(A. Pugliese) Nel segno di Verde, il baby dal profumo di rivincite. La Roma dà un calcio alla crisi, torna a vincere dopo 4 pari consecutivi e scopre una piccola stellina, Daniele Verde, l’uomo che mette il marchio sulla vittoria giallorossa. Schierato a sorpresa da Garcia, è stato l’ago della bilancia, lo scugnizzo capace di spostare l’inerzia e di ridare fiato ai giallorossi. Alla fine è una vittoria generosa quella della squadra di Garcia, considerando che Cop ha fallito almeno tre grandi occasioni, di cui una clamorosa. Ma è comunque una vittoria d’oro, perché permette di continuare a sognare e di riprendere fiato.
VERDE IMPRENDIBILE — Nel Cagliari Zola rilancia Conti al posto di Crisetig, con Cop come unico terminale d’attacco. Nella Roma, invece, alla fine Totti c’è, nonostante l’influenza, ma la vera sorpresa è Verde dal via, con Paredes in panchina e Pjanic centrocampista anziché trequartista. La mossa è quella giusta, perché il folletto napoletano della Primavera è di gran lunga il migliore tra i giallorossi: voglia, spunti, tanta verve e un assist al bacio per il gol di Ljajic, oltre ad una malizia già da giocatore fatto (con un paio di punizioni “rubacchiate”, compresa quella da cui scaturisce il vantaggio giallorosso). Anche perché la Roma, di fatto, continua ad andare con il motore a giri ridotti, anche a causa dei 12 assenti: lenta, compassata, con il centrocampo in affanno, mai capace di trovare la verticalità e pericolosa prima del gol solo con due spunti dello stesso Verde: prima tiro alto incorsa (9′), poi un destro di un soffio fuori su assist di Keita, bravo a farsi collassare addosso tutta la difesa rossoblù. Ed il Cagliari? È partito bene, punzecchiando la Roma sulle fasce, più con Avelar che con Joao Padro. Tanto che il terzino brasiliano è stato capace di mettere i brividi alla retroguardia di Garcia già dopo soli 2′, con una discesa non concretizzata proprio dal connazionale Joao Pedro. Poi ancora Avelar trova il corridoio giusto in verticale per Cop, ma De Sanctis è perfetto in uscita (proteste sarde sul successivo colpo di Joao Pedro per un presunto mani di Yanga-Mbiwa che però non sembra esserci).
QUANTI SPRECHI — Dopo un brivido iniziale di Ekdal, la ripresa scorre via lenta, senza tante emozioni. Ma è il Cagliari a fare la partita, almeno di rabbia, in quanto le idee latitano. Ed allora Zola si gioca la carta M’poku, al suo esordio stagionale, a cui Garcia risponde con Sanabria, un altro debutto, al posto dell’influenzato Totti. Al 20′ il Cagliari può anche pareggiare, ma Cop spreca su De Sanctis l’assist di testa di Joao Pedro. Poi è Donsah (28′) a sfiorare il palo da fuori e ancora Cop (32′) a divorarsi il pari: palla magica di M’poku dalla trequarti, buco colossale di Yanga-Mbiwa con la punta croata che spara alto solo davanti a De Sanctis. Insomma, gioca solo il Cagliari, con la Roma che pensa più a compattarsi e difendersi, tanto che Garcia corre ai ripari inserendo Paredes e passando al 4-4-2, con l’argentino e Verde esterni e Pjanic in appoggio a Sanabria. Il risultato è una ripartenza in cui Verde sfiora il raddoppio e il 2-0 dello stesso Paredes: ennesima folata di Verde, cross lungo e battuta al volo dell’argentino sul palo opposto, con Brkic però non esente da colpe. Ma non è finita, in pieno recupero arriva il gol del Cagliari, colpo di testa di M’poku su assist di Avelar. È un filo di speranza, dieci secondi dopo arriva il fischio finale, con la Roma che torna a vincere dopo 4 pareggi consecutivi.