è sottoposto a uno sforzo estremo, tre partite di seguito (compresa la Champions) poi è sparito e si attende il suo rientro. Maicon, almeno è questa l’impressione, sta giocando solo le sfide sulla carta più agevoli (Sassuolo e Carpi) e quando Florenzi viene spostato in un’altra zona, in campo va Torosidis (vedi Palermo) e la squadra difende meglio (4-4-2). Il reparto, al momento, va registrato, perché la coppia pensata inizialmente da Garcia non è disponibile per l’assenza forzata di Castan, che da Verona in poi viene sempre convocato ma allo stesso tempo è considerato non idoneo. Manolas nel frattempo sta perdendo i pezzi, dall’alto dei sui 819 minuti giocati: sempre presente e mai sostituito nelle nove partite disputate. Ora è fermo per problemi alla schiena, Ruediger per quelli al ginocchio, Castan vedi sopra, Gyomber ha messo piede in campo una volta ma da esterno di centrocampo, De Rossi è adattato e soffre. In mezzo al momento c’è un buco. Gli acciacchi vari passeranno, prima o poi. Il buco può essere sempre tappato a gennaio.

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