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L’ANALISI di FROSINONE-ROMA Successo che non brilla, Iago Falque è la scintilla. Irrinunciabile Nainggolan, Gervinho inguardabile

L'analisi della partita
L’analisi della partita
(D.Luciani) – La trappola non ha funzionato, la Roma vince a Frosinone per 2-0 con le reti Iago Falque e Iturbe. I-Roma (alla seconda) per dirla con la tecnologia odierna. L’acquisto più atteso della scorsa stagione e quello passato in secondo piano nell’ultima estate dati gli arrivi di Dzeko e Salah. La squadra di Garcia vince ma non domina, porta a casa i tre punti lasciando prendere gli applausi alla cenerentola Frosinone. Sullo stretto campo del Matusa, gli uomini di Stellone macinano chilometri, asfissiando il lento possesso palla romanista. La Roma ringrazia Szczesny per un altro importante intervento e si gode altri due punti conquistati sulla Juventus, bloccata in casa dal Chievo (e se non fosse per Guida e il gol ingiustamente annullato a Cesar sarebbe stato anche uno in più), grazie alla solidità difensiva e alla qualità del suo attacco che riesce sempre a creare situazioni importanti nonostante un’idea di gioco non troppo chiara. Forse una vittoria così fatta dalla Juve sarebbe stato sinonimo di forza e compattezza. Da grande squadra. La Roma lo vuole diventare ma “pubblicamente” potrebbe non esserlo mai.

SEMI-TURNOVER – Da ottimo allenatore qual è, Stellone non modifica l’identità della propria squadra di fronte ad una grande del campionato: 4-4-2 con Tonev e Soddimo esterni di centrocampo molto offensivi chiamati a rifornire Ciofani e Dionisi. Garcia modifica la Roma capace di dominare la Juventus tredici giorni fa: Nainggolan e Salah in panchina e Pjanic fuori per infortunio portano il tecnico francese a non fidarsi di Ucan e Vainqueur. 4-2-3-1 con Totti ad inventare dietro a Dzeko con il redivivo (???) Gervinho a destro e Falque larghissimo a sinistra. In difesa esordio per Rudiger al fianco di Manolas con Florenzi e Digne esterni. Un mini-turnover per averli più freschi col Barcellona.

COLPO DI CODA – Il Frosinone imposta la gara sull’intensità, unica arma da utilizzare dato il divario tecnico con la Roma. A soffrire l’elevato ritmo del pressing gialloazzurro sono Keita e De Rossi, un po’ troppo compassati nella gestione della palla. Totti viene preso a turno da uno dei due mediani frusinati e non ha l’adeguata brillantezza nelle gambe per inventare. Troppo semplice da leggere la ricerca della costruzione centrale tra i due mediani e il capitano.E allora la Roma riesce a rendersi pericolosa con le sovrapposizioni sulle fasce di Digne e Florenzi, con l’azzurro praticamente uno e trino sulla destra. Nell’area del Frosinone piovono cross alla ricerca di Dzeko, colpito alla testa da Blanchard dopo soli due minuti. Iago Falque sforna cross a ripetizione, mandando in crisi Rosi: il migliore al 10′, col pallone che attraversa tutta l’area e Dzeko in leggero ritardo per la deviazione vincente sul secondo palo. Lo spagnolo cerca sempre di liberarsi al tiro o al cross, dialoga con Totti nello stretto, aiuta Digne in fase di copertura migliorando minuto dopo minuto l’intesa col francese. Il suo ottimo lavoro viene premiato in chiusura di primo tempo quando una rimessa laterale di Digne rimbalza in area, la difesa del Frosinone sonnecchia e proprio Iago Falque è il più veloce a correggere alle spalle di Leali, 0-1. Un gol che toglie le castagne dal fuoco a Garcia, come fatto anche da Szczesny sul sinistro dai 20 metri di Tonev, unico vero rischio corso nel primo tempo.

COME E QUANDO CAMBIARE – Il vantaggio avrebbe dovuto dare più sicurezza alla Roma ed invece è il Frosinone ad entrare in campo con maggior vigore. Rudiger e Manolas controllano bene l’area di rigore ma non riescono mai ad anticipare Ciofani, molto abile nelle sponde che favoriscono il lavoro sulle fasce di Tonev e, soprattutto, Soddimo. Più che il n°10 frusinate, è Gervinho a mettere in difficoltà Florenzi: mai un aiuto difensivo da parte dell’ivoriano, annullato anche in fase offensiva da Pavlovic. Abulico e discontinuo, Gervinho farebbe saltare i nervi anche al più pacifico tifoso giallorosso. Non a Garcia che lo terrà in campo fino alla fine. Vedendo i suoi subire il ritmo dei padroni di casa, Garcia inserisce Nainggolan al posto di Dzeko: con l’ingresso del belga, il Frosinone calcerà verso Szczesny solo da fuori area. Totti scala in avanti e con l’ingresso di Salah al 24′ per Iago Falque, trova il modo di inquadrare,  con scarsi risultati, la porta di Leali un paio di volte. Lo spostamento di Gervinho a sinistra consente a Rosi di osare di più in fase offensiva: l’ex giallorosso prima trova Szczesny attento con una conclusione da fuori e poi tenta di conquistarsi un rigore con un goffo tuffo. Gervasoni non si fa ingannare e lo ammonisce. Il rigore potrebbe starci per il tocco di mano di Digne su cross di Tonev, ma arbitro, guardalinee e giudice d’area non lo giudicano punibile. Entra l’altro ex Verde e anche lui prova un paio di volte dalla distanza ma Szczesny è insuperabile. A dieci dal termine entra Iturbe al posto di Totti e l’argentino in combinazione con Salah chiude il match in pieno recupero: coast to coast, mal di testa finale per Diakitè e siluro di sinistro che trafigge Leali sotto la traversa, 0-2 e tutti a casa. Con tanti dubbi ancora da sciogliere e tante soluzioni tattiche ancora da definire. Il Barça non si presenterà con Ciofani, Dionisi e Soddimo ma con Messi-Suarez-Neymar. Ci vorrà un’altra Roma, quella vista per ottanta minuti con la Juventus.

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