Il Cialis è noto per il trattamento della disfunzione erettile, migliorando il flusso sanguigno e facilitando l'erezione. Questo effetto benefico è apprezzato non solo in ambito medico, ma può anche influenzare positivamente altri aspetti della vita quotidiana. Per esempio, nel contesto sportivo, un miglioramento della circolazione può aiutare a ottimizzare le prestazioni e la resistenza. Il Cialis, quindi, può avere applicazioni sorprendenti al di là del suo uso principale. Per chi cerca un approccio discreto, è possibile acquistare Cialis online senza ricetta con facilità e privacy.

CORRIERE.IT Dopo Roma-Bayern: ma siamo sicuri che Garcia abbia sbagliato tutto?

Garcia
Garcia

(T.Pellizzari)Con l’equilibrio tipico della discussione sul calcio in Italia, in due ore l’allenatore della Roma Rudi Garcia è passato dallo status di genio a quello di scemo del villaggio al centro del quale credeva di aver rimesso la chiesa. Ovviamente la colpa è del 7-1 subìto all’Olimpico dal Bayern Monaco martedì sera, risultato del quale lo stesso tecnico francese si è assunto tutta la responsabilità. Scelta dignitosa e coraggiosa, quella di Garcia, che per di più ha rassicurato tutti quelli che lo avevano criticato per avere osato affrontare il Bayern nello stesso modo con cui aveva (ben) giocato finora praticamente tutte le partite nella scorsa e in questa stagione: col 4-3-3.

Sinonimi

Visto il risultato, il modulo che tanto bene aveva finora funzionato è diventato sinonimo di presunzione, e quasi tutti gli osservatori italiani si sono trovati d’accordo nell’osservare che un attaccante in meno e un centrocampista in più avrebbero aiutato a contenere il Bayern e a evitare se non la sconfitta quantomeno l’umiliazione.

Dna non italiano

Tra questi critici non si annovera Arrigo Sacchi, che mercoledì sera nel triste dopopartita di Olympiacos-Juventus spiegava amareggiato come l’idea di difendersi a priori sia ormai tornata a essere la grande malattia del calcio italiano. Un’osservazione che aiuta a capire perché, almeno a bocce ferme, l’idea di partenza di Garcia non fosse poi così sbagliata. Per capirla non bisogna dimenticare che Garcia non è un allenatore italiano: e che quindi l’idea di difendersi prima di tutto non appartiene al suo Dna. In secondo luogo, una squadra è grande, ottima o buona se ha una sua idea di gioco che non snatura a seconda dell’avversario. Per questo Garcia non ha modificato la Roma anti-Bayern. Una delle idee, come ha spiegato Luca Valdiserri sull’edizione cartacea del Corriere della Sera, era quella di tenere Pjanic molto alto per recuperare il pallone il più vicino possibile alla porta del Bayern e ripartire nello spazio. Se questo, come tante altre cose, non ha funzionato, è perché Guardiola (che è un genio, mentre Garcia è «solo» un ottimo allenatore) questa intenzione l’ha capita e ha fatto in modo che al bosniaco non arrivasse nemmeno un pallone.

Responsabilità individuali

Ma l’idea era giusta: tant’è vero che due minuti dopo lo 0-1 di Robben, Gervinho ha avuto la palla del pareggio che solo una grande parata di Neuer ha evitato. Con i se e i ma non si rifà la storia delle partite, ma forse più che di moduli è di uomini che bisognerebbe parlare. Dei 5 gol presi dalla Roma nel primo tempo, almeno 3 (i due di Robben e quello di Götze) sono una responsabilità evidente del portiere De Sanctis, con la complicità della flebile opposizione di Cole, sul primo gol e in tutta la partita. Ennesima dimostrazione di come 1) Mourinho – a proposito di geni – non lasci mai partire nessuno a caso e 2) giocatori più che validi per i livelli italiani lo siano molto meno all’estero.

Sotto choc

Con errori così, non ci sono moduli che tengano, nemmeno mettere 10 uomini davanti alla porta. Poi, certo, sul 3-0 Garcia poteva fare i cambi operati a fine primo tempo, che hanno aiutato a contenere il disastro (complice anche il rilassamento dei tedeschi). Ma a quel punto la partita era andata, perché i giallorossi erano palesemente sotto choc, come il Brasile contro la Germania. Dimostrando a Garcia di non essere la grande squadra che non solo il suo allenatore ma la maggior parte degli osservatori pensavano che fosse.

Assenza pesante

Non è così, ma ora sappiamo che ciò che manca sono forza mentale e anche alcuni giocatori di livello, se si vuole competere in Europa: come quel Keita che in poche partite aveva distribuito tonnellate di intelligenza a centrocampo e fuori per infortunio. Non a caso il maliano, fermato da un guaio al polpaccio, è stato in passato uno dei cervelli del Barcellona di Guardiola.

La domanda

Il punto è se tutto questo ragionamento sia una buona o una cattiva notizia per la Roma: credere davvero che un uomo in più a centrocampo avrebbe cambiato la situazione semplifica di molto le cose. E basterebbe molto meno a risolverle. (Resta infine una domanda: se contro il Bayern Garcia avesse cambiato modulo, e avesse ugualmente perso, non sarebbe stato sommerso dalle critiche per avere stravolto una squadra che fino a quel momento aveva fatto così bene?).

VAI ALL’ARTICOLO ORIGINALE

Top