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IL MIGLIORE E IL PEGGIORE Garcia, tutto da rivedere. Il migliore in campo? Il tifoso giallorosso

Migliore Peggiore GazzettaGiallorossa
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Torna la rubrica di GazzettaGialloRossa.it “IL MIGLIORE E IL PEGGIORE“. Offriremo un’analisi delle prestazioni del calciatore che ha maggiormente brillato e di quello che, invece, ha convinto meno nelle gare della As Roma.

La maledizione si ripete. Un altro 7-1 subito in una gara di Champions League, che ad ogni tifoso non può non riportare alla memoria quello stesso risultato all’Old Trafford contro il Manchester United, quel maledetto 1o aprile 2007, match di ritorno dei quarti di finale. Un passivo pesantissimo, massacrante, sotto ogni punto di vista. Sembravano tempi diversi eppure il destino ha voluto che quelle terribili sensazioni tornassero a galla, per riportare forse un po’ di umiltà in un ambiente già pronto ad alzare un trofeo dopo solo sei giornate di campionato e due di Champions. Una lezione di calcio messa in scena da Pep Guardiola al suo collega Rudi Garcia, per la prima volta impreparato a correggere gli errori a partita in corso da quando siede sulla panchina giallorossa. Umile ed onesto al termine del match ad assumersi tutte le colpe per un risultato che andrà subito dimenticato già sabato al Marassi con la Sampdoria. Destino vuole che siano ancora i blucerchiati i rivali della Roma dopo un 7-1, come accadde 7 anni fa. Lì la partita si giocò in casa e i giallorossi si rivalsero con un rotondo 4-0. Speriamo che almeno in questo il destino possa ripetersi…

IL MIGLIORE: Il tifoso giallorosso

Onestamente ci sono non poche difficoltà ad indicare il giocatore che più si è espresso meglio in campo ieri sera (forse Gervinho). Preferiamo omaggiare questa volta non un giocatore che era sul prato verde dell’Olimpico, ma il cosiddetto dodicesimo uomo in campo: il tifoso. Tranne poche migliaia che hanno abbandonato lo stadio dopo solo un’ora di gioco, la gran parte dei tifosi della Roma è rimasta allo stadio a vedere ed omaggiare i propri beniamini sino all’ultimo secondo, pur con il risultato nettamente a sfavore. Sul gol di Gervinho lo stadio è esploso come fosse un gol decisivo (gol del momentaneo 1-5,  ndr), a dimostrazione che nonostante tutto la città (quella giallorossa) è vicina ai giocatori, soprattutto in queste ore difficili. Commoventi i cori e gli applausi a fine partita dell’infinita Curva Sud ai propri giocatori che a stento trattenevano le lacrime, forse “vergognandosi” di quel risultato nei confronti di cotanta bontà di un popolo che non li ha mai abbandonati e mai lo farà. “E’ una gara che aspettavamo da tanto, noi e i tifosi. E’ una pugnalata al cuore vederli applaudirci lo stesso“, parole di Daniele De Rossi che riassumono il nostro pensiero.

IL PEGGIORE: Rudi Garcia

Peggiori in campo tutti, da De Sanctis a Francesco Totti. Ma, purtroppo, in primis le colpe di un risultato così massacrante vanno al tecnico Rudi Garcia, reo di aver messo in campo una formazione sbagliata e con un atteggiamento troppo sfacciato nei confronti del Bayern Monaco, attualmente la prima (o seconda) squadra più forte del mondo. Discutibile la scelta di un tridente così offensivo (IturbeTottiGervinho), che nel primo tempo dimostra di non poter aiutare la squadra in fase di ripiegamento, soprattutto sulla sinistra dove Ashley Cole (altro schieramento molto discutibile) è stato completamente surclassato per tutta la gara dalla velocità, dalla tecnica e dalla aggressività di un giocatore pazzesco come Robben, a tratti incredulo di avere cosi tanto spazio a disposizione. Nel secondo tempo Garcia migliora leggermente le cose con l’ingresso di Holebas e Florenzi (al posto di Cole e Totti), che forniscono più copertura e dinamicità alla squadra, ma purtroppo il risultato era già più che compromesso. Da rivedere anche l’atteggiamento troppo impertinente della squadra sin dal primo minuto di gioco, contro una corazzata che non si è mai scalfita di un millimetro. Una lezione sul piano tattico, tecnico e mentale di Guardiola, che sicuramente farà riflettere il tecnico francese in vista del ritorno a Monaco.

Leonardo Esposito (Twitter @Lnrd_Spst)

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