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CORRIERE DELLA SERA Gervinho e Keita salteranno il derby

Keita
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(G. Piacentini) La Roma paga ancora dazio alle nazionali. Stavolta non a causa degli infortuni, anche se la sostanza non cambia. Ieri pomeriggio, infatti, la Costa d’Avorio e il Mali hanno ufficialmente staccato il biglietto per la Coppa d’Africa, che si disputerà dal 17 gennaio all’8 febbraio nella Guinea Equatoriale. Seydou Keita, a segno su rigore nella vittoria del Mali contro l’Algeria, e Gervinho, in campo per 90’ nel pareggio tra la Costa d’Avorio e il Camerun, non saranno a disposizione di Rudi Garcia per circa un mese dopo la sosta natalizia del campionato. Una tegola per il tecnico francese, che può sperare di averli a disposizione per la trasferta di Udine il giorno dell’Epifania ma che quasi sicuramente dovrà rinunciare a loro per il derby dell’11 gennaio.

Una doppia assenza che a Trigoria era stata messa in preventivo già dall’inizio della stagione, ma che per come si erano messe le cose negli ultimi tempi – prima c’è stata la possibilità che saltasse l’intera manifestazione e poi che le due nazionali non si qualificassero – avevano sperato di evitare. La società giallorossa, comunque, proverà in tutti i modi a trattenere entrambi i calciatori fino al giorno della gara contro la Lazio e già nelle prossime ore metterà in moto i propri canali diplomatici con le federazioni africane. In questo senso le dimissioni post Mondiale di Sabri Lamouchi non aiutano la missione giallorossa: l’ex c.t della Costa d’Avorio, infatti, era in ottimi rapporti con la dirigenza romanista e più di una volta era stato a Trigoria, ospite di Rudi Garcia. Keita e Gervinho (festeggiato dai tifosi ivoriani con una «pericolosa » invasione di campo nel dopo gara) faranno ritorno a Trigoria con il sorriso sulle labbra per la qualificazione ottenuta, ma entrambi dovrebbero partire dalla panchina dopodomani a Bergamo: un po’ perché avranno un solo allenamento nelle gambe prima della trasferta e un po’ perché saranno titolari mercoledì nella gara contro il Cska Mosca che potrebbe qualificare la Roma agli ottavi di Champions League con un turno di anticipo e regalarle una decina di milioni di euro tra bonus e incassi da botteghino.

Un turnover che riguarderà sicuramente Francesco Totti, squalificato in campionato, e probabilmente Ljajic: stavolta per lui non sarebbe una bocciatura ma una promozione, perché significherebbe vederlo dal primo minuto a Mosca. Intervistato da Sky, il serbo ha giurato amore eterno ai colori giallorossi nonostante le voci di mercato che continuano a vederlo protagonista:«Se mi vogliono sono pronto a rimanere dieci anni alla Roma. Mi piacciono la città, la squadra e i tifosi. Abbiamo la forza per vincere lo scudetto e ci prendiamo la responsabilità, come ha fatto mister Garcia. Per noi sono tutte finali. L’esultanza dopo il gol al Torino? È stata una bella giocata, con uno stop che mi è piaciuto più del gol. Non ce l’avevo con nessuno direttamente: era un momento in cui non mi sentivo apprezzato e mi è venuto spontaneo fare così. Ci sono tanti chiacchieroni che parlano e molte volte non capisco il perché: spesso mettono in mezzo me e qualche mio compagno, anche se non facciamo nulla di male. Giochiamo sempre per dare il massimo nella nostra squadra e per questa maglia, che per noi è molto importante. Era un momento così, dovevo fare quel gesto e basta. Non ho nulla contro i tifosi, ce l’ho con quelle persone che scrivono sui giornali».

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