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IL MESSAGGERO Roma, il piano Juventus

Garcia
Garcia

(U. Trani) – Nessuno, dentro Trigoria, pensa che il campionato sia finito dopo la ventesima giornata, la prima del girone di ritorno. Ma l’attuale distacco di 7 punti impone l’immediato cambio di marcia: servirà subito la Roma migliore per tenere aperta la corsa scudetto. Negli ultimi due mesi la flessione è stata evidente: 5 pareggi in 7 partite, con 3 consecutivi che hanno permesso alla Juve di prendere il largo. Un precedente, però, dà forza al piano giallorosso per tentare la risalita. Nella seconda stagione di Spalletti, dopo 20 gare, lo stesso numero di pareggi: 6. Eppure, fino all’ultimo turno, quel gruppo giocò per il titolo, arrendendosi il 18 maggio 2008 a Catania, solo perché l’Inter di Mancini ebbe al fotofinish, a Parma, la spinta decisiva del solito Ibrahimovic (doppietta). Oggi, proprio come 7 anni fa, bisogna provarci. Vediamo come.

QUATTRO PER QUATTRO – Il calendario della capolista rimane abbastanza favorevole da qui a lunedì 2 marzo, cioè fino allo scontro diretto: la Juve affronterà in sequenza l’Udinese (fuori), il Milan (in casa), il Cesena (in trasferta) e l’Atalanta (a Torino). La Roma, senza guardare i risultati della rivale, dovrà provare a fare l’en plein nelle prossime 4 gare contro l’Empoli (all’Olimpico), il Cagliari (al Sant’Elia), il Parma (in casa) e il Verona (al Bentegodi). Non si potrà permettere, insomma, di perdere altri punti per strada (5 in meno di un anno fa).

ALMENO DUE INNESTI – La finestra di mercato, anche a sentire le parole del dg Baldissoni domenica sera al Franchi, sarà sfruttata dalla società giallorossa per perfezionare la rosa. Sabatini, in 7 giorni, dovrà ufficializzare 2 acquisti: centravanti e difensore centrale. La prima punta, se di valore (come il brasiliano Luiz Adriano), incide sempre e comunque e avvicina allo scudetto. La Roma non può farne a meno. In più è fondamentale prendere in fretta il sostituto di Castan: De Rossi, utilizzato proprio per schermare la coppia centrale, si è fermato a Firenze e chissà quanto resterà fuori. Il ds ha bloccato da prima di Natale il rumeno Chiriches: più che il titolare, è utile l’alternativa, in vista degli incontri di Coppa Italia ed Europa League. Presto altri 2 rinforzi: Keita e Gervinho. Titolari che fanno la differenza.

FISICO BESTIALE – Garcia, prima della partita contro la Fiorentina, ha sottolineato che la Roma sta viaggiando a corrente alternata. La condizione atletica del gruppo non è al top, anche se al Franchi è sembrata in lieve miglioramento. Nella lunga volata nessuno si potrà presentare con la lingua di fuori.

ADDESTRAMENTO QUOTIDIANO – Garcia sta utilizzando più sistemi di gioco: 4-3-3, 4-3-1-2, 4-2-3-1 e 4-1-4-1. Assetti che, spesso modificati in corsa, potrebbero disorientare i giocatori. Dopo il match contro la Fiorentina ha, per la prima volta, ammesso la lacuna più evidente: la linea difensiva si piazza troppo dietro. La Roma, di conseguenza, si allunga in campo, diventando più vulnerabile. L’allenatore, dunque, lavorerà sulla fase di non possesso palla.

ALTRA TESTA – La Roma, a volte, dà l’impressione di essere psicologicamente frenata. Senza autostima non si va da nessuna parte. Nelle ultime tre gare contro la Lazio, il Palermo e la Fiorentina, si è quasi fermata dopo aver raggiunto nella ripresa il pareggio. Rischiando anche di perdere. Solo al Franchi è sembrata più convinta. Sempre poco, però. Deve cambiare il finale di gara, come l’inizio: 9 reti prese nella prima mezz’ora di gioco (comprese le ultime 6) e 11 (su 15 totali) incassate nel primo tempo.

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