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IL TEMPO Garcia duro: un regalo di Natale fatto in ritardo

Garcia
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(E. Menghi) Dai «regalini» degli arbitri alla Juventus al «regalo di Natale in ritardo» di Astori, è Garcia a segnare il cambio di rotta che la Roma deve fare. Il tecnico giallorosso è deluso per il pari a Palermo e non lo nega: «Nel primo tempo non abbiamo giocato, eravamo piantati. Se incontriamo una squadra piena di fiducia e le facciamo un regalo di Natale al 2’ minuto, diventa una corsa con handicap. Per fortuna cambiando modulo la squadra si è ritrovata, però dobbiamo fare meglio, altrimenti si perdono punti». L’approccio è spesso disastroso e la ripresa serve per rincorrere: «I miei giocatori devono capire che ogni momento della partita è importante, non deve esserci bisogno di un gol. Nonostante le tante assenze, abbiamo le qualità per fare meglio. Dobbiamo trovare continuità di gioco e cambiare atteggiamento».

Rudi rimpiange Gervinho, perché Iturbe per ora è una brutta copia dell’ivoriano: «Questa gara era difficile per lui, mi era piaciuto di più nelle ultime due partite. Il problema però era tutto l’undici». La bocciatura per l’argentino è arrivata alla mezz’ora del secondo tempo, con l’ingresso del ’96 Verde: «Ha le stesse capacità di Iturbe: è veloce, mancino e ha le giocate. Quando mancano alcuni leader si vede, gli altri però devono prendersi più responsabilità. Avevamo tanti giovani in campo, mi è piaciuto Paredes perché è cresciuto durante la gara. Ci sono cose positive per il futuro, ma adesso il nostro futuro è la Coppa Italia».

Non si è dimenticato dello scudetto Garcia, anche se basta guardarlo in faccia per scorgere e la sensazione di aver perso tanto al Barbera: «Diciannove partite sono abbastanza per tornare al primo posto, però quando perdiamo punti in casa come abbiamo fatto dobbiamo riuscire a prenderli fuori casa. A Firenze dovremo fare meglio di così». Pjanic concorda: «Se vogliamo arrivare ai nostri obiettivi dobbiamo vincere le partite».

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