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L’ANALISI di ROMA-SAMPDORIA Caporetto Roma, la Doria tiene un tempo e passeggia sulle macerie giallorosse

L'analisi della partita
L’analisi della partita

Disastro su tutta la linea della Roma e contestazione assolutamente da aprire per i tifosi. La Sampdoria fa di nuovo breccia allo stadio Olimpico infliggendo alla Roma una sconfitta per certi versi ancor più amara di quella del 25 aprile 2010. Lì la Roma salutò uno Scudetto praticamente vinto. Qui i giallorossi vanno a picco gettando l’opportunità di rafforzare un secondo posto, ora ancora più a rischio vista l’ascesa della Lazio di Pioli. Dopo quarantacinque minuti discretamente positivi, la nave romanista molla gli ormeggi e va a fondo colpita dai “non” siluri di De Silvestri e Muriel. Mihajlovic porta a casa i tre punti come annunciato in conferenza e vola a pieno ritmo nella sfida per i piazzamenti europei. Europa che giovedì rappresenterà per la Roma davvero l’ultima chiamata per dare un minimo senso a una stagione buttata, fallimentare.

SPRECONI – Baricentro alto senza paura contro il tridente doriano e l’effetto positivo si avverte dal 12′ dopo un ottimo salvataggio di Yanga-Mbiwa contro Eto’o lanciato a rete. Totti predica in un semi-deserto per almeno mezzora, solo Florenzi e Iturbe si mostrano reattivi. Pjanic calcia debole in area dopo un angolo battuto veloce. Al 17′ gol annullato a Keita che in semi-rovesciata aveva insaccato una perfetta punizione di Florenzi. Al 19′ altro salvataggio di Yanga-Mbiwa, stavolta sulla conclusione di Eder. Poco prima della mezzora la prima occasione ben costruita: la palla viaggia sul limite dell’area da Gervinho a Iturbe fino al capitano che di sinistro da posizione defilata centra Viviano. Al 32′ palla tagliata di Totti in area, Iturbe arriva con un istante di ritardo e non riesce a deviare in porta. Nel finale di prima frazione è arrembaggio romanista: Regini e Viviano rischiano di combinarla grossa sul pressing di Gervinho e, sul rinvio sbilenco del portiere, Torosidis trova Totti sul secondo palo ma Silvestre toglie la visuale al capitano che non riesce ad indirizzare in porta. Si sveglia Pjanic che fa partire la 4×100 di Iturbe e Gervinho, il cross dell’ivoriano trova la carambola su Regini che chiama Viviano al salvataggio sulla linea. Un minuto più tardi il portiere doriano salva deviando un tiro a botta sicura di Gervinho involatosi su lancio di Pjanic. Segnali di Roma, un gol annullato e quattro occasioni. Una produzione offensiva che non si vedeva da tempo all’Olimpico.

A PICCO – Ma il secondo tempo romanista dura 60 secondi: punizione di Florenzi, Astori e Totti fanno a gara a chi non prende la porta. Finisce qui la Roma e magari finisse qui la stagione. Al quarto d’ora Eto’o, 34 anni, si beve Iturbe e mette al centro per De Silvestri che da ex laziale si toglie la soddisfazione di portare i biancocelesti a -1 dai giallorossi. In 5 minuti Garcia toglie Totti e Iturbe, tra i migliori nel primo tempo, inserendo Verde e…rullo di tamburi…Doumbia. L’ex Cska Mosca è più fermo di uno spaventapasseri, immobile, costantemente nascosto dietro ai difensori. L’unica occasione la crea Torosidis con un sinistro alto dal limite. Il resto è un autentico scempio. Muriel, appena entrato per Okaka, raddoppia sulle macerie della Roma. Viviano continua la sua bella serata salvando due tiri di Verde e Pjanic. Keita lamenta una trattenuta e finisce per farsi buttar fuori. Salterà almeno il Cesena, come Pjanic diffidato e ammonito. E per chiudere nel peggiore dei modi la serata prima Palombo salva sulla linea un colpo di testa di Astori e poi Regini sbaglia inverosimilmente lo 0-3.

La Juve vola a +14, la Lazio è a -1 con la freccia del sorpasso accesa. Il Napoli rimane a quattro punti vedendosi piombare addosso Samp e Fiorentina. Ce la faranno i viola a fare dell’Olimpico nuovamente terra di conquista? La Roma del secondo tempo è un pugile pronto a ricevere il pugno del k.o. definitivo. I gabbiani girano sullo stadio come avvoltoi in cerca delle carcasse romaniste. Giovedì potrebbe trovarle.

 A cura di Daniele Luciani

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